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Donald Trump, linea dura contro il Messico per fermare l'immigrazione: tariffe del 5% sui beni commerciali

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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I 1036 immigrati irregolari, presi tutti insieme mercoledi' mattina sul confine con il Messico in Texas vicino a El Paso (63 bambini soli, 934 in gruppi famigliari, 39 adulti single e altri non identificati), sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il precedente record di un arrivo in massa era stato quello, riportato un mese fa da NBC News, di 424 persone. E nell'anno fiscale 2018 l'Agenzia governativa di controllo del Confine aveva registrato la cattura di 13 gruppi forti di oltre 100 soggetti. Trump non aveva ancora usato le tariffe commerciali contro il Messico come mezzo diretto di pressione sul governo del presidente Andres Lopez Obrador affinche' freni il flusso di migranti dal Centro e Sud America, ma ora il nuovo exploit ha reso l'emergenza drammatica, e il presidente americano ha deciso la mossa, che ha comunicato con un tweet giovedi' notte. “Il 10 giugno gli Stati Uniti imporranno una tariffa del 5% su tutti i beni che entrano nel nostro Paese dal Messico, per tutto il tempo in cui i migranti illegali continueranno ad arrivare attraverso il Messico nel nostro Paese. Le tariffe verranno gradualmente aumentate finche' il problema della Immigrazione Illegale non sara' risolto, e in quel momento le Tariffe saranno rimosse. Seguiranno dettagli dalla Casa Bianca”. Secondo Trump il Messico ha i mezzi per stoppare gli ingressi illegali dal proprio confine meridionale, ma non ha la volonta' politica di farlo. Di qui la misura eccezionale, che avra' conseguenze pesanti per l'economia messicana, ma anche un costo per i consumatori americani. Trump e' convinto pero' che il prezzo piu' alto lo pagherebbe il Messico, e pensa comunque che la gravita' e la dimensione del fenomeno, a danno dell'America, richiedano un intervento drastico mai preso prima. “La passiva cooperazione del Messico nel permettere questa incursione di massa costituisce una emergenza e una straordinaria minaccia alla sicurezza nazionale e all'economia degli Stati Uniti”, ha spiegato il presidente denunciando che “gli USA sono stati invasi da centinaia di migliaia di persone”.  Eppure, “il Messico ha leggi molto strette sulla immigrazione e potrebbe facilmente stoppare il flusso illegale dei migranti, compresa la possibilita' di rinviarli nei rispettivi paesi di origine”, ha continuato Trump. “Inoltre, il Messico potrebbe velocemente e facilmente fermare gli stranieri illegali che passano attraverso il confine meridionale con il Guatemala”, ha aggiunto i presidente, anticipando anche di quanto saliranno in seguito i dazi se il Messico non interverra' concretamente. “Dal 5% del 10 giugno, le tariffe potrebbero salire successivamente al 10% il primo luglio, al 15% il primo agosto, al 20% il primo settembre e al 25% il primo ottobre. Le tariffe rimarranno permanentemente al livello del 25% a meno che, e fino a quando, il Messico non fermera' sostanzialmente il flusso illegale di stranieri che passano attraverso il suo territorio. Ai lavoratori che entrano nel nostro Paese attraverso il processo legale di ammissione, compresi coloro che lavorano nelle fattorie, nei ranches e nelle altre imprese sara' consentito un facile passaggio. Se il Messico non agisce come dovrebbe, le tariffe resteranno al livello elevato (25%), e le aziende con sede in Messico potrebbero cominciare a tornare indietro negli Stati Uniti per fare i loro prodotti e servizi”, ha continuato Trump. Le aziende che si trasferiscono negli Stati Uniti non pagheranno le tariffe e non saranno toccate in nessuna maniera”. di Glauco Maggi

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