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Trump, il Ku Klux Klan e i razzisti: qual è stato il suo unico, vero errore

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il presidente Trump ha sbagliato a non citare subito per nome i responsabili dei fatti di Charlottesville e a non chiamare "terrorista" il giovane neonazista bianco che ha investito, e ucciso, la contro dimostrante che era scesa in piazza per protestare contro la manifestazione del KKK e dei gruppi dei suprematisti bianchi. Trump ha piu' amici gay di Obama, ha il genero, la figlia Ivanka e tre nipotini ebrei, e da' lavoro a piu' ispanici e afro-americani di tutti i parlamentari Democratici messi insieme. Ivanka, Kushner, piu' il vicepresidente Mike Pence, piu' lo Speaker Paul Ryan e chi piu' ne ha piu' ne metta della galassia repubblicana e conservativa hanno condannato l'assassino, e l'ideologia che lo ha malguidato li', nei termini piu' netti immaginabili. Pure Trump ha condannato subito il fatto di sangue, ma ha voluto introdurre un peloso allargamento all'odio e al bigottismo che c'e' “da piu' parti”. Ha tirato in ballo il fatto, mentre un idiota di 20 anni che non era stato preso dall'esercito per carenze di base ammazzava una donna che manifestava “da sinistra”, che l'estremismo inaccettabile nella soscieta' democratica e civile non ha solo il macabro colore “nero”, e la svastica come simbolo. Il che e' vero, ma e' stupido menzionarlo in questa occasione. Il presidente ha sbagliato, non nel merito della sua affermazione incontrovertibile che ci sono opposti estremismi egualmente esecrabili, ma perche' ha perso l'occasione di togliere ai suoi avversari un'accusa che pesa come un macigno, anche se e' infondata: quella “di essere dalla parte dei razzisti, dei nazisti, dei bianchi suprematisti, degli omofobi e dei maschilisti”. Trump e' disarmante perche' non ha ancora capito che disarmare i media e i detrattori degli argomenti piu' squalificanti, per falsi che siano, deve essere un must nelle sue prese di posizioni pubbliche. Perche' regalare ai giornali e alle TV del mainstream l'assist di un'accusa infamante? Non si e' ancora accorto che tutti gli occhi, e i tasti del computer, sono puntati su di lui per coglierlo in fallo quando NON dice le cose in cui, peraltro, crede lui stesso? Non si ricorda che il non aver detto esplicitamente, davanti al monumento dell'Articolo 5 della Nato a Bruxelles nuovo di zecca, che l'America rispetterebbe l'Articolo 5 in caso di bisogno (intervento armato a fianco di un paese membro attaccato NDR) e' valso una raffica di titoli per giorni e giorni su “Trump che abbandona la Nato”? Donald non puo' permettersi alcuna dimenticanza, e non deve regalare gratuiti vantaggi ai detrattori. Doveva dire che quel deficiente era un “terrorista”, e che va distrutta l'ideologia che punta a sovvertire il fondamento della tolleranza e del rispetto di tutte le razze e religioni, il principio che e' alla base dell'America moderna. Che cosa gli costava? Non sono certo i voti del KKK che lo riporteranno alla Casa Bianca: semmai, chissa' in quanti non lo hanno votato nel 2016 convinti che sia un razzista. Poi, in un tweet del giorno dopo, e se proprio ci teneva, Trump poteva completare l'analisi osservando che l'ideologia che punta a scardinare la legge e l'ordine, quella per intenderci di Black Lives Matter, e dei gruppi anarchici, “antifascisti” e marxisti che devastano le universita' per impedire a scrittori e giornalisti di esporre punti di vista a loro politicamente sgraditi, e' una ideologia bigotta, sovversiva e pericolosa. Avrebbe cosi' espresso il suo pensiero compiutamente, e insieme si sarebbe fatto il favore di non alimentare una critica grave, nella opinione pubblica meno informata e piu' credulona, che lo seguira' fino al 2020. Trump non e' Obama, che per 8 anni non ha chiamato terroristi Al Qaeda e l'ISIS e ha trovato legioni di utili idioti nei media e nella intellighentsia che hanno dottamente giustificato quella becera censura. E' vero che fanno ridere quelli che oggi dicono che Trump doveva chiamare terrorista il neonazista in Virginia, ma che Obama faceva bene a non chiamare terrorista Bin Laden. Il problema e' che, nella guerra della comunicazione, non basta avere ragione sui fatti ma bisogna avere dalla propria parte piu' titoli positivi che si puo'. O, almeno, meno titoli negativi che si puo'. La prova che Trump ha sbagliato nella risposta immediata l'ha data lui stesso, alla fine, con una dichiarazione finalmente esplicita due giorni dopo i fatti. “Il razzismo violento di questo week end e' il male assoluto”, ha detto lunedi' 14, “e coloro che causano violenza in suo nome sono criminali e balordi, compresi il KKK, i Neo-Nazisti e i bianchi suprematisti”. Piu' chiaro di cosi'…. Ma ci voleva tanto? di Glauco Maggi  twitter @glaucomaggi

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