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Melania-star, lady Trump ruba la scena a The Donald (ed è sempre più amata). Ecco le prove

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Al vertice dei 20 Paesi ad Amburgo Melania e Ivanka, si sono fatte notare dai leader internazionali e dai media non solo perche', dovunque sono apparse, hanno trasformano corridoi o sale-riunioni in passarelle di moda. Come membri legittimi della delegazione USA, Melania da First Lady (che e' ormai una "carica" formalizzata) e Ivanka da consigliera ufficiale del padre presidente hanno infatti preso parte a comitati e a meeting. "Le donne di Trump hanno rubato la scena", titola oggi 8 luglio il Drudge Report un articolo del The Telegraph in cui sono fotografate e filmate mentre discutono con Putin e con altri leader globali. La "vetrina" e' importante soprattutto per Melania, anche se un sondaggio Fox News tenuto negli USA appena prima della seconda performance all'estero mostra che la First Lady (rimasta finora piu' in ombra della "figliastra" Ivanka) comincia a piacere sempre di piu' anche agli americani comuni, non solo ai "colleghi" importanti del marito. Il suo tasso di popolarita' favorevole ha superato la boa del 50% degli interpellati per la prima volta, con il suo attuale 51% che e' 16 punti piu' alto di un anno fa e 14 punti in piu' da gennaio. Prima che entrasse alla Casa Bianca, nell'estate del 2016, Melania era vista sfavorevolmente dal 40% e "promossa" solo dal 35%, con un 24% che non aveva opinione. Adesso, dopo sei mesi scarsi nei quali ha vissuto quasi sempre a New York per stare con il figlio Barron che doveva finire la scuola, l'ex modella ha rovesciato in meglio il proprio "rating". Solo il 28% la giudica negativamente, poco piu' della meta' di chi la apprezza, mentre gli "agnostici" sono scesi al 20%. La crescita dell'appeal rispetto a un anno fa e' distribuita in tutte le fasce considerate dai sondaggisti: + 24% tra i Repubblicani e + 12% tra i Democratici; + 17% tra gli uomini e piu' 15% tra le donne; +18% tra gli elettori sotto i 45 anni e + 16% tra chi ha piu' di 45 anni. Ci sono piu' uomini (il 55%) che donne (il 48%) ad avere un giudizio positivo sulla First Lady, ma indagare sul perche' e' politicamente scorretto. Nei due partiti, ad apprezzarla ci sono l'82% tra i Repubblicani, piu' del triplo del 26% tra i Democratici. Tra gli Indipendenti, piace al 43%. Certo, il fatto di chiamarsi Trump non aiuta (per ora, almeno) la bianca Melania, come invece il fatto di chiamarsi Obama, e di essere afro-americana, aveva portato Michelle al plebiscitario 73% di indice positivo nell'aprile 2009, solo tre mesi dopo l'arrivo a Washington. Quando gli Obama lasciarono la Casa Bianca nel gennaio 2017, secondo Gallup la moglie, con il 68%, era davanti al marito (58%) di 10 punti. La lezione di Laura Bush, se Melania sapra' seguirla, e' pero' che l'avere un consorte dalla infima popolarita' (George chiuse la presidenza sotto il 30%) non impedisce di per se' ad una First Lady di avere successo: nel gennaio del 2009, cioe' quando Barack fu inaugurato e i Bush lasciarono la Casa Bianca, Laura godeva di un indice positivo record, il 76%, ossia 8 punti piu' in alto di Michelle e oltre il 40% piu' del marito George. Dove arrivera' Melania nella sua corsa, insomma, dipendera' assolutamente da lei e non dalla spinta, o dalla zavorra, del marito Donald. Melania non ha ancora deciso in quale "campagna" socialmente utile intendera' impegnarsi personalmente nei prossimi 3 anni, ora che e' a tempo pieno alla Casa Bianca. Ma quando acquistera' visibilita' diretta per la causa che abbraccera', se sara' gradita al pubblico, avra' la possibilita' di migliorare il voto. Come capito' a Michelle quando si dedico' a frenare l'obesita' infantile e a Laura Bush che si impegno' per la causa delle donne in Afghanistan e altrove, promuovendo soprattutto la scolarita' femminile negata dai radicali islamici. Il viaggio ad Amburgo e' stato un successo per Trump, non solo per i conservatori ma anche per tanti commentatori non prevenuti. Vedremo se nei prossimi sondaggi questa performance, in primo luogo lo storico reaganiano discorso di Varsavia, migliorera' il suo rating. Secondo lo stesso sondaggio Fox News appena citato, peraltro, Trump viene dato in trend positivo: il 47% lo giudica ora positivamente, contro il 44% di marzo e il 38% di inizio novembre 2016, appena prima del voto. di Glauco Maggi

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