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Le notizie su Trump? Negli Stati Uniti si comprano con una pagina di pubblicità

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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"Applaudiamo l'impegno del Presidente all''apprendistato guidato dalle imprese' come potente strumento per costruire la forza lavoro adatta a coprire le posizioni di lavoro del 21esimo secolo". Per fare i complimenti a Trump, gli amministratori delegati delle societa' che fanno parte della Business Roundtable si sono pagati un bel paginone di pubblicita' : d'altra parte, non puoi certo contare sulle redazioni per sapere una simile notizia... Io ho visto la pagina "paid advertisement" uscita sul Wall Street Journal venerdi' 16 giugno, che elenca oltre 150 leader di aziende di tutti i settori merceologici. Ci sono l'IBM e la 3M, la AT&T e la Dell, la Bayer e la Dow Chemicals, la Johnson & Johnson e la JP Morgan, la Texas Instrument e la Siemens, la Verizon e la General Electric, la Black Rock e la Blackstone, la Best Buy e la Exxon Mobil, la General Motors e la Bank of America, la Deloitte e la CNH (della FiatChrysler), la Deere e la Boeing, la KPMG e la Wells Fargo, la Xerox e la UPS, la United Airlines e la Whirlpool, la Cisco System e il Nasdaq, la Motorola e la Morgan Stanley, l'American Express e la Home Depot, la Shell e la Morgan Stanley, la Dupont e la Lockheed Martin, la Raytheon e la Oracle, la KPMG e la Domino Pizza. Mi fermo qui, ma credo di aver dato l'idea. L'America di chi che conta davvero per fare crescita, sviluppo e benessere ringrazia pubblicamente un presidente che i sondaggi danno al 40% di popolarita'. Sara' perche' cio' che si legge su di lui e' accuratamente selezionato per metterlo nella peggior luce possibile? Con l'ordine esecutivo firmato il 15 giugno Trump ha rivoluzionato l'impianto della formazione professionale, che finora era controllato e gestito dal ministero del Lavoro. Ora, invece, e' un programma che da' alle imprese stesse il potere di determinare i corsi di formazione utili a preparare i giovani ad essere professionalmente "tagliati" per ricoprire le esigenze delle imprese, in costante evoluzione. Trump ha raddoppiato da 100 milioni a 200 l'investimento pubblico in materia, recuperando i fondi da programmi precedenti. Soprattutto, ha permesso ai datori di lavoro di rapportarsi direttamente alle scuole per dare vita a corsi ad hoc, senza i timbri e le autorizzazioni del ministero del Lavoro, che dara' solo una generale cornice di direttive. La responsabilita' di istituire iniziative di formazione e' ora quindi sulle spalle dei datori di lavoro e dei sindacati che si coordineranno con loro per il fine comune: avere giovani che imparano mestieri utili, e con paghe sicuramente superiori a quella minima perche' basate sulla soddisfazione dell'esigenze concrete degli imprenditori. "Come membri della Business Roundtable e Ceo di molte delle maggiori imprese del paese, sappiamo di prima mano l'importanza di una forte, preparata forza lavoro per il futuro economico dell'America", si legge nel Manifesto pro Trump. "La Business Roundtable accetta la sfida del presidente di migliorare ed espandere le opportunita' di apprendistato negli USA". Oggi, pur con un tasso di disoccupazione appena sopra il 4%, c'e' un tasso di partecipazione al mondo del lavoro ai minimi da decenni: milioni di americani non cercano un impiego, o perche' scoraggiati o impreparati, o perche' marginalizzati dal welfare che ha creato un 'esercito' di rinunciatari, preda di droga e depressione. Gli imprenditori dicono che sono non meno di 6 milioni le posizioni non coperte per mancanza di lavoratori con la specializzazione richiesta. Negli Stati Uniti il fenomeno della diffusione a tappeto delle lauree (i 4 anni dei colleges per essere 'undergraduates', dopo i 4 anni di scuola media superiore) non ha risolto il problema: sono cresciute a dismisura le lauree in settori ora inflazionati di diplomati senza mercato, e per di piu' e' esploso il debito di studenti e famiglie che tradizionalmente prendono a prestito i soldi delle rette. L'apprendistato esiste gia', ma sono solo 500mila gli iscritti attuali e i loro corsi non sono direttamente coordinati con i bisogni delle imprese. La spinta che dara' l'innovazione di Trump si tradurra' in un numero molto piu' alto di giovani che decideranno di non gettare via 4 anni di "studio" accollandosi centinaia di migliaia di dollari di debiti. Con un corso di "apprendistato mirato", sovvenzionato parzialmente dalle imprese, sapranno di avere subito a disposizione, dopo il diploma, un posto da almeno 50-60 mila dollari annui iniziali. di Glauco Maggi

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