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Pur di dare addosso a Donald Trumpi DEM distruggono l'America cristiana

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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La guerra di religione dei liberal secolaristi contro i cristiani e i cattolici, in America, si e' fatta piu' aspra dopo la vittoria di Trump, che aveva conquistato l'80% del voto evangelico bianco l'8 novembre scorso. Il paradosso e' che, mentre le elites culturali di sinistra attaccano il cristianesimo identificandolo come espressione di nazionalismo bianco americano, la realta' storica dell'espansione cristiana nel mondo e' di tutt'altro segno. Un secolo fa i cristiani in Europa e Nord America pesavano per i quattro quinti dei cristiani sulla Terra. Oggi i cristiani di questi due continenti sono superati dai loro correligionari in Asia, Africa e America Latina. Entro il 2050, e' la previsione del Pew Research Center riportata sul WSJ da William McGurn, “un cristiano su tre sara' africano”. Peraltro, l'identificazione degli evangelici con i “bianchi”, il postulato che costituisce oggi la base del disprezzo che si avverte nei salotti delle citta' a grande maggioranza DEM come New York e San Francisco, e' dovuto alla ignoranza, o alla malafede: la tradizione delle chiese evangeliche nere negli Stati del Sud e' un fatto incontrovertibile, come emerse drammaticamente nell'eccidio del gruppo di fedeli, tutti di colore, nella chiesa della Sud Carolina, ad opera di un folle bianco ultranazionalista. Gli evangelici, e il cristianesimo, non hanno da temere solo i classici nemici di sinistra. Ultimamente, anche la destra piu' becera e ultranazionalista e' scesa in campo, sventolando il suo razzismo contro “certi” credenti pro-vita. Richard Spencer, che passa per chi ha inventato il termine alt-right (che definisce la destra ultranazionalista bianca) ha invitato i seguaci del suo website “a non cadere preda della tentazione pro vita”. Il movimento alt-right dovrebbe riconoscere, si legge sul suo sito, che quelli che piu' probabilmente ricorrono agli aborti “sono i membri meno intelligenti e meno responsabili della societa': donne che sono sproporzionatamente nere, ispaniche e povere”. Altro fronte di guerra contro i cattolici sono le scuole confessionali. Nello Stato di New York, avvocati ed attivisti pro secolarismo hanno portato in tribunale la scuola elementare cattolica St. Anthony perche' voleva esercitare il diritto di scegliere un direttore in grado di insegnare i principi cattolici. L'accusa e' che “la religione organizzata e i dogmi religiosi sono un pericolo per la societa', e quello di cui la societa' ha bisogno e' razionalita' illuminata”. Se la causa arrivera' alla Corte Suprema, il buon diritto della St. Anthony dovrebbe comunque prevalere, perche' una sentenza di 5 anni fa aveva gia' protetto il diritto di una scuola luterana di assumere gli insegnanti di sua fiducia, e fede. Oltre al diritto, e al semplice buon senso per la verita', le scuole confessionali cattoliche hanno dalla loro i risultati, che sono solidi argomenti per essere non solo difese, ma apprezzate. Scrive sul New York Post Grazie Pozo Christie, consigliera della Catholic Association, che il 99% degli studenti che frequentano scuole medie superiori cattoliche ottengono la maturita', e di questi l'86% frequenta poi, e completa, i 4 anni di college. Le minoranze, neri e ispanici, pesano per il 19,8% della popolazione cattolica scolastica e le scuole cattoliche consentono 24 miliardi di dollari di risparmio all'anno per le casse federali. Infine, a riprova della inefficienza del sistema pubblico amministrato dai sindacati degli insegnanti, il costo medio annuo per allievo nelle scuole cattoliche e' di 5.847 dollari, contro la media nazionale per le scuole statali che e' pari a 12.054 dollari, il doppio. di Glauco Maggi

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