Le "strane" email con i russi. Trump Jr, terremoto Usa: cosa può accadere, ora
Donald Trump Jr. ha vuotato il sacco, o almeno cosi' ha detto quando ha messo su twitter quella che lui sostiene essere la catena completa di email scambiata con un suo conoscente inglese a proposito del meeting di giugno con l'avvocatessa Natalia Veselnitskaya. La riproduco per intero per il suo interesse nella ricostruzione di Russiagate e del coinvolgimento della campagna di Trump con le autorita' di Mosca. ..... 3 giugno ore 10.36 da Rob Goldstone (pubblicista musicale inglese intimo della pop star russa Emin Agalarov NDR ) a Donald Trump Jr. Soggetto: Russia-Clinton – privato e confidenziale. Buon giorno! Emin (pop star russa NDR) mi ha appena chiamato e mi ha chiesto di contattarti con qualcosa di veramente interessante. Il Procuratore generale della Russia si e' incontrato con suo padre Aras (immobiliarista vicino a Putin e amico da anni di Donald Trump e famigliari perche' insieme nel business dei Concorsi di bellezza NDR) e nella riunione ha offerto di fornire alla campagna di Trump alcuni documenti ufficiali e informazioni che incriminerebbero Hillary e i suoi affari con la Russia e sarebbero molto utili a tuo padre. Questa e' ovviamente una informazione di livello molto alto e sensibile ma e' parte della Russia e del sostegno del suo governo per Mr Trump, con l'aiuto di Aras e Emin. Quale pensi che sia il miglior modo per maneggiare questa informazione e saresti in grado di parlare a Emin direttamente di cio' ? Io posso mandare questa info a tuo padre via Rhona (non si spiega chi sia Rhona.... NDR) , ma e' ultrasensibile cosi' volevo mandarla prima a te. Saluti Rob Goldstone ...... 3 giugno ore 10.53 Donald Trump jr ha scritto: Grazie Rob Ti ringrazio di cio'. Io sono in viaggio al momento ma forse parlo a Emin prima. Sembra che abbiamo un po' di tempo e se e' quello che tu dici mi piace molto (I love it) specialmente piu' tardi in estate . Potresti chiamarmi lunedi' mattina presto della prossima settimana quando sono tornato? Saluti Don .... 6 giugno ore 12.40PM Ciao Don Fammi sapere quando sei libero di parlare con Emin al telefono di questa info su Hillary – tu avevi citato presto all'inizio di questa settimana cosi' volevo tentare di fissare un'ora e un giorno che vanno bene per te e la famiglia Rob Goldstone .......... Questo scambio e' una miniera, da cui non si sa che cosa potra' uscire ulteriormente, al di la' di quanto gia' non mostri. Cioe' che Donald Jr era interessato, anche se non spasmodicamente ("specialmente piu' tardi in estate'), a conoscere notizie che potevano danneggiare la campagna dell'avversaria del babbo. Traspare la speranza di fare un colpo grosso, ma anche un certo scetticismo. Gia' ieri, prima di divulgare le 3 email, aveva usato un tono sarcastico nel commentarle con un tweet: "Ovviamente io sono la prima persona in una campagna ad aver mai accettato un meeting per sentire notizie sull'avversario... non ne e' uscito nulla ma dovevo ascoltare". Per il suo avvocato Alan Futerfas, Don Jr. non ha fatto nulla di sbagliato e le email sono "tanto rumore per nulla. Quello che lui ha ricavato da questa comunicazione era 1) che qualcuno aveva informazioni potenzialmente utili alla campagna e 2) che stava venendo da qualcuno che lui conosceva. Don Jr non aveva conoscenza alcuna di quale fosse la specifica informazione, se mai c'era, di cui si sarebbe discusso." Prima delle email su twitter di Don Jr, la avvocatessa aveva detto, in una intervista alla NBC, di non essere in connessione con il Kremlino, che a sua volta ha detto di non avere alcun rapporto con la legale. Al centro dell'interesse degli avversari del presidente Trump c'e' l'accusa di "collusione" della sua campagna con Putin. Questo meeting, che Don Jr e gli altri due che erano presenti (Paul Manafort e Jared Kushner) saranno chiamati a raccontare nei dettagli davanti alle Commissioni congressuali e agli inquirenti di Robert Mueller, il procuratore speciale, presenta tantissimi punti oscuri. Se non parlava per Putin, per chi parlava la Natialia Veselnitskaya? E' vero, come ha sempre sostenuto Don Jr. che la sua vera agenda non fosse di parlare di Hillary ma di portare all'attenzione di Trump l'ostilita' di Mosca alla legge USA contro alcuni russi accusati di abusi contro i diritti umani, che spinse Putin a vietare adozioni di bimbi russi da parte di famiglie americane? A confermarlo sarebbe l'atteggiamento di distacco, di sostanziale sfiducia che la riunione producesse qualcosa di serio, tenuto da Kushner (che se ne e' andato dopo qualche minuto) e da Manafort (il chairman della campagna ha letto e scritto sul suo iPhone per tutto il tempo). La "collusione" non e' facile da provare, tanto piu' che Don Jr ha detto domenica che non sapeva neppure il nome della legale che sarebbe andata a trovarlo alla Trump Tower. Quindi non e' neppure chiaro che conoscesse la sua nazionalita' russa, con cio' complicando il tentativo degli accusatori di dimostrare "il crimine" di aver lavorato con uno straniero. Infatti e' un reato per una campagna accettare doni, soldi o altri regali in natura (come sarebbe un rapporto sullo "sporco" di Hillary se fosse costato qualcosa produrlo) da persone straniere. A proposito di Hillary. Il passaggio della email dell'intermediario che non dovrebbe passare inosservato e' il seguente : "il procuratore generale della Russia ha offerto di fornire alla campagna di Trump alcuni documenti ufficiali e informazioni che incriminerebbero Hillary e I SUOI AFFARI CON LA RUSSIA (il maiuscolo e' mio) e sarebbero molto utili a tuo padre". Affari con la Russia? Dunque, se si trattava di "millantata informazione", Don Jr fa la figura del boccalone, inesperto di trucchi e tranelli delle campagne. Da pivello, sarebbe stato disposto a "colludere" e l'intenzione di "colludere" e' gia' un crimine, anche se non porta risultati concreti. Ma se invece le informazioni danneggianti a conoscenza del Kremlino e della autorita' di governo russe c'erano davvero? Quali erano? Ecco un bel filone da seguire, in parallelo ai guai del maldestro Don Jr. Si sa che Hillary ha fatto, da segretaria di Stato, la mediatrice di Putin nella acquisizione da parte russa di una fetta molto rilevante dell'uranio delle miniere USA (l'affare Uranium One, documentato dal libro Clinton Cash e da svariati articoli degli anni scorsi). E si sa che il marito Bill, contemporaneamente a questo "affare", ha tenuto discorsi da 500 mila dollari a botta a una banca russa di proprieta' statale a Mosca. Effettivamente, documenti ufficiali di questo rapporto politico-affaristico tra Mosca e i Clinton avrebbero fatto una certa sensazione negli ultimi mesi della campagna... Ma perche', ci si puo' domandare legittimamente, non sono stati allora divulgati da Putin? Perche' non esistono, possono sostenere i DEM. Oppure perche' sono al Kremlino, dove stanno ben custoditi. La supposizione e' per ora solo, e la espongo: e' vero che Putin preferiva che vincesse Trump, ma si stava anche preparando ad una vittoria di Hillary. Se i documenti di fonte ufficiali fossero usciti sarebbe stato come accusarsi di intromissione esplicita, illegale, e politicamente insostenibile negli affari USA. E non e' detto che avrebbero danneggiato Hillary, anzi l'America sarebbe insorta contro la sua ingerenza. Da qui la decisione di non far uscire nulla: un tesoretto di segreti sporchi sulla Clinton sarebbe stato sicuramente molto piu' utile con Hillary alla Casa Bianca. Dalle parti del Kremlino se ne sara' pero' discusso e qualcuno, che non aveva l'acume di Vladimir, ha promosso senza il placet ufficiale il passo (abortito nel merito) del meeting alla Trump Tower. di Glauco Maggi