Il memorandum contro l'immigrazione clandestina: così Trump blinda i confini e rispedisce tutti a casa
In attesa del bando-bis per chiudere le frontiere, provvisoriamente, ai cittadini dei 7 paesi islamici a maggiore rischio terroristico (Siria, Iraq, Iran, Libia, Yemen, Somalia, Sudan) che possa avere il via libera dei giudici, l'amministrazione Trump ha emesso oggi due memorandum, a cura del ministero della Sicurezza Interna, per sigillare meglio il confine messicano e procedere alle deportazioni dei clandestini con la fedina sporca in modo piu' efficace e sistematico. "E' nell'interesse degli USA prevenire i criminali e le organizzazioni di criminali dal destabilizzare la sicurezza della frontiera", si legge nel documento firmato dal ministro John Kelly, che da' il via alla pianificazione, al design e alla costruzione del muro, la promessa piu' strombazzata e controversa di Trump. E' stata pure annunciata l'assunzione di altri 10mila agenti e personale di staff dell'ICE (Immigration and Customs Enforcement) e di altri 5mila agenti delle Pattuglie di Confine, il personale di polizia dislocato lungo le frontiere. Le nuove disposizioni fanno seguito agli ordini esecutivi emessi da Trump in materia di immigrazione illegale lo scorso gennaio, in sostanza rafforzando la repressione del fenomeno attraverso l'ampliamento delle categorie di clandestini passibili di espulsione. I cambiamenti risparmieranno pero' i "dreamers" (sognatori), ossia coloro che erano stati portati negli Stati Uniti da bambini e sono cresciuti da 'americani di fatto' senza una diretta responsabilita' penale per aver varcato illecitamente il confine al seguito dei familiari, ed altri stranieri a cui era stato dato il permesso di risiedere negli USA nel 2014 . Al di fuori di queste esenzioni, scrive Kelly, "non ci saranno piu' altre fasce o classi di stranieri deportabili che sono esclusi dalla nostra potenziale azione di rimozione". Un funzionario del ministero ha spiegato che "il lavoro delle agenzie tornera' alle radici". Il memo indica le priorita' nell'azione di individuazione dei soggetti da deportare, che ora comprendono i criminali condannati o incriminati di "qualunque reato" e anche tutti coloro che "hanno abusato dei piani sociali pubblici di welfare", per esempio l'assistenza sanitaria o previdenziale che e' ovviamente riservata per legge ai cittadini e alle persone con visti regolari. Resta la discrezionalita' ("potenziale azione di rimozione", nelle parole di Kelly) che permettera' agli agenti di valutare caso per caso quali clandestini "risparmiare", ma con il rispetto rigoroso della responsabilita' dello Stato di difendersi dai soggetti ritenuti piu' dannosi. "Tratteremo tutti umanamente e con dignita' ma applicheremo le leggi degli Stati Uniti", ha detto il funzionario dell'Homeland Security ai giornalisti, indicando la "nuova" filosofia post-obamiana sull'immigrazione e sullo stato di diritto. Infine, in sintonia con la "guerra alle citta' santuario" dichiarata da Trump, e' stato esteso il programma 287 (g), che permette ai poliziotti locali che vi partecipano di agire come agenti dell'ICE (ente di controllo dell'immigrazione). Sotto Obama questa pratica era stata bandita. di Glauco Maggi