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L'ultima moda tra i giovani americani: abboccare a tutte le fake news sul socialismo

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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E' impressionante quanto siano censurati i disastri reali del socialismo nel mondo, mentre la stampa occidentale e' prolifica nel registrare i successi dell'idea del socialismo tra i giovani americani. Tutti o quasi i giornali italiani, per esempio, hanno riportato i risultati del sondaggio dell'Harvard University Institute for Politics che ha trovato che solo il 19% dei millennials si identificano come “capitalisti” anche se, bonta' loro, una minoranza del 42% accetta e approva il sistema che ha fatto l'America quella che e'. E anche un secondo, recente Rasmussen Report, ha confermato che i giovani preferiscono il capitalismo al socialismo, ma solo sul filo di lana, 37% contro 33%, con oltre il 30% di indecisi. Sarebbe interessante sapere che cosa darebbero sondaggi identici se potessero essere condotti nei “paradisi in terra ” di Michael Moore, di Sean Penn, di Maradona e dei compagni irriducibili europei,  cioe' Cuba e Venezuela. Ma, sapete, ci sono ostacoli “logistici” nel tenerli in quei paesi, e quindi bisogna accontentarsi di che cosa sognano i giovanotti americani che hanno la liberta' di leggere il New York Times e di frequentare le universita', dove i giornalisti e i professori, per il 90%, sono piu' in simpatia con Castro e con Maduro che non con i repubblicani. La disinformazione dei media e la diseducazione nei licei e nei colleges, a proposito di ricette politiche ed economiche, sono un fatto della vita negli Stati Uniti. La gente adulta lo sa, tanto che dopo aver avuto Obama per otto anni ha eletto il piu' smaccato, sfacciato, ‘bauscia', capitalista sulla piazza. Anche senza essere stati adeguatamente informati, prima del voto, di chi fosse Barack ideologicamente (e' cresciuto alle Hawaii fino a 18 anni con un mentore di nome Frank Marshall Davis che aveva la tessera N. 47544 del PC USA, e ha scritto articoli pro Mosca e anti Reagan quando studiava alla Columbia a New York) gli elettori hanno poi annusato comunismo nelle sue politiche e hanno voltato pagina nel 2016. Cioe' hanno negato il bis di Obama alla neo-ultra-liberal Hillary. E i giovani? Hanno detto Churchill e tanti altri (il primo era stato il parlamentare francese Georges Clemenceau) che sotto i 30 anni non si ha il cuore se non si e' socialisti, e che non si ha la testa se si continua a essere socialisti da vecchi. Una battuta, ma non tanto. Forse pero' anche i giovani capirebbero, sul mondo reale e sulle ideologie, qualcosa in piu' se sapessero di economia, mentre in America non la si studia come sarebbe doveroso. Infatti, solo 19 Stati americani su 50 richiedono alle scuole e alle universita' di tenere corsi di economia, e solo 17 Stati richiedono corsi di finanza nel curriculum. Ci fossero maggiori rudimenti economico-finanziari di base insegnati nelle aule - su tasse e incentivi, debiti e accesso ai prestiti, occupazione e imprenditoralita', inflazione e investimenti, per esempio - vedere i numeri che escono da regimi che stanno dichiaratamente seguendo una linea socialista/comunista potrebbe aiutare i millennials a rispondere con maggiore cognizione di causa alla domanda "preferite il capitalismo o il comunismo ?".  Saro' un illuso, ma in questo spirito pedagogico offro io qualche cifra, fornita dall'ufficiale e non contestabile Fondo Monetario Internazionale, sul rosso Venezuela. Nel 2017 l'inflazione, ossia il costo dei beni per vivere, e' cresciuta del 4000% (quattromila per cento). Nel 2018 la previsione e' che arrivera' al 13.000% (tredicimila per cento), mentre la disoccupazione raggiungera' il 30%.  Il PIL del paese sudamericano che trabocca di petrolio e' calato del 16% nel 2016, del 14% l'anno scorso e la proiezione e' di un calo del 15% nel 2018. La settimana scorsa Maduro ha detto che dara' 700mila bolivars al mese alle donne gravide, il che equivale a 3,83 dollari al cambio in nero, cioe' quello reale. La paga minima obbligatoria e' stata alzata svariate volte negli ultimi anni, e nel novembre scorso il regime ha dato a 4 milioni di famiglie un “Buono di natale” da 500mila bolivars, che tre mesi fa equivaleva a 12 dollari e ora ne vale 2,74. E' il paradosso del welfare esasperato dei profeti socialisti della “assistenza”. Crea miseria per tutti.  Glauco Maggi

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