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Ecco perché il carrozzone di Hillary e Bill Clinton sta per chiudere

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Hillary e Bill hanno annunciato che non raccoglieranno piu' soldi dalle corporation e da donatori internazionali per la loro Fondazione se lei diventera' presidente fra due mesi. Di fatto, e' la chiusura (temporanea) della “impresa caritatevole di famiglia”. Ed e' anche la prova piu' netta che la Global Clinton Foundation (GCF) aveva lo scopo politico-finanziario sostanziale di portare Hillary alla Casa Bianca, ed ora che lei e' prossima al traguardo il carrozzone, gravido dei conflitti di interesse e degli intrallazzi personali della ex senatrice e della ex segretaria di Stato, viene liquidato. Ma se la Global Clinton Foundation era davvero quella istituzione nobile, pura, disinteressata, apolitica e finalizzata al bene dell'umanita', come hanno sempre sostenuto i Clinton e i loro leccapiedi, soprattutto nella sinistra europea, che li hanno applauditi da boccaloni, o che, da marpioni, hanno fatto finto di crederci in tutti questi anni, perche' chiuderla adesso? L'Aids c'e' ancora, l'acqua scarseggia in Africa, gli ospedali dei bambini poveri nel Terzo Mondo hanno lo stesso bisogno di prima della generosita' “stimolata” dai Clinton. Anzi, con Hillary President la Global Clinton Foundation avrebbe di sicuro ancora maggiore successo nel suo scopo umanitario.... E invece, il meeting annuale della GCF che si terra' il prossimo mese, con la solita corte dei finanziatori ricchi e celebri - i Ceo e i capi di Stato e di Governo “interessati” ad essere contributori della famiglia piu' potente della Terra – sara' l'ultimo. Ma attenzione. L'attivita' di raccolta di fondi dalle aziende nazionali, multinazionali e straniere, e dai governi e da altre entita' estere, verra' solo sospesa per otto anni. Dopo i due mandati da presidente della mamma, aspettiamoci dunque che la “macchina mangiasoldi” tornera' a correre a pieno regime per assistere la figlia Chelsea, che non ha fatto mistero di voler seguire in futuro la stessa carriera di Hillary, cominciando con un seggio al senato. La vera funzione della Fondazione e' infatti sempre stata di dare al clan Clinton pubblicita' “alta”, ma soprattutto una montagna di cash da usare per i loro viaggi e le loro sortite sui media. E per tenere sul libro paga della stessa Fondazione amici e amiche che occupano ruoli pubblici nei periodi in cui Hillary e' senatrice o segretaria di Stato, e che poi ritornano funzionari della charity nei periodi di attesa di una nuova carica, come adesso. Chi non ci crede, dia un occhio al bilancio della GCF del 2013: la percentuale dei soldi raccolti che va alle iniziative strombazzate e' del 10%. Il resto? In “altre spese” il 34%, in “salari” il 33%, in “informatica” il 2%, in “materiale per uffici” il 6%, in “affitti” il 5%, in viaggi il 10%. Con la decisione di mettere in naftalina la GCF, i Clinton ammettono l'ovvio, cioe' che l'ente e' sempre stato un “comitato politico” di famiglia mascherato da ente di carita', che aveva vari scopi sinergici ad uso dei Clinton, ma che il tutto poggiava su un colossale e strutturale conflitto di interessi. Del resto, quando Obama la nomino' segretaria di Stato, questo aspetto era cosi' politicamente non-etico che Hillary firmo' un impegno a restringere la sua attivita' di raccolta di soldi per la Fondazione da donatori stranieri. E' emerso che la Fondazione non ha rispettato neppure quella promessa, per esempio quando ha ricevuto 500mila dollari dall'Algeria. Hillary aveva anche garantito che avrebbe fornito la lista dei contributori esteri, ma non lo ha fatto: i nomi di oltre 1000 finanziatori sono infatti usciti soltanto grazie al lavoro investigativo di alcuni giornalisti curiosi. Ora tutti quelli che non chiudono entrambi gli occhi, come i media interessati solo a non far vincere Trump, hanno capito il perche' del server privato, con le 33mila emails fatte poi sparire da Hillary con la scusa che avevano un contenuto privato, famigliare. E' evidente che, se fossero state conservate nel cervellone del Dipartimento di Stato, come prescrive la legge, oggi documenterebbero una quantita' di rapporti sospetti e imbarazzanti con personaggi impresentabili. Parlare solo di sfacciataggine dei Clinton, pero', e' ingenuo. La famiglia opera nel mondo politico USA da decenni, sempre imponendo propri standard, sempre godendo delle coperture dell'establishment, sempre coccolata dal partito democratico. Quel partito e quell'elettorato di sinistra che ha preso una “vacanza” dai Clinton solo quando ha trovato piu' conveniente l'intervallo del presidente nero. Ora i DEM sono pronti a fare muro per proteggere Bill & Hillary, perche' e' il solo brand capace (forse) di tenere il GOP fuori dalla Casa Bianca. Certo che il premiare una coppia tanto notoriamente disinvolta, per usare un eufemismo, nell'esercizio del potere spregiudicato e nel disprezzo palese dell'etica, sara' un abisso mai sperimentato prima dal pubblico americano. di Glauco Maggi   twitter @glaucomaggi

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