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I sondaggi lo danno già per sconfittoEcco l'unico modo che ha Trump per vincere

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Per vincere fra meno di un mese, Trump deve sfoderare lo stesso scatto con cui Ronald Reagan, dietro di 4 punti a Jimmy Carter nell'ottobre del 1980, riusci' a ribaltare il trend negativo in extremis. Donald, in realta', e' staccato di 5 punti nella media RCP in una corsa a 4, cioe' contro Hillary, il libertario Gary Johnson e la verde Jill Stein. Il primo e piu' difficile recupero Trump deve farlo nel suo stesso partito, dove oggi ha il sostegno del 72% degli iscritti, contro l'85% di cui gode la DEM tra i suoi. Prima di Reagan, il miracolo era riuscito nel 1948 all'allora presidente Harry Truman, che scavalco' al foto-finish il governatore di New York Thomas Dewey. Se la media RCP di 5 punti che sembra oggi condannare Trump non bastasse, c'e l'ultimo sondaggio di NBC-News/Wall Street Journal a suggerire un trend, - 14 punti, che sarebbe catastrofico se confermato dalle prossime rilevazioni. Gli interpellati hanno evidentemente giudicato le famose frasi scurrili di Trump di 11 anni fa, a proposito dell'avance fallita ad una signora sposata, l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sabato scorso, un sondaggio POLITICO/Morning Consult fatto il giorno successivo alla bomba del video del Washington Post con le parolacce da bar, ha dato Clinton davanti a Trump per 45 a 41 in un ipotetico testa a testa. La soddisfacente prestazione del repubblicano nel dibattito della notte tra domenica e lunedi' ha soltanto tamponato il crollo, ma non ha avviato alcuna rimonta. Le speranze residue per Trump, a livello mediatico generale, poggiano su una vera e propria impresa che dovra' compiere nel prossimo, e ultimo, scontro televisivo, che sara' gestito il 19 ottobre da un conduttore di Fox News. La rete di Rupert Murdoch e' accreditata di simpatie conservatrici per la presenza di opinionisti sicuramente filotrumpiani, ma al contrario di ABC, CBS, CNN, MSNBC, in cui di fatto non esiste distinzione tra commentatori e reporter obiettivi come e' apparso evidente nei primi due confronti, il giornalista designato da FOX News, Chris Wallace, che copre la politica da Washington, e' riconosciuto per la sua obiettivita'. E avra' l'orgoglio di apparire equidistante per guadagnare punti di immagine professionale e non farsi criticare dai media mainstream. Facesse il minimo tifo per Donald, del resto, su tutti i media del giorno dopo sarebbe quella la notizia piu' importante, nociva sia per lui, sia per FOX News, sia per la campagna del Repubblicano. Come la si giri, dal mondo mediatico Trump non puo' aspettarsi, mai, nulla di positivo. Basti pensare che le TV hanno dedicato solo qualche minuto agli ultimi guai di Hillary, per esempio il contenuto dei discorsi fatti alla Goldman Sachs in cambio di quasi 800mila dollari in cui ha ammesso di essere anti-banche in pubblico ma amica delle stesse banche nella realta' della sua vita politica. All'opposto, sono state oltre due ore quelle dedicate dai network alla faccenda del millantato assalto sessuale di Donald. Il miliardario di New York vincera' la Casa Bianca se si e' gia' messo in tasca una maggioranza silenziosa, intrapartitica e non solo repubblicana, di elettori che non hanno mai votato prima. Non a caso il Wall Street Journal ha parlato della sua corsa, ormai, come di quella di un candidato indipendente e lui stesso ha detto di non sentirsi piu' "ingabbiato dal partito Repubblicano", dopo che troppi parlamentari del GOP, a partire dal leader della Camera Paul Ryan, si sono dissociati da lui negandogli il sostegno. di Glauco Maggi

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