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E ora sì che questa è un'azienda alla quale dare del Lei

una direttora a viale mazzini

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Mazzi di fiori di ogni tipo, compreso quello del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E poi la fila dei “questuanti”, arrivati in massa a viale Mazzini, blindato come non mai. Ingresso offi limits ai giornalisti, dirottati al circolo sportivo per la conferenza stampa di Raffaella Carrà. Insomma il primo giorno di Lorenza Lei, neo direttore generale della Rai, si è consumato fra omaggi floreali e richieste d'incontro, rispettando il protocollo. E la Lei ha fatto altrettanto, rispettando il suo. Sorridente, elegantissima - ieri indossava uno spolverino di raso nero allacciato in vita, abito al ginocchio e decoltè rosso - pochi minuti prima delle 10 è arrivata a viale Mazzini con la sua auto, entrando nel palazzone dall'ingresso di via Pasubio. Passo svelto, telefonino all'orecchio, con un gesto eloquente ha fatto capire di non voler parlare, com'è nel suo stile. Solo in serata un secco comunicato ufficiale: «Ringrazio l'azionista, il presidente Garimberti e il cda per la piena fiducia accordatami», dice la Lei, «sarà un cammino impegnativo da affrontare in tempi rapidi e per il quale occorrerà l'impegno di tutti». E proprio perché occorre l'impegno di tutti, da Milano arriva la prima richiesta: «Ci auguriamo che il ruolo della sede Rai lombarda venga riconsiderato e finalmente rilanciato», dice Pierfrancesco Gallizzi, consigliere dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti e della Fnsi, a nome del Movimento Liberi Giornalisti, «per troppi anni è rimasta per la Rai un'entità marginale». Nel frattempo a viale Mazzini hanno già coniato la battuta del momento: "Ora si che questa è un'azienda seria, alla quale dare del Lei". Altro che quando  c'era lui. E sì come gira la giostra a viale Mazzini.... 

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