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Obamacare, polizze care e zero concorrenzaMa il GOP non trova l'accordo per farla fuori

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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“ObamaCare e' in una spirale di morte, tutti lo sanno”, ha detto Trump alla Casa Bianca discutendo sull'urgenza del rimpiazzo di Obamacare con un gruppo di dirigenti del partito repubblicano “per salvare i cittadini vittime” di questa legge. “Un terzo delle contee in tutta America ha una sola polizza da scegliere, senza concorrenza, e i premi sono saliti in media del 100%”, ha ricordato ai senatori del GOP invitati oggi martedi' 13 alla Casa Bianca. Il presidente spinge per una approvazione nel breve termine di una sua Trumpcare, premessa e condizione per un pronto passaggio della riforma fiscale con i tagli delle tasse entro l'anno. Obamacare sta morendo di morte naturale, secondo quanto sta producendo sul mercato la legge sanitaria voluta da Obama e votata nel 2009 solo dai DEM, che allora controllavano Camera e Senato. I repubblicani, oggi in maggioranza nei due rami, hanno finora passato alla Camera una legge che riformerebbe Obamacare, ma per entrare in effetto serve anche l'OK del Senato, ed e' tutt'altro che un esito scontato. Il capo dei senatori Mitch McConnell, del GOP, sta lavorando per trovare un accordo tra i suoi 52 colleghi della maggioranza su un testo diverso da quello votato alla Camera, che un gruppetto di senatori ultraconservatori e libertari ha fatto sapere di non accettare. L'obiettivo di McConnell e' di raccogliere almeno 50 voti (su 100, ma in quel caso il vicepresidente Mike Pence ha il potere di votare rompendo l'equilibrio) su un nuovo testo che potrebbe poi essere confermato dalla Camera, e ha promesso di presentarlo in aula entro il 4 luglio, quando il Congresso andra' in vacanza. Le probabilita' che l'intesa tra i parlamentari sia raggiunta, e che quindi la legge di rimpiazzo di Obamacare venga portata alla firma di Trump sono a mio avviso meno del 50%, perche' i repubblicani sono piu' litigiosi tra di loro e troppi di loro (dai teapartisti alla Camera a Rand Paul, Mike Lee e Ted Cruz in Senato) difettano della basilare qualita' di apprezzare il “meglio” invece del “perfetto”. Si vedra', ma se il GOP non sara' capace di produrre una maggioranza per riformare Obamacare prima del voto di medio termine del novembre 2018, sara' il suicidio del partito repubblicano e il fallimento della presidenza Trump. Intanto, i guasti tangibili della vecchia legge, in vigore da quando fu lanciata con il disastroso fiasco digitale 7 anni fa, sono sotto gli occhi di tutti e aumentano di mese in mese. I premi delle polizze sono andati alle stelle, e, ciononostante, un'assicurazione dietro l'altra sta semplicemente ritirandosi dal mercato, ossia non offre piu' le polizze previste da Obamacare. Il perche' e' semplice: queste polizze producono perdite di bilancio insostenibili avendo prestazioni bloccate e pochissimi sottoscrittori sani e giovani, mentre il Congresso, prima ancora che arrivasse l'amministrazione Trump, aveva deciso di non ripianare i buchi delle assicurazioni provocati dal rispetto delle norme di Obamacare che imponevano sussidi illegali, mai votati in parlamento. Le assicurazioni sanitarie maggiori, da Anthem a Blue Cross Blue Shield, nei recenti mesi hanno quindi ridotto l'offerta di polizze o si sono del tutto ritirate dalle borse create da Obama. La scorsa settimana la Anthem ha annunciato che non offrira' piu' polizze in Ohio dal 2018, citando “un volatile mercato individuale” e “la mancanza di certezza dei fondi per sovvenzionare i sussidi” che rende impossibile fare previsioni di budget. Circa 20 contee dell'Ohio non avranno polizze acquistabili perche' la Anthem era la sola rimasta. E Blue Cross Blue Shiel ha chiesto un rincaro di prezzi del 23% per l'anno venturo in Nord Carolina, dove e' la compagnia piu' importante. Altre assicurazioni hanno fatto simili annunci di uscita, o semi-uscita, dal business sanitario in Missouri e Iowa, dove sono una dozzina le contee a rischio di finire scoperte. “ObamaCare sta esplodendo e noi stiamo assistendo ai prezzi che vanno alle stelle e le societa' assicurative che scappano dal mercato”, ha detto recentemente a FOX News Kevin Brady, il deputato repubblixano del Texas che presiede la Commissione della Camera sui finanziamenti pubblici e le tasse. Il precipitare della situazione attuale, ora che il Congresso e' nelle mani del GOP, dovrebbe convincere i parlamentari repubblicani recalcitranti ad accettare una soluzione di compromesso dando a Trump una decisiva vittoria legislativa. Anche se si chiama Obamacare, il malfunzionamento della riforma non e' piu' a carico di chi l'ha passata ma del partito che oggi ha le leve del comando e la responsabilita' di aggiustare le cose rotte. Anche se le ha fatte Barack. di Glauco Maggi

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