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La parata dei portoricani a New York? Una grana per il governatore Andrew Cuomo

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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L'annuale parata dei portoricani sulla Quinta Strada a New York, che si tiene sempre la seconda domenica di giugno, sara' stavolta un evento carico di significato politico. Vi partecipano abitualmente almeno un milione di portoricani, che in citta' sono la comunita' 'nazionale' piu' numerosa, e votante, e i politici di ogni colore fanno a gara per conquistare la testa del corteo e farsi belli per le prossime elezioni, mostrando solidarieta'. L'11 giugno 2017, pero', sara' un'occasione eccezionale. Il comitato organizzatore ha deciso che onorera' Oscar Lopez Rivera e l'adesione alla marcia e' diventata una dichiarazione ufficiale di solidarieta' ad un gruppo terrorista che ha fatto morti e attentati in citta' negli Anni 70. Il FALN (The Fuerzas Armadas de Liberación Nacional), di cui Oscar Lopez Rivera e' stato uno dei leader maggiori, era una organizzazione portoricana paramilitare clandestina, di ideologia comunista, che perseguiva la completa indipendenza di Portorico con atti violenti negli Stati Uniti. Quando fu smantellata e sciolta, al suo attivo il FALN aveva 120 attacchi dinamitardi tra il 1974 e il 1983 che uccisero sei persone a New York. O.L. Rivera, nato nel 1943, era stato catturato dopo anni di clandestinita' nel 1980 e condannato nel 1981 a 55 anni per cospirazione sediziosa, uso della violenza per fare rapine, trasporto di armi e esplosivi per commettere omicidi. Quando fu preso aveva con se' un arsenale di bombe e armi. Per aver tentato la fuga dal carcere, nel 1988, OLR s'e' poi preso altri 15 anni. Nel 1999 Bill Clinton gli propose la grazia presidenziale, ma solo in cambio di una dichiarazione di pentimento e di abiura della violenza. OLR rifiuto' . Obama non gli ha chiesto nulla, e tra gli ultimi suoi atti di 'pardon' nel gennaio scorso ha commutato la sentenza dalla galera, che di fatto era a vita, agli arresti domiciliari subito e al rilascio pochi mesi dopo (OLR e' libero da un paio di settimane). La decisione di Barack di liberare un leader terrorista non pentito aveva gia' inorridito, a gennaio, i parenti delle vittime, tra cui un poliziotto, e tutta la New York che non ha alcuna nostalgia della violenza comunista terzomondista. Adesso, la celebrazione pubblica di OLR ha scatenato una reazione di rigetto che raccoglie adesioni giorno dopo giorno nell'opinione pubblica, e ri riflesso l'isolamento nel bunker della difesa a oltranza del sindaco Bill de Blasio e della sua alleata nel Consiglio Comunale, la Speaker Melissa Mark-Viverito. Ultrasinistra, membro del partito dei lavoratori che e' l'ala estrema nei DEM, la M.M.Viverito e' portoricana e ispiratrice dell'onorificenza a OLR, che secondo lei "rappresenta la voce, la tenacia e la determinazione di Portorico e della sua gente". De Blasio coltiva sogni presidenziali, e l'aver pubblicamente affermato che sara' in prima fila alla parata da' la misura della virata a sinistra dei DEM. Il partito di JFK, che invase Cuba nel fallito tentativo di liberare l'isola dal comunista Fidel, sta andando ben oltre l'assunzione di una linea domestica socialdemocratica alla europea, che propugna la mutua e l'istruzione "gratis" per tutti. Dopo aver proiettato ai vertici il dichiarato socialista Bernie Sanders, e strizzato l'occhiolino, alla base, agli estremisti di Black Lives Matter e ai violenti che zittiscono i professori e gli ospiti conservatori invitati ai college, i DEM corrono sfrenati via dal centro. Andrew Cuomo, il governatore dello Stato di New York che sara' ai nastri delle primarie DEM per il 2020, sta ancora soppesando la sua partecipazione alla parata, pressato dalla urgenza immediata di essere rieletto governatore nel 2018. Sfilare o non sfilare? Offendere i portoricani di New York disertando quella che, comunque, resta la loro Grande Festa? O regalare al suo oppositore repubblicano nazionale nel 2020 l'immagine di se stesso in sfilata mentre onora un terrorista condannato? Non sarebbe un bello spot da commentare, per l'ex moderato DEM. Non a caso il prudente Chuck Schumer, oggi il capo dei senatori DEM e domani candidato a chissa' cosa, ha fatto sapere che per quel giorno ha altri programmi. Idem il facente funzioni di procuratore generale di Distretto di Brooklyn, Eric Gonzalez, che pure e' portoricano ma si e' chiamato fuori: deve cercare voti tra tutta la gente per essere eletto fra poco alla carica. Sono le prime defezioni di grido nel partito DEM cittadino, e sono venute dopo che la lista degli sponsor commerciali che tradizionalmente sostengono il corteo ha perso tutti i nomi di grido. Ad oggi si sono ritirati infatti Jet Blue, AT&T, Coca-Cola, Corona Beer, Goya Foods, i New York Yankees, il Daily News, ed e' molto probabile che altri spariranno prima dell'11 giugno. Il New York Post, che e' stato tra i piu' fermi nel criticare da subito la onorificenza a OLR, ha pubblicato il 25 maggio l'elenco di chi non ha ancora abbandonato de Blasio e la Speaker nel loro appoggio al terrorista, invitando a farlo presto: ABC 7News, Channel 4 New York, CUNY (universita' pubblica di New York), El Diario, Mega 97.7 Radio, Monster Beverages, 93.1 Amor radio, Telemundo, Unimas, Univision e la Federazione Unitaria degli Insegnanti. Vedremo chi mollera'. Chi non ha mai avuto dubbi, dopo aver saputo di OLR 'onorato', e' il Capo della Polizia di New York, James O'Neill, che ha rotto con il sindaco che l'ha nominato e ha dichiarato che non ci sara'. "Non posso sostenere un uomo che e' stato il co-fondatore di una organizzazione che si e' impegnata in 120 atti dinamitardi, sei persone uccise e vari agenti di polizia feriti" ha detto alla stampa. "Di solito marcio nelle parate con le organizzazioni dei poliziotti, ma non andro' quest'anno". Anche il sindacato degli agenti ispanici ha annunciato il boicottaggio. Per chiarire il contesto politico in cui OLR e i suoi commisero violenze e omicidi, va detto che elezioni e referendum pacifici, tenuti ripetutamente nel corso dei decenni a Puerto Rico, hanno sempre respinto la "totale indipendenza". Hanno cioe' confermato la volonta' della maggioranza dei portoricani di mantenere lo status di "americani" d'oltremare, con la cittadinanza USA che permette loro di vivere in uno qualsiasi dei 50 Stati. Se stanno nell'isola non pagano tasse federali ma non hanno il diritto di votare per la Casa Bianca e per il Congresso. Tengono pero' le primarie presidenziali, hanno un proprio parlamento e un governatore, e hanno un delegato a Washington, (che non vota in Congresso). OLR e il suo FALN volevano insomma fare di Portorico un'altra Cuba. Ma hanno fallito, con il tangibile rammarico dei fans postumi de Blasio e Viverito. di Glauco Maggi

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