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Quanti voti hanno rubato a Trump?Serve un'indagine seria. Per il 2020

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Ma allora, questa denuncia di Trump sui milioni di voti truffaldini a suo danno e' tutta una bufala, oppure c'e' del vero? Il presidente ha detto che ha incaricato il suo vice Mike Pence di condurre una indagine estesa a livello nazionale, per vederci chiaro, e quindi alla domanda se e' una bufala o meno nessuno puo' rispondere con cognizione di causa fino a quando l'inchiesta non sara' conclusa. Ne' Trump, che essendo Trump ha gia' sparato il “si' ” di risposta prima di avere le prove, i numeri. Ma neppure i Democratici, che si sono eretti a difensori della correttezza assoluta del sistema con l'atteggiamento di chi avanza una classica “excusatio non petita”: dire come sostengono Trump e tanti nel GOP che il metodo che filtra gli elettori che accedono alle urne e' imperfetto significa che, in teoria, potrebbero illecitamente avvantaggiarsene gli uni –i DEM – o gli altri –il GOP. Invece “i media”, che e' sostanziale sinonimo per “Democratici”, si sono sollevati scandalizzati al sospetto di frodi. Perche'? Chi e' malizioso ha un'idea. Ma puo' farsela anche chi, basandosi sulla cronaca scevro da pregiudizi, ha seguito l'accanimento con il quale Obama, e i suoi ministri della Giustizia, si sono schierati, anche con cause giudiziarie, contro gli Stati che hanno introdotto leggi che obbligano i votanti a presentarsi al seggio con un documento di identita' con la fotografia. Perche' succede questo, in America. Chiedere di avere con se' la patente, o il passaporto, o carte municipali o statali che chiunque puo' ottenere gratis dalle autorita' locali per andare a esercitare il diritto di voto e', per i liberal, un attacco alla democrazia e uno sbarramento per non far votare i neri, gli ispanici, i poveri. Chiedete a un italiano, di qualunque partito: saresti d'accordo a far votare, in Italia, anche chi non ha un documento con la foto e si auto-riconosce sull'onore? Tutti sono contrari, ovviamente, anche perche' siamo sempre stati abituati a fare cosi'. Se chiedete pero' a un italiano contro Trump, e che ha tifato per Obama e per la Clinton, che cosa sia giusto fare in America, vi dira' che per gli USA gli va bene la formula “sulla fiducia”, visto che piace ai DEM. Ma questo e' un altro problema: di ipocrisia e di doppio standard, che per i liberal non e' un problema. Torniamo alla “frode elettorale” USA, che un editoriale del WSJ di oggi definisce “un problema piu' grande di quanto sostengono i media”. Quindi c'e', e si tratta di capirne le dimensioni.  Dall'articolo “Why Trump's probe of voter fraud is long overdue” (“Perche' l'inchiesta di Trump sulle frodi elettorali e' da molto tempo un atto doveroso”) firmato da John Fund della National Review e da Hans A. von Spakovsky, Senior Esperto Legale alla Heritage Foundation ed ex dirigente del Ministero della Giustizia riportiamo una serie di dati di fatto finora emersi . *Uno studio del Pew Center sugli Stati ha stimato che la registrazione di uno ogni otto votanti non e' accurata, non e' aggiornata, o e' un doppione. Circa 2,8 milioni di persone sono registrate in piu' di uno Stato e 1,8 milioni di votanti sono persone decedute. Nella maggior parte dei posti e' facile votare con il nome di queste persone con pochi rischi di essere beccati. *Il governo Obama si e' opposto agli sforzi degli Stati – Kansas, Arizona, Alabama, Georgia – di applicare le leggi che richiedono agli individui che si registrano per votare di provare la loro identita'. Cio' malgrado le prove che “non cittadini” si registrano davvero per votare, e votano. Nel 2015 una contea del Kansas ha cominciato a offrire la registrazione al voto ai neo-cittadini durante la cerimonia della loro “naturalizzazione”. E' presto emerso che una dozzina erano gia' registrati come elettori, e avevano gia' votato varie volte prima di diventare cittadini e avere il diritto. *Un video “nascosto” rilasciato l'ottobre scorso dal gruppo Project Veritas di “cittadini giornalisti” ha mostrato un commissario elettorale Democratico di New York che diceva “ penso ci sia un sacco di frodi elettorali”. Una operazione “coperta”, nel 2013, condotta da investigatori ufficiali della citta' di New York ha trovato che potevano votare sotto il nome di qualcun altro nel 97% dei casi senza essere scoperti. Un video dell'attivista conservatore O'Keefe ha mostrato due operatori Democratici che parlottavano su come sarebbe stato possibile farla franca votando in modo fraudolento. Sono stime e scampoli aneddotici che non documentano certo che, senza trucchi, Trump avrebbe avuto l'8 novembre i 3 milioni di voti in piu' che gli avrebbero fatto vincere il voto popolare. Ma e' in malafede chi fa spallucce della denuncia del fenomeno, che non e' solo sua, e sostiene l'inutilita' a prescindere di una indagine seria e sistematica che faccia la chiarezza possibile, ma che soprattutto, alla radice, renda le truffe veramente insignificanti in termini di numeri. Per non parlare di etica, di civismo, di trita correttezza delle istituzioni, che dovrebbe prescindere dalle dimensioni del crimine di “voto rubato”. di Glauco Maggi

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