Cerca
Cerca
+

Hillary-Donald: gli ultimi sondaggiprima del titanico scontro televisivo

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

All'alba italiana di martedi' 27, alle 3 del mattino per la precisione, tra i 75milioni e i 100 milioni di americani assisteranno al “match politico del secolo” Clinton-Trump, ripreso in diretta TV dalla Universita' Hofstra, a Long Island (New York) a partire dalle 9 di sera ora locale. Un sondaggio Wall Street Journal/NBC ha fatto emergere l'estrema importanza del dibattito: il 34% dei votanti registrati ha detto che l'insieme dei tre incontri previsti sara' molto o piuttosto importante, per loro, nella scelta dell'8 novembre. Tra i repubblicani, la percentuale che la pensa cosi' e' del 37%, mentre tra i DEM e' del 31%. Cio' significa che tra i repubblicani il processo di “digestione” del proprio nominato e' piu' travagliato, un dato che offre a Trump maggiori margini di miglioramento potenziali, se sapra' conquistarli. Un altro sondaggio, di Rasmussen, ha scoperto che una maggioranza relativa di probabili votanti, il 46%, pensa che i giornalisti-moderatori tenteranno di aiutare la Clinton, e solo il 6% che favoriranno Trump. Per il 32% la maggior parte dei moderatori tentera' di essere imparziale e il 15% e' indeciso. Evidentemente nel pubblico e' radicata la convinzione, basata sui clamorosi ed espliciti comportamenti faziosi del passato, che i media sono pro DEM e anti GOP. Il caso della giornalista della CNN che nel 2012, smaccatamente, diede torto a Romney e ragione a Obama sul caso Bengazi, quando invece il repubblicano aveva detto la verita' e il presidente aveva mentito, e' diventato un classico della storia dei dibattiti. Non puo' stupire che la gente sia rassegnata ad assistere a partite con l'arbitro “venduto”. Le discussioni che terranno banco da domani, comunque, saranno su “chi ha vinto e chi ha perso” l'incontro, e la curiosita' dei giorni successivi sara' tutta dedicata a vedere se, quanto, e in che direzione, gli americani modificheranno la preferenza che hanno finora espresso nei sondaggi. Ecco perche' e' interessante l'ultima “fotografia” prima del dibattito, che RCP ha scattato oggi 26 sul suo sito che raccoglie le medie dei sondaggi dell'ultima settimana, sia a livello nazionale sia tra 13 Stati “swing”, ballerini. Nella media nazionale, i sondaggi danno Hillary davanti per 42,6 a 41,1 (+1,5) considerando una corsa a 4, che tiene cioe' conto anche del libertario Gary Johnson e della verde Jill Stein, due concorrenti che saranno effettivamente presenti sulle schede in quasi tutti gli Stati. Dei nove sondaggi utilizzati da RCP per fare la media, 6 danno Hillary prima, contro 3 che danno in testa Trump. Dei 13 Stati ballerini, quelli che tradizionalmente danno la presidenza ad uno dei due sfidanti in caso di equilibrio generale, 7 vedono oggi Trump davanti, contro 6 nei quali e' prima Hillary.  Secondo RCP, Trump e' primo in Arizona (41,6 a 40), in Florida (45 a 44,9), in Iowa (46,3 a 40), in Missouri (46 a 38,3), in Nevada (44 a 42), in Nord Carolina (44,5 a 43,3) e in Ohio (44,5 a 42,7). La Clinton e' prima in Colorado (42,5 a 41,8), in Michigan (44,7 a 40), in New Hampshire (43,7 a 38,7), in Pennsylvania (47,3 a 43,7), in Virginia (46,9 a 40) e in Wisconsin (44 a 39,3). A livello nazionale, e in quasi tutti gli Stati tradizionalmente ballerini qui elencati, i distacchi sono all'interno del margine di errore dei sondaggi, quindi la situazione e' di sostanziale parita' statistica. Ci sara' un terremoto fra qualche ora, dopo il primo faccia a faccia? di Glauco Maggi

Dai blog