Nonna Clinton e i suoi mille acciacchiPuò essere una "comandante in capo"?
Hillary sperava che tutto cio' che sarebbe stato detto di lei come persona fisica, o pensato senza neppure bisogno di dirlo, era che e' una donna. Cosi' il collegamento con “la prima donna che diventa presidente” sarebbe stato automatico, e soprattutto vincente, come fu per Obama l'essere il “primo presidente nero” (anche se solo a meta'). Oggi, a due mesi dal traguardo, la Clinton, 69 anni, continua ad essere “la prima donna che puo' diventare presidente” (ed anche “la prima nonna”) , ma della sua persona fisica si parla, si scrive, si sfruculia, si ammicca, si insinua che e' cagionevole di salute. Donna, ma malata. “Appare stanca”, ha detto di lei Rudi Giuliani in Tv commentando la sua postura ad un comizio. “Ha poca stamina ed energia”, ha rimarcato Trump facendo notare, una decina di giorni fa, che “e' sparita dalla campagna”, perche' si era presa qualche week end di fila di vacanza. “Sto sicuramente meglio di lei”, ha detto in TV Newt Gingrich, con allusione alla tosse di Hillary “che non passa”. Anche nelle democrazie le competizioni elettorali non sono pranzi di gala, che e' quello che dicevano Lenin e Mao a proposito delle rivoluzioni, e gli attacchi verbali all'avversario non sempre passano l'esame della verita' fattuale. McCain non aveva l'amante, bufala che fu sbattuta nel 2008 in prima pagina dal New York Times. Romney non ammazzo' di tumore il parente di un ex dipendente che perse il posto in un'azienda ristrutturata dalla Bain Capital, ma gli obamiani diffusero la calunnia senza risparmio nel 2012. Che un mare di guai veri, politici, sommerga oggi la Clinton non e' invece per niente calunnioso riportarlo, e siccome la diga dei giornali amici non tiene piu' si e' visto, oggi, che il suo vantaggio nella media dei sondaggi (RCP) e' ridotto a miseri due punti, all'interno del margine di errore e quindi in parita' statistica con Trump. Neppure l'altra linea di attacco meno nobile, quella sulle sue condizioni fisiche, appare pero' cospiratoria, e tantomeno infondata, per chi va oltre la dichiarazione firmata dal suo medico personale, secondo cui “la Clinton gode di eccellente salute”. Basta guardare la tv e vedere la candidata DEM all'opera durante la campagna. In Ohio, quando ha iniziato a parlare, ha avuto l'ultimo dei suoi sempre piu' frequenti attacchi di tosse. Solo che stavolta l'attacco e' durato quattro interminabili minuti, intervallati da sorsi d'acqua e dall'assunzione di pillole (?) nel gelo degli astanti. Lei ha cercato poi di scherzarci su – “quando penso a Trump mi viene l'allergia, ha detto – ma nel pubblico il suo disagio ha lasciato un'impressione penosa. Nel senso che ha ispirato compassione, pena vera. E che dire delle immagini, puntualmente riportate dal malizioso Drudge Report, sulle condizioni –malandate, dolorose – della sua schiena? La foto di quando, per fare quattro gradini di scale, appare sorretta da una guardia del corpo per parte, le ha istantaneamente aumentato l'eta' apparente di 10 anni, da 69 a 79. E neppure un bello spettacolo tranquillizzante (per chiunque –parenti, amici e avversari con un modicum di carita' umana) e' stata la impietosa sequenza delle riprese mentre lei parla seduta sulle sedie o sui divani, nei teatri o negli studi televisivi, e sempre deve avere il supporto di cuscinoni di misura e consistenza precise per darle conforto. Oggi, ultimo coltello nella piaga, nella home page del sito del gossip c'e' la foto del suo viso, con l'orecchio sinistro da cui spunta un aggeggio: e' mascherato da orecchino con perla, ma e' ovviamente un auricolare per potenziare il suo udito deficitario. Forse non deficitario come quello di Bernie Sanders, che chiedeva spesso il bis nei dibattiti perche' proprio non ci sentiva, ma dire che Hillary e' sul viale del tramonto auditivo non e' una invenzione: e' quello che e', fisiologico declino. Del resto, in una email del famoso server la sua fidata amica Huma, nella veste di infermiera, le chiede premurosamente “devo portarti l'auriculare o ce l'hai gia'?”. Le malignita' sulla salute della Clinton non avrebbero forse fatto l'irruzione clamorosa che stanno facendo sulla sua campagna se, da anni, non ci fosse sulla sua “fedina clinica” l'episodio mal mascherato della famigerata caduta. Cadde, appunto, e si procuro' una concussione alla testa. Ma perche' era caduta? Boh. Si sa che rimase per settimane all'ospedale. E si sa che a causa della caduta, per un periodo di vari mesi, soffri' di uno sdoppiamento della vista che la costrinse a usare occhiali speciali, dalla lente spessa. Sono diventati famosi anche quelli, perche' li portava il giorno della audizione in Congresso su Bengazi, quando disse la frase che e' diventata l'epitaffio del suo mandato da segretaria di Stato: “A questo punto che differenza fa?” (…capire se e' stato il video anti Maometto o un attacco terroristico di Al Qaeda a uccidere l'ambasciatore in Libia e tre altri americani NDR). Ora, la concussione post-caduta e i suoi effetti sono persino riapparsi nel rapporto dell'FBI. Per giustificare la sua quarantina di volte (in tre ore di colloqui) in cui si e' trincerata dietro ai “non mi ricordo” per evitare di rispondere agli agenti sul perche' e sul percome avesse un server personale, si e' fatta scudo con il suo stato di salute: “Ero sofferente di temporanea amnesia per la concussione'”. di Glauco Maggi