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Angelino Alfano a New York avverte il sindaco Bill De Blasio: "Giù le mani da Cristoforo Colombo"

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il ministro degli Esteri Angelino Alfano e' sceso in campo in soccorso di Cristoforo Colombo, e senza nominare il sindaco di New York gli ha dato una lezione di storia in edizione tascabile, 5 minuti di dichiarazioni ai giornalisti all'ombra dell'imponente statua dell'esploratore italiano. Bill De Blasio e la sua alleata Democratica Melissa Mark-Viverito, Speaker del consiglio comunale, presi dall'entusiasmo per le rimozioni delle statue dei generali confederali sudisti a seguito dei fatti di Charlottesville, hanno pensato che le citta' USA non devono essere ripulite solo dalle sculture dei personaggi storici di 2 secoli fa che avevano combattuto la Guerra Civile americana dalla parte sbagliata della Storia. Perche' fermarsi alla punizione postuma dei generali che difendevano gli Stati secessionisti? Cosi' nel mirino sono poi finiti tutti i possessori di schiavi, che oggettivamente erano razzisti, anche se hanno fatto la rivoluzione contro gli inglesi oppressori, hanno fondato l'America, e pure scritto una Costituzione che regge da 230 anni e ha creato il miracolo americano. Jefferson e' stato gia' “sfregiato”, ma non e' finita qui: BLM arrivera' fino a George Washington. E perche' non retrocedere oltre nella “pulizia postuma politicamente corretta” fino a coloro - e Colombo e' il nome che spicca - che hanno aperto agli europei le rotte per l'America? E che possono quindi essere incolpati di imperialismo? O di genocidio dei nativi americani? O di spoliazione delle ricchezze e di distruzione dell'ambiente? E ovviamente di introduzione del capitalismo selvaggio? Tutto il male del mondo, per i liberal, viene sempre, fateci caso, dall'uomo che non si ferma, che cerca di migliorarsi, di progredire, di affrontare sfide nuove. E chi era Colombo, se non il prodotto dell'anelito ad avanzare e a scoprire che ha costituito da sempre l'anima curiosa – e interessata a soddisfare le proprie aspirazioni – che separa gli essere umani dagli animali? Genovese, ma finanziato dal regno di Spagna che cercava di ampliare affari e ricchezze, e' stato parte di quella generazione di esploratori, da Magellano a Terrazzano, da Hudson a Vespucci, che avevano il coraggio temerario degli astronauti moderni, tipo il Neil Armstrong che ha messo per primo il piede sulla Luna. Ha detto bene Alfano, che e' a New York per la settimana dell'Assemblea Generale dell'Onu e in un calendario fitto di incontri tra riunioni sulla Libia e sul terrorismo ha trovato il tempo di fare una visita – anzi un pellegrinaggio visti i tempi - alla statua dell'esploratore nel Columbus Circle, la piazza sulla punta sud-ovest di Central Park. Parlando con alle spalle il piedistallo che regge l'enorme statua ha detto, con il tono da “giu' le mani dal nostro Cristoforo Colombo”: “Sappiamo che negli Stati Uniti c'e' un dibattito (sulle statue da epurare NDR), che non ci riguarda e in cui non entriamo. Ma difendiamo qui l'essere italiani in un paese che ha dato molte opportunita' ai nostri connazionali. Colombo e' un patrimonio dell'umanita', che ha regalato al mondo un nuovo mondo. E' un pioniere della globalizzazione ed appartiene alla Storia”. Il ministro italiano, quindi, nella sua appassionata difesa di Cristoforo, e della statua, e' entrato eccome nel dibattito USA, almeno per quello che riguarda il futuro del monumento all'italiano piu' celebre del Nuovo Continente. La scritta sul piedistallo, nella versione in italiano (sul lato opposto c'e' quella in inglese), rispecchia lo spirito e l'enfasi retorica di quando, nel 1892, il monumento firmato dallo scultore italiano Gaetano Russo fu eretto per commemorare il 400esimo anniversario della scoperta dell'America. Merita d'essere riportata interamente, perche' ridicolizza la Commissione dei 18 “esperti” nominata dal sindaco e incaricata di applicare “placche” o “avvisi” per correggere i messaggi che turberebbero la sensibilita' e i valori dei newyorkesi: “Cristoforo Colombo- Gli italiani residenti in America- Irriso prima Minacciato durante il viaggio Incatenato dopo Sapendo esser generoso quanto oppresso Donava un mondo al mondo”. E sotto: “La gioia e la gloria non ebbero mai piu' solenne grido di quello che risuono' in vista della prima isola americana Terra! Terra! Nel 12 ottobre 1892 Quarto Centenario della scoperta d'America A imperitura memoria”. Che cosa ci vuole scrivere a fianco de Blasio, per ripulire la celebrazione e “aggiustare” la figura storica di Colombo? Piuttosto, con quale faccia il sindaco (in campagna elettorale per il rinnovo del mandato tra due mesi), italo-americano di sinistra, partecipera' a inizio ottobre alla annuale sfilata del Columbus Day, organizzata dalla Columbus Foundation che raccoglie la comunita' degli italo-americani con il tricolore? Alfano, visitando il Columbus Circle, ha dato l'imprimatur del governo italiano al movimento di opinione locale che si e' mobilitato tra i connazionali di New York e stati limitrofi per scoraggiare qualsiasi attacco, non solo alla statua ma anche alla tradizione del Columbus Day. Tra le iniziative importanti, spicca quella dell'Italy America Chamber of Commerce di New York, nata nel 1887, la più antica Camera di Commercio internazionale al mondo, e da sempre vero ponte tra l'Italia e gli Stati Uniti, che ha istituito il Comitato “GIU' LE MANI DA COLOMBO”. “Cristoforo Colombo e' per la Comunita' Italiana e Italo Americana un simbolo di coraggio e intraprendenza – ha dichiarato Alberto Milani, Presidente dell'Italy America Chamber of Commerce, lanciando il Comitato. “Il nostro diritto di celebrare quando, come e dove lo si ritenga opportuno verra' difeso e sostenuto. Lo dobbiamo alle generazioni di emigranti venuti in America dopo Cristoforo Colombo e a quelle che verranno dopo di noi”. di Glauco Maggi

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