Per gli 007 americani Assadsta usando armi chimicheCosa farà adesso Obama?
La notizia confermata dal ministro della Difesa Hagel. Il presidente aveva assicurato che quella era la linea rossa passata la quale il dittatore siriano avrebbe pagato di persona
di Glauco Maggi Lo ha detto il ministro della Difesa Chuck Hagel, lo ha confermato una lettera della Casa Bianca al Congresso, spedita oggi ai senatori Carl Levin, democratico e John McCain, repubblicano: il presidente-dittatore siriano Bashar Assad ha usato armi chimiche di distruzione di massa nella repressione dell'opposizione interna che avrebbe provocato almeno 30-40 mila vittime negli ultimi due anni. Parlando ai giornalisti ad Abu Dhabi, Hagel ha detto che “ l'uso di armi chimiche e' iniziato molto probabilmente in Siria sotto di regime di Bashar Assad”. Da tempo gli Stati Uniti, e prima ancora i governi ufficiali francesi, inglesi e israeliani, erano al lavoro per trovare le prove dei crimini di guerra del despota amico dell'Iran e di Hetzbollah, denunciati dai ribelli siriani e dai civili vittime dirette della guerra batteriologica di Damasco. Ora l'annuncio del capo del Pentagono toglie ogni incertezza, e passa la patata bollente ad Obama. Il presidente, in un discorso pubblico, aveva intimato al governo siriano di non superare “la linea rossa” dell'utilizzo di armi chimiche, e ora si trova a dover dare una risposta alla sfida genocida di un leader dispotico che ha raggiunto il livello di Saddam Hussein nello sterminare non solo i suoi avversari politici, ma l'intera popolazione delle regioni che si oppongono alla sua amministrazione. Ma avra' ora un seguito militare la minaccia di una reazione, che Obama aveva lasciato intendere quando parlo' di “linea rossa”? Un alto ufficiale della Difesa Usa, a condizione di non essere citato, ha messo le mani avanti: non ci sara' automaticamente alcuna risposta immediata alle conclusioni tratte dai servizi di intelligence, appena annunciate dallo stesso ministro Hagel. Riferendosi al precedente dell'Iraq, l'ufficiale ha ricordato che i servizi avevano sbagliato a stabilire che il presidente irakeno avesse armi di distruzione di massa, e a convincere George Bush a fare l'invasione. Per la Siria ogni invasione di marines e' esclusa da questa Casa Bianca, ma la reazione potrebbe avere altre forme: dall'appoggio diretto ai gruppi di opposizione con la fornitura di armi alla creazione di una coalizione internazionale capace di fare pressioni, ed eventualmente di piu', per rovesciare Assad. Quando si tratto' di favorire un “intervento umanitario” in Libia, perche' si “temeva” che Gheddafi potesse schiacciare nel sangue il suo popolo, Obama “guido' da dietro” e lascio' fare agli europei. Finora la strage di siriani e' stata gia' molto piu' corposa, e adesso c'e' la goccia chimica che dovrebbe far traboccare il vaso. Vedremo con quale grado di determinazione Barack si comportera' di fronte al superamento della linea rossa da lui stesso tracciata. Nel dicembre scorso disse al dittatore che “se userai armi chimiche ci saranno conseguenze e tu sarai ritenuto responsabile. Bada bene, Assad: le armi chimiche sono un game changer, un cambiamento drammatico delle regole del gioco”. Obama era stato chiarissimo nel suo avvertimento, e ora quelle sue parole vengono ritrasmesse in tv a corredo delle notizie di cronaca sulla scoperta, appunto, dell'uso di armi chimiche.