Cerca
Cerca
+

Crollano gli arresti di clandestini al confineE' il segno che Trump sta vincendo sull'immigrazione

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Trump sta vincendo a mani basse nella questione che lo aveva catapultato in testa nelle primarie: l'immigrazione clandestina, la criminalita' annessa, e la promessa di costruire il muro al confine con il Messico. Scegliendo quella “battaglia”, con il contorno dei coloriti attacchi ai messicani “strupratori e spacciatori”, sbaraglio' la concorrenza nel GOP. Fa allora che lancio' la campagna dei tweet senza freni, e poiche' e' arrivato cosi' alla Casa Bianca e' convinto di aver trovato la formula di comunicazione efficace, ed efficiente, per parlare ai suoi elettori (ha oltre 30 milioni di followers su twitter) bypassando i media “fake news”. Anzi, promuovendo una rissa continua contro la CNN, il New York Times e il Washington Post, tra il serio e il faceto: vedi il video in cui si azzuffa in un match di wrestling con la CNN, la prova che e' ancora capace di stupire. “Mi accusano di non essere presidenziale? Ma io sono un presidente dei tempi attuali ( ‘a modern day president' )”, ha twittato Donald domenica, in risposta al furore mediatico globale che la sua ‘performance' ha scatenato. Fa bene a fare cosi' Trump? O si sta scavando la fossa per il 2020? Un quotidiano come l'inglese Guardian, che e' alla sinistra della CNN, riporta, nel mezzo di tanto trambusto mediatico, che tra i detrattori di Trump si sta insinuando l'incubo di dover ammettere fra qualche tempo che la sua potrebbe essere una “presidenza di successo” . Tradotto, vuol dire che tutta la “realta' ” raccontata contro questo personaggio politico fatto passare per impresentabile, tutto sommato, non e' poi cosi' “reale”. Le accuse di collusione con i russi non sono state provate in un anno di indagini e quella di ostruzione della giustizia non e' credibile se non per i partigiani DEM piu' ossessionati. I media anti Trump a prescindere sono costretti a licenziare tre giornalisti colti in plateale menzogna. Gli attori e i personaggi che lo vogliono cadavere devono chiedere scusa, come Johnny Depp, o perdono il posto, come Katy Griffin, quella con la testa insanguinata del presidente in mano. Trump evidentemente e' a suo agio nella rissa (“e' un presidente che quando e' attaccato attacca a sua volta”, ha spiegato la sua portavoce nella parte della psicologa), e il circolo degli alleati nel GOP e' rassegnato. Ci sono quelli che prendono le distanze: “il suo e' un atteggiamento sotto la dignita' della carica”, ha chiosato John McCain, che pero' parla dopo non essere riuscito a conquistarla lui, quella carica. La grande maggioranza dei deputati e senatori repubblicani, invece, abbozza. E' pur sempre un presidente del GOP, e quando mai avrebbero avuto un giudice supremo conservatore come Nei Gorsuch, senza di lui? E se sapranno rimpiazzare Obamacare con una legge migliore, o fare la riforma delle tasse, sara' Trump a firmare l'OK decisivo. La qual cosa ci riporta all'inizio, cioe' al successo nella lotta contro l'immigrazione irregolare. Per aver fatto la voce grossa a suo tempo in difesa di law & order, e per aver dimostrato fermezza nella repressione dei clandestini criminali, Trump ha gia' ridotto il fenomeno dell'illegalita' senza tirare su ancora una mattonella del suo muro. La agenzia della forza pubblica sul confine meridionale (U.S. Customs and Border Protection, CBP) ha registrato un aumento impressionante negli arresti e nelle “non ammissioni” di persone dal Messico. In maggio 2017 c'e' stato un calo del 64% nell'immigrazione rispetto al maggio del 2016. Nei tre mesi di marzo, aprile e maggio di quest'anno, complessivamente, ci sono stati arresti per 37.860 persone. Ipotizzando che il trend resti quello attuale per i prossimi tre trimestri, nel primo anno di Trump la cifra delle persone fermate sul confine sarebbe pari a 151.440. Per dare un ordine di grandezza del “successo preventivo” di Trump, nei 12 mesi dell'anno fiscale 2016 gli individui “stoppati” erano stati 408.879, nel 2015 331.333, e nel 2014 ben 479.371. Il numero di gente fermata, o respinta, e' ovviamente funzione del “movimento migratorio” sottostante: meno sono gli arrestati, minore e' la quantita' di persone che tentano di varcare i confini illegalmente, o che si presentano credendo di avere i titoli per passare, e non li hanno. In sostanza, la riduzione del fenomeno dell'abbandono del Messico, di San Salvador, dell'Honduras e di altri stati sudamericani per venire negli USA tentando la fortuna nasce in patria con una doppia convinzione negli aspiranti emigranti. La prima e' che con Trump e' piu' dura attraversare il confine: la polizia e' tornata a fare il suo lavoro, galvanizzata da un comandante che ci crede. E la seconda, piu' importante, e' che sia svanito il clima permissivo a favore dei clandestini, una volta approdati in America, che vigeva negli anni di Obama. Il presidente DEM tento' di dare l'amnistia a 5 milioni di irregolari senza il voto del Congresso, ma il suo ordine esecutivo fu bocciato dei giudici, e mai entro' in vigore. Se Trump twittasse regolarmente i numeri che ho citato sopra mostrerebbe di essere ben avviato nel mantenimento della promessa “di fare l'America ancora sicura”, ripristinando il rispetto della legge federale che reprime l'immigrazione clandestina. La mia opinione e' che cio' farebbe molto bene alla propria immagine di statista, dando meno spazio ai suoi critici che amano solo (s)parlare dei suoi tweet aggressivi, personali, volgari. Ma forse ha ragione lui. Vede che la stampa del mainstream non lo tratta mai da presidente normale, o non lo farebbe neppure se parlasse del risultato concreto ottenuto con la sua politica pro-legalita'. E allora sale sul ring. Alla fine, nel 2020, il paese che lo ha eletto giudichera' se dargli ancora la fiducia in base alla realizzazione – o meno - del suo programma domestico (immigrazione, criminalita', posti di lavoro e stipendi piu' alti, energia) o internazionale (terrorismo, Siria, Cina, Nord Corea, Russia). La guerra con i media a colpi di tweet e' qui per restare e del resto pare far bene a tutti: a Trump che si diverte personalmente ed eccita i suoi fans fedelissimi; e alle cinque maggiori TV di sinistra (ABC, CNN, NBC, MSNBC, CBS) e alla sola di destra (FOX News), perche' l'audience non e' mai stata cosi' alta come in questo semestre sguaiato. di Glauco Maggi

Dai blog