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Sanità, cosa farà Donald TrumpI numeri della morte di Obamacare

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Trump e gli alleati repubblicani in Congresso hanno presentato la proposta di legge di rimpiazzo di Obamacare, che dovrebbe essere presto discussa in parlamento, e il Congressional Budget Office (CBO) ha reso noto l'atteso “rapporto” sulle conseguenze che la riforma avra' sulla copertura sanitaria, sui prezzi futuri delle polizze e sui costi per il bilancio pubblico, nel caso in cui la legge fosse poi effettivamente approvata. Quanto emerge in questi “rapporti” viene sempre usato politicamente dai due partiti per influenzare il dibattito sulla legge, e in questo caso si prevede agevolmente che a gioire sono i Democratici, mentre il Gop e' in chiara difficolta' “mediatica”. Le principali risultanze delle proiezioni del CBO se il presidente firmera' la legge del GOP, ammesso che passera' nei termini proposti ora. * 1- Quattordici milioni di persone non avranno l'assicurazione sanitaria l'anno prossimo (2018) e il numero salira' a 24 milioni entro il 2026. * 2- La legge firmata dal GOP ridurra' il deficit federale per 337 miliardi nel prossimo decennio. * 3- I premi per le coperture individuali nel prossimo anno e nel 2019 costeranno in media il 15-20% in piu' di quanto costerebbero sotto Obamacare, ma entro un decennio i premi scenderanno del 10%. 1- Il dato eclatante, e che i DEM hanno enfatizzato subito dopo che il rapporto era stato reso noto lunedi' pomeriggio, sono ovviamente i 14 milioni di assicurati in meno fra un anno, e i 24 milioni in meno nel 2026. La stampa tutta ha il titolo pronto: “la Trumpcare toglie l'assistenza a 24 milioni di cittadini”, come ha gia' suggerito Chuck Schumer, il capo della minoranza dei senatori DEM. 2- Cio' che non interessa alla gente comune, ma solo ai repubblicani “rigoristi fiscali”, e' il taglio di 337 miliardi al deficit pubblico. Obama lo aveva raddoppiato da 10 a 20 mila miliardi nei suoi otto anni, ma ha lasciato la Casa Bianca con oltre il 50% di indice di popolarita' nell'America che ha scelto Trump e ripudiato la Clinton. 3- I prezzi delle polizze, che sono andati alle stelle negli anni di Obama, non caleranno subito miracolosamente, anzi cresceranno del 10-20% all'inizio. Anche se diminuiranno del 10% entro un decennio, la promessa del GOP e' troppo di lungo termine per soddisfare il pubblico. Il paradosso, dunque, e' che tra i motivi che hanno portato Trump alla presidenza c'e' stato di sicuro un diffusissimo malcontento contro Obamacare, che si basava sui dati concreti dei costi alle stelle e della inesistenza della possibilita' di scegliere tra compagnie concorrenti, tra polizze diverse, tra medici e ospedali, in molti Stati e contee in tutto il Paese. Ora, la riforma che il GOP e Trump vorrebbero far passare punta a ridare agli americani la liberta' di scegliere la copertura in base alle proprie esigenze, sostituendo i sussidi federali di Obama con i crediti di imposta a chi vuole, liberamente, farsi una polizza. Ovviamente, i crediti sono piu' generosi per i meno abbienti e per gli anziani, ma per averli un cittadino deve decidere se vuole la polizza, e quale polizza, in base al proprio gusto. Di fatto, il GOP vuole arrestare la marcia, iniziata con Obamacare, della nazionalizzazione pubblica del sistema sanitario proponendo in sua vece un regime che mette al centro la responsabilita' individuale delle persone. I non abbienti veri resteranno coperti dalla Medicaid, ma anziche' i contributi federali a pioggia che arrivavano ai cittadini grazie all'innalzamento strumentale della soglia di poverta' introdotta da Obamacare, la proposta del GOP prevede che siano gli Stati i responsabili di Medicaid, gestendo il contributo di Washington in autonomia, con l'obiettivo di una crescita di efficienza e di un taglio agli sprechi. L'Ufficio Congressuale del Bilancio e' un organismo tecnico-bipartisan, che ha spesso un compito difficile da assolvere, perche' le previsioni su che cosa avverra' in futuro, in concreto, nel corpo della societa' per le modifiche legislative e' materia per definizione fluida. In questo caso, il lavoro dei tecnici era impossibile, ma siccome da burocrati non si possono sottrarre l'hanno svolto con la usuale diligenza. Il problema, a proposito di americani assicurati o meno, e' che hanno dovuto confrontare mele e pere. Con Obamacare c'era la mela. Ossia l'obbligo di sottoscrivere una polizza sanitaria per tutti, che in realta' era una forma di welfare mascherato: o pagavi una tassa rinunciando alla polizza, o avevi ricchissimi sussidi aderendo. Ora – la pera - il cittadino e' chiamato a fare da se', in liberta', senza tasse: se vuole la polizza sanitaria se la compra, e in un contesto di concorrenza inedito che abbassera' i prezzi poiche' Trump ha fatto cadere la barriera vigente oggi che non permette alle compagnie di vendere polizze al di fuori del proprio Stato. Oppure spende i soldi suoi in altro modo, invece di assicurarsi. Se ci saranno milioni di assicurati in meno, insomma, sara' per una loro libera decisione. Certo, per i DEM e la sinistra, e per i giornali che li sostengono, il concetto della responsabilita' individuale e' ridicolo se confrontato al messaggio buonista-populista-socialista che vuole lo Stato assicuratore di tutti, con i soldi del deficit. E' probabile quindi che la battaglia in Congresso sulla TrumpCare possa risolversi in un fiasco del GOP, con la sua bocciatura. La sopravvivenza di Obamacare, come vogliono i liberal, potrebbe trasformarsi a sua volta in una manna per il GOP. Donald ne e' consapevole, e infatti aveva detto ai repubblicani in Congresso che, politicamente, sarebbe stato meglio lasciare in vigore Obamacare, senza modificare nulla, fino al suo pieno collasso: le assicurazioni fuggono da due anni in massa dalle Borse di Obamacare, i premi sono saliti a razzo (anche piu' del 100% in certi Stati), la legge e' di fatto in pre-bancarotta. “Ma la realta' e' che non possiamo stare immobili perche' a pagare e' il popolo americano”, ha detto Trump incontrando alla Casa Bianca le “vittime di Obamacare”, un campione di cittadini che avevano le loro ragioni da esporre contro la legge in vigore oggi. Donald li ha ricevuti e li ha ascoltati. Sta imparando i doveri, e i rischi, di un presidente serio. Glauco Maggi

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