Cerca
Cerca
+

La donna che può cacciare il sindaco comunista di New York

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

E' il nome nuovissimo della politica a New York, e la sua fotografia, sparata sul New York Post il 29 giugno, potrebbe davvero lanciarla in un'impresa impossibile: spodestare Bill de Blasio dalla poltrona di sindaco alla fine del suo primo mandato quadriennale. Il voto sara' il prossimo 7 novembre, e il tempo stringe. Ma alle primarie repubblicane che si terranno il 12 settembre Nicole Malliotakis arrivera' sull'onda di un profilo personale, e politico, che potrebbe ravvivare la campagna per la conquista di City Hall finora sonnecchiosa perche' scontata. Il Post titola: “Malliotakis ha dimostrato che i dubbiosi sbagliavano, perche' ha afferrato le redini del GOP nella corsa a sindaco”. Che cosa e' successo? La giovanissima candidata, 36 anni, ha il padre greco e la madre cubana, e ieri, dopo aver partecipato con scioltezza al dibattito per le primarie repubblicane allo Yale Club contro Paul Massey, milionario immobiliarista che aveva investito gia' 4 milioni di dollari nell'ultimo anno per farsi strada, ha avuto la bella notizia di avere la strada spianata verso la nomination. Massey, due ore dopo il confronto pubblico, ha spiegato che non stava raccogliendo l'ammontare di fondi in cui sperava per condurre una campagna competitiva contro de Blasio, e ha mollato lasciando tutti di stucco. “Mi ha molto sorpreso”, ha commentato a caldo la Malliotakis. “Avevamo avuto un intenso dibattito sui problemi cittadini… e adesso sono orgogliosa di andare testa a testa contro de Blasio e di chiedergli ragione della sua fallita leadership”. Quando, in aprile, annuncio' l'intenzione di correre, la ragazza non era stata presa sul serio dai vertici del GOP di New York. Eppure, figlia di due immigrati che sono diventati cittadini USA nel 1971, aveva al suo attivo gia' una elezione vinta di sorpresa, da sfavorita: quella per un posto di consigliera comunale a City Hall in rappresentanza del distretto che copre l'isola di Staten Island e la parte meridionale di Brooklyn. A 29 anni, nel 2010, Nicole al suo esordio aveva battuto la consigliera comunale Hyer-Spencer, democratica, protetta dell'allora potentissimo Speaker della Camera dello Stato di New York (Albany) , Silver. “La Hyer-Spencer aveva due volte e mezzo i fondi che avevo io per la campagna, e io non godevo del sostegno dei sindacati. Ho dimostrato di saper battere una consigliera comunale che era in carica, oltre a essere la favorita dello Speaker. Posso farlo ancora”, ha detto la Malliotakis riferendosi alla sfida per scalzare de Blasio. Quando in aprile Nicole si era candidata a sindaco, la presidente del partito repubblicano di New York, Adele Malpass, aveva pensato che la giovane avesse solo l'intenzione di alzare la propria visibilita', per poi ritirarsi. Invece no, era serissima. Sempre presente ai forum e ai meeting in giro per la citta', la Malliotakis si e' assicurata l'endorsement del Partito Conservatore, che in precedenza aveva deciso di appoggiare Massey. Ora, dopo l'uscita di quest'ultimo, anche “il partito repubblicano e' pronto a unirsi dietro di lei”, ha garantito la leader del GOP locale Malpass. “Negli ultimi due mesi Nicole ha mostrato di essere capace di condurre con grande energia una campagna efficace ed informata che potrebbe far diventare de Blasio il sindaco di un solo mandato”. L'ultimo sondaggio da' in verita' il Democratico con un indice di popolarita' del 60%, che sulla carta lo mette al sicuro, soprattutto considerando che ha gia' anche raccolto una ricca dotazione di fondi. Ma ci sono varie questioni scottanti in citta' che un avversario in gamba potrebbe sfruttare per ribaltare il pronostico. E la Milliotakis le sta usando nei suoi attacchi: dal numero crescente di senzatetto nelle strade ai guasti frequenti della metropolitana, dal fallimento del sindaco nel frenare gli abusi sui minori allo scarso impegno nel combattere gli immigrati criminali. Laureata alla Seton Hall University e al Wagner College, la giovane si e' fatta le ossa in politica lavorando per il governatore George Pataki sui problemi di New York e nello staff del senatore per Staten Island John Marchi. Mentre la candidatura del ricco e bianco Massey, per non parlare di quella degli altri improbabili nomi che girano (un ex poliziotto, un ex attore di Law & Order, un pastore nero) non hanno il potenziale di rendere la sfida almeno credibile, con la Malliotakis e' diverso. Il fatto che sarebbe la prima donna a diventare sindaco di New York non e' certo una garanzia di successo (vero, Hillary?). Sicuramente, pero', puo' creare un clima di curiosita' e di interesse: sommati alla passione per lo sport e per lo yoga che la accomuna a tanti newyorkesi della sua generazione, i 36 anni e il piglio polemico diretto di Nicole (ha detto al sindaco che il sistema di tassazione delle case e' ingiusto, perche' lei paga piu' imposte di lui anche se la sua casa vale un terzo di quella di Bill) potrebbero convincere i milioni di cittadini che stanno a casa a uscire dal torpore e dalla rassegnazione, e a darle una chance. Nel 2013, de Blasio vinse con il 75% dei votanti, ma in numero assoluto andarono alle urne per lui 750 mila persone, su 8,5 milioni di abitanti. Non e' ancora una gara aperta ad ogni esito, ma con la mezza cubana Nicole che fronteggia il castrista al 100% Bill, sara' almeno divertente. di Glauco Maggi twitter @glaucomaggi

Dai blog