Ann Coulter, la star dell'editoria e tvfa impazzire i dem a colpi di bast sellers
Dalla “cronaca nera” degli incidenti causati dal “fascismo rosso” fiorito nelle universita' americane come punta dell'iceberg della “Resistenza anti Trump”, saprete (forse) che Berkeley e' diventata il simbolo estremo della guerra culturale che le elites liberal, dall'accademia al giornalismo da Hollywood agli scienziati politicamente corretti, hanno scatenato contro l'America conservatrice che ha vinto le elezioni. Berkeley, in California, e' il college dove nacque il movimento studentesco per la liberta' di espressione negli Anni Sessanta, con manifestazioni violentemente represse dalla polizia dell'establishment. Gli studenti di sinistra, allora, dovevano lottare per avere il diritto di parola e di assemblea. Oggi, gli studenti di sinistra bruciano auto e spaccano vetrate per negare questi diritti a chi non la pensa come loro. Quella Berkeley di oltre mezzo secolo fa si guadagno' il titolo di “culla del Primo Emendamento”, principio che e' nella carta costituzionale USA dalla fine del Settecento, ma che nella realta' e' stato da sempre un processo travagliato e mai concluso. Del resto, la liberta', la democrazia, i diritti civili e umani sono traguardi che non si tagliano una volta per tutte ma vanno difesi generazione dopo generazione. Il mondo occidentale lo sa: dopo il secolo scorso del nazismo e del comunismo reale, lo ha riscoperto negli ultimi decenni, da quando e' assediato dal pericolo dell'islam radicale e assassino che ci vuole riportare al medioevo. E' una data triste, dunque, il 27 aprile 2017 per la Berkeley contemporanea. E' il giorno in cui Ann Coulter ha detto “non parlero' in pubblico, ma visto che ho i biglietti aerei per la California, andro' magari a fare due passi nel cimitero del Primo Emendamento”. Altro che culla! La Coulter ha infatti dovuto rinunciare a tenere un discorso al club dei repubblicani di Berkeley per le minacce dei gruppi di studenti “Antifa” (Antifascisti di nome e fascisti di fatto), affiancati dai Black Block e dai Black Lives Matter, di mettere a ferro e fuoco il college come gia' fecero un paio di mesi fa per impedire un evento pubblico con un giornalista conservatore omosessuale. Ma chi e' Ann Coulter? Il personaggio, per la sua storia di polemista di destra, per i suoi libri, per il suo blog conservatore, per le sue apparizioni televisive su Fox News, e' conosciuta, amata a destra e odiata a sinistra, solo in America. La pubblicita' guadagnata grazie a questo becero ostracismo la fara' odiare ancora di piu' dalla gente di sinistra, ma e' assai improbabile che aumenti la sua visibilita' sulla stampa italiana e internazionale, al di la' della cronaca sull'evento specifico. Perche' raccontare gli idoli della destra USA al popolo italiano, se e quando hanno successo? Solo se cadono in disgrazia se ne puo' parlare. Come e' successo per il conduttore televisivo filoconservatore di Fox News Bill o'Reilly. Di recente ne avrete sentito parlare perche' e' stato licenziato da Murdoch per lo scandalo dei milioni pagati per evitare di finire in tribunale sotto accuse di abusi sessuali di alcune colleghe e ospiti: per 17 anni il suo show ha dominato il prime time serale tra le cable news, e i suoi libri le liste dei best sellers, ma e' stato un fantasma per i media mainstream. Il clamore per la “censura” subita dal celebre college liberal sara' una manna per la fama della Coulter negli USA e per i suoi guadagni editoriali: il pubblico dell'America repubblicana e conservatrice gia' la apprezza da tempo, e quasi tutti i libri che ha pubblicato sono stati ai vertici dei best sellers della lista del New York Times. La Coulter e' un sagittario (e' nata l'8 dicembre del 1961) e si e' laureata alla Cornell University, una Ivy League. E' una autrice, columnist e commentatrice TV professionale. Il suo primo libro (Crimini e misfatti: il caso contro Bill Clinton) e' del 1998 ed entro' subito nella lista dei piu' venduti del New York Times. Con il secondo (Calunnia: le bugie dei liberal sulla destra americana), uscito nel 2002, conquisto' il primo posto. Il terzo, del 2003, era intitolato “Tradimento: la slealta' dei liberal dalla Guerra Fredda alla Guerra al Terrorismo” e resto' per 13 settimane nella hit parade dei piu' venduti. Seguono “Come parlare a un liberal (se devi farlo): il mondo secondo Ann Coulter”, del 2004; “Senza Dio: la chiesa del Liberalismo”, del 2006; “Se i Democratici avessero un po' di cervello sarebbero repubblicani”, del 2007; “Senso di colpa: le ‘vittime' liberal e il loro assalto all'America”, del 2009”; “Demoniaco: Come la marmaglia liberal sta mettendo a repentaglio l'America”, del 2011; “Rapinati: la demagogia razziale dagli Anni Settanta a Obama”, del 2012; “Non fidarti di un liberal sopra i 3 anni, specialmente se repubblicano”, del 2013. “Adios, America: il piano della sinistra di trasformare il nostro paese in un inferno da terzo mondo”, del 2015. Dai titoli, avete capito il personaggio e la sua verve polemica. Dalle copie vendute, non meno di 5 milioni vista la sua costante apparizione nell'elenco dei best sellers del New York Times, capirete perche' vogliono tapparle almeno la bocca, non potendo (per ora) bruciare tutti i suoi libri sulla pubblica piazza. di Glauco Maggi