Rai Tre "salva" le sue Star e la Lei incassa le nomine
Approvati i palinsesti, avanti con i contratti
La Rai Tre antiberlusconiana è salva e il 40% del budget pubblicitario della tv pubblica, che vale circa 450 milioni di euro, è un po' meno a rischio. Sempre che gli investitori non decidano di spendere altrove i loro soldi. Ma questo lo scopriremo già la prossima settimana quando la Rai presenterà alle aziende italiane quanto approvato ieri. Il cda della tv pubblica, dopo una settimana di passione, ha varato i palinsesti autunnali dove figurano anche i programmi considerati a rischio, come “Ballarò”, “Parla con me” e “Report”. Il pacchetto è passato con otto voti a favore e un solo astenuto, il consigliere di maggioranza Antonio Verro, sempre più convinto della necessità di un «rinnovamento di alcuni generi e programmi in funzione di una maggiore attenzione al pluralismo». Una volta definite le griglie delle tre reti la palla torna nelle mani del direttore generale, Lorenza Lei, che deve chiudere la partita dei contratti. Salvo sorprese le firme delle star del video, da Giovanni Floris a Milena Gabanelli, passando per Fabio Fazio e Serena Dandini, dovrebbero arrivare entro la fine della settimana e nessun taglio ai compensi è previsto. Insomma, i martiri del video, ancora una volta avranno la botte piena e la moglie ubriaca. Tranne Michele Santoro, fuoriuscito dalla Rai e in cerca di un posto al sole a La7, che sembra allontanarsi. Nel frattempo il conduttore di Annozero si consola con la Fiom, andando a presentare la manifestazione di Bologna. Ma il direttore generale, non contenta del risultato, fra oggi e domani è pronta a ritentare il blitz sulle nomine, volendo monetizzare subito i crediti ottenuti con l'approvazione dei palinsesti. L'obiettivo dichiarato è quello di presentarsi agli investitori pubblicitari, la prima kermesse per la presentazione dei palinsesti è in programma lunedì a Roma mentre il mercoledì si replica a Milano, con una'immagine della Rai meno sfocata. E per offrire una fotografia netta, dai contorni definiti, senza ombre, oltre ai palinsesti, occorrono anche gli uomini giusti al posto giusto, a partire dal direttore di Rai Due. Con molta probabilità il nome destinato a saltare è quello di Massimo Liofredi, al quale dovrebbe subentrare Gianluigi Paragone, suo attuale vice e conduttore del programma “L'ultima parola”. Per gestire il dopo Santoro la Lega vuole carta bianca, Paragone è indicato dal Carroccio, in modo tale da spostare il baricentro delle produzioni della rete verso Milano. E proprio perché questo è il nodo politico attorno alla quale i consiglieri di amministrazione devono trovare la quadratura del cerchio, a viale Mazzini ieri pomeriggio c'è stato un susseguirsi di riunioni e incontri al vertice. Perché ad ogni azione, e la regola in Rai vale doppio, deve corrispondere una reazione capace di controbilanciare quella nomina. Sul piatto della bilancia dovrebbero finire Carlo Nardello, destinato a diventare il nuovo capo del personale, mentre Luciano Flussi, attuale responsabile delle risorse umane, verrebbe dirottato alla Radiofonia al posto di Bruno Socillo. A Fabio Belli, invece, dovrebbe venire assegnato il settore strategico della Finanza e Pianificazione, mentre il fedelissimo della Lei, Valerio Fiorespini, sarebbe chiamato a reggere la direzione delle Risorse Tv. Insomma, la Lei vuole incassare subito quanto ottenuto con l'approvazione dei palinsesti, in modo da blindare il perimetro attorno a lei. Al centro della scacchiera, però, c'è anche un'altra pedina da piazzare. Per la direzione del Tg2, guidato provvisoriamente da Mario De Scalzi, l'ipotesi Susanna Petruni, attuale vice direttore del Tg1 e conduttrice dell'edizione delle 20, è diventata una certezza.