Obama invitava a casa le minoranze?Trump apre le porte ai County Sheriffs
Oggi faccio uno scoop. E' facile, dall'America, perche' c'e' un tale conformismo diffuso nella scelta delle notizie da riportare, e da tacere, a proposito dell'attualita' politica, che a uscire un po' dal seminato ci si trova solissimi. Non che io abbia fonti segrete. Questo che sto per dare e' un sommario resoconto dell'incontro che Donald Trump ha avuto un paio di giorni fa alla Casa Bianca. Lo riporta il sito ufficiale del presidente, sotto il titolo “Remarks by President Trump in Roundtable with County Sheriffs”. “Frasi del presidente Trump alla tavola rotonda con gli sceriffi delle contee”. La notizia e' “County Sheriffs”. Gli sceriffi, le autorita' locali che fanno rispettare la legge nelle contee di tutta la nazione, sono stati ricevuti da Donald con tutti gli onori a tre settimane dal suo insediamento. Mentre con Obama gli invitati abituali erano gli “attivisti di Black Lives Matter”, gli Al Sharpton e gli altri leader delle minoranze nera e ispanica e islamica, purche' fossero rigorosamente sinistri e anti polizia, adesso a Washington viene ricevuta dal presidente l'America Law & Order. Gia' sotto Obama, quando i poliziotti venivano attaccati, e non pochi uccisi, da manigoldi comuni e da terroristi domestici ispirati all'ISIS, i familiari e i supporter degli agenti-vittime avevano tentato di contrapporre lo slogan “Blue Lives Matter”, con riferimento al colore blu delle divise dei poliziotti. Fecero anche raccolte di fondi e qualche raduno. Ma chi se li e' filati mai? La correttezza politica esigeva la supina sudditanza mediatica ai “neri oppressi dalla polizia”, ed erano cosi' gli attivisti amici di Barack a dettare la musica dei media, la “narrativa”. Con Trump, la filosofia dei facinorosi in servizio permanente non ha piu' accesso ai palazzi del potere federale, sostituita dagli sceriffi che da mane a sera conducono il duro, oscuro e rischioso lavoro di dare sicurezza alle comunita'. Quello che non e' cambiato da prima, e' che a scrivere degli “uomini e delle donne d'ordine”, anche quando sono in delegazione, a decine, e ascoltano, applaudono, discutono con il presidente non c'e' nessuno, o quasi. Si fa uno scoop, appunto. E poi dicono, quando si va al voto, che c'e' stupore per la rivoluzione trumpiana, inattesa dai salotti e imprevista dai “professionisti” dei sondaggi e dei media. Ma lo stupore di chi? Di chi non ha la minima curiosita' di “provare la febbre” all'America normale, delle periferie, delle contee, degli Stati tra le due coste. Come? Raccogliendo gli umori degli sceriffi, per esempio, che sono cariche elettive e sono pesci nell'acqua dei problemi veri della gente reale. Sarebbero antenne istruttive da monitorare, gli sceriffi, per capire che cosa pensa la gente sulla sicurezza nelle citta', sui pericoli dell'immigrazione fuori controllo, sui rischi delle infiltrazioni terroristiche e delle formazioni radicali domestiche. Giornalisti e mezzibusti tv pensano di essere opinion leaders per il potere che hanno di scrivere sui giornali e di parlare in TV. Ma la realta' e' che (Gallup giugno 2016, ultima rilevazione) la percentuale di americani che hanno “molta e moltissima” stima nei giornali e' del 20% e nelle Tv del 21%. All'opposto, il 73% ha “molta o moltissima” stima nelle forze armate e il 56% nelle forze dell'ordine. Ed ecco allora qualche scambio tra Trump e alcuni sceriffi presenti al meeting, con il link per chi vuole il resoconto completo ( https://www.whitehouse.gov/the-press-office/2017/02/07/remarks-president-trump-roundtable-county-sheriffs) . Trump: “Far rispettare la legge e' stato un grande tema della mia campagna, e molto ben accolto. Non avete idea di quanto siete rispettati voi, gli sceriffi, e in genere i leader delle forze dell'ordine. Non avete i fatti onestamente riportati dalla stampa, se non sapete quanto siete rispettati! So il grande lavoro che fate, vi conosco e vi seguo da tanto tempo. Volevo farvi sapere che il nostro lavoro e' di aiutarvi a far rispettare la legge. Dobbiamo fermare l'epidemia degli oppiacei, una grande fetta dei crimini e' causata dalle droghe. Dobbiamo chiudere i confini e lavoreremo per rafforzare i legami tra le comunita' e la polizia, che e' molto importante. Dobbiamo ridurre il crimine, i traffici di droghe illegali e il traffico umano, specialmente nelle contee di confine”. Sheriff Welsh: “Mister President, grazie per averci invitato. Sono lo sceriffo Carolyn Welsh dalla Chester County, Pennsylvania, e orgogliosa di dire che la Pennsylvania ti ha catapultato in testa l'8 novembre. Grazie per essere stato un tale coraggioso sostenitore delle forze di polizia sul piano nazionale, sul piano federale del Personale delle Guardie di Frontiera, e a livello statale, delle contee, delle municipalita'. E particolarmente vicino agli sceriffi eletti delle contee, perche' noi siamo gli sceriffi, rappresentanti del popolo, eletti dalla gente. Apprezziamo molto il tuo continuo e forte supporto”. Sheriff Eavanson: “Sono Harold Eavanson dalla Rockwall County, Texas. Apprezziamo il tuo sostegno. La nostra contea e' probabilmente repubblicana all'85%. Essendo uno stato di frontiera sono stato molte volte sul confine e chiaramente comprendo il problema che abbiamo. Sceriffi e ranchers sul confine, oggi, dicono che quello che sentono sulla situazione e' 180 gradi all'opposto rispetto alla precedente amministrazione.” Jonathan Tompson, direttore esecutivo e Ceo della National Sheriffs' Association: “Lasciami dire, presidente, la differenza tra adesso e sei mesi fa. Ero qui in questa stanza a supplicare, implorare aiuto. Oggi tu ci hai invitato, hai mantenuto la promessa, e ci stai offrendo aiuto. Grazie, a nome di tutti i nostri membri nel paese”. Sheriff Greg Champagne: “Sono sceriffo nella St. Charles Parish, Louisiana, una suburban community fuori New Orleans. Ho l'onore di rappresentare 3088 sceriffi nella nazione. Qui vedi la leadership della nostra organizzazione, e noi rappresentiamo anche centinaia di migliaia di vicesceriffi che sono davvero il nucleo delle forze che fanno rispettare la legge nel paese. Questi uomini e donne, sceriffi e vicesceriffi, sono in cima alla lancia e noi tutti siamo pronti ad aiutare e a tenere le comunita' al sicuro, perche' e' quello per cui siamo stati eletti. Grazie tanto per averci qui”. Questi pochi esempi mi sembrano sufficienti, senza annoiare, per far conoscere il tono nuovo dei rapporti tra Trump e una fetta significativa e cruciale della societa' americana. Chi ha dubbi puo' leggere l'intero resoconto. di Glauco Maggi