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Barack Obama smascherato sull'IranCosì ha costruito l'inciucio con gli Ayatollah

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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I liberal di Obama sono bravissimi ad ottenere cio' che vogliono, anche quando la maggioranza dell'opinione pubblica e' contraria. Hanno un vizietto, pero'. Anche se sanno di aver fatto ricorso a trucchi e menzogne per raggiungere l'obiettivo, non riescono, poi, a non vantarsi di quanto sono stati furbi. E cosi' si sputtanano. E' piu' forte di loro. Sono tanto convinti di essere i soli depositari del bene e del giusto che usano ogni mezzo, anche truffaldino, per il loro fine. E, siccome si sentono moralmente superiori, non solo disprezzano gli avversari che si oppongono alle loro proposte politiche, ma quando hanno vinto deridono la stampa credulona e la stupidita' del pubblico. Letteralmente. Domenica 8 maggio il Magazine del New York Times uscira' con una inchiesta di David Samuels sui retroscena dell'accordo nucleare degli Usa con l'Iran, sfacciata conferma della strafottenza degli uomini di Barack. In questo caso e' Ben Rhodes, 38 anni, promosso da speechwriter del 2008 a vice consigliere della sicurezza nel secondo mandato, a vuotare il sacco della sua vanita'. Riportiamo le parole di Samuels, e dello stesso Rhodes che ha parlato con lui, che documentano come “l'accordo nucleare e' stato venduto basandosi su una bugia”, il titolo del New York Post sul caso in questione. La bugia, che Rodhes ha rivendicato, e' che Obama ha iniziato l'operazione del patto quando il supposto moderato Hassan Rouhani e' stato eletto nel 2013. La verita' e' che Obama stava gia' lavorando all'accordo dal 2008, e i negoziati erano iniziati con Mahmoud Ahmadinejad ancora presidente. “Oggi, dopo due anni di trattative, gli USA, con i partner internazionali, hanno raggiunto qualcosa che decenni di animosita' non avevano ottenuto”, ha invece detto Obama il luglio 2015 annunciando l'accordo. Nell'articolo, Rodhes ammette che il regime di Teheran non e' mai stato moderato, ne' prima ne' dopo, “e noi non stavano scommettendo su cio'”. “Avevamo creato una camera di risonanza”, ha detto alludendo ai media. “I giornalisti andavano dicendo le cose che avvaloravano quello che noi avevamo detto loro di dire”. Per Samuels, “Rhodes e' un consumato narratore di storie. E' abile a costruire trame con eroi e manigoldi…. con raffiche di aggettivi scelti accuratamente, citazioni e rumors di membri autorevoli del governo nominati o anonimi… E' il disegnatore-master e il venditore al dettaglio delle narrative della politica estera di Obama”. Alla domanda di Samuels sulla versione adulterata dei fatti sull'avvio dei negoziati, Rhodes ha risposto con candore volgare che “nell'assenza di un discorso razionale noi abbiamo tirato fuori la m.da da cio””. Come dire che solo lui e Obama “ragionavano” e che agli altri, gli avversari politici, restava soltanto di essere piegati con ogni mezzo. “Noi facevamo esperimenti sul campo (dei media) per capire chi poteva portare avanti il nostro messaggio con efficacia e come usare i gruppi esterni tipo Ploughshares, l'Iran Project e chiunque altro fosse antinucleare. Noi sapevamo le tattiche che funzionavano. Li abbiamo tirati pazzi”, ha irriso i repubblicani e gli altri che si opponevano al patto, compreso il primo ministro israeliano Bibi Netanyahu. Rhodes ha umiliato la stampa per non saper riportare propriamente i fatti di politica estera, e ha rivelato come ha passato le notizie a giornalisti “insider”, tipo Jeffrey Goldberg di The Atlantic. “Tutti questi giornali avevano redazioni di politica estera, adesso non piu'. Ci chiamano per farsi spiegare che cosa sta succedendo a Mosca o a Pechino. La maggior parte delle testate riporta le notizie da Washington. Il reporter medio con cui abbiamo a che fare e' un giovane di 27 anni, e la loro sola esperienza giornalistica consiste nel girare attorno alle campagne politiche. E' un cambiamento epocale. Letteralmente questi qui non sanno nulla”.  “Io do' a loro un po' di colore”, ha aggiunto l'assistente di Rhodes Ned Price, “e la cosa che vedo subito dopo e' che un mucchio di questi tipi e' online, con tanti followers su Twitter, e che il nostro messaggio e' in circolazione come se fosse roba loro”. Rhodes non e' il primo braccio destro di Obama ad ammettere pubblicamente, e con tono sprezzante, di aver fregato la gente in modo eticamente non difendibile, protetto dalla stampa osannante pro Obama. Ricordate Jonathan Gruber, che fece con Obamacare cio' che a Rhodes e' riuscito con l'Iran? Il professore del Massuchusetts Institute of Technology di Boston (MIT), che e' stato il consigliere tecnico esterno al governo per la “architettura” del meccanismo della riforma sanitaria e per la stesura del testo legislativo, e' l'esperto in sistemi di mutue e assicurazioni che prese 400 mila dollari nel 2009 per assistere il Ministero della Salute nella costruzione dell'impianto giuridico di Obamacare. Parlando poi come conferenziere, a provvedimento passato, in meeting pubblici nelle universita' e in convegni sparsi, Gruber si e' ripetutamente vantato del suo ruolo, e della sua intelligenza nel confezionare un pacchetto politicamente vendibile, quello che gli aveva esplicitamente chiesto Obama negli incontri preparatori, riservatissimi, nella Stanza Ovale. I commenti di Gruber, che erano stati filmati nel 2012 e 2013 dagli spettatori di quegli eventi pubblici evidentemente simpatetici con la riforma di Obama, hanno iniziato a venire alla luce solo a fine 2014. Rich Weinstein, che aveva perso la sua polizza a causa di Obamacare, aveva deciso di fare un po' di giornalismo investigativo sugli “architetti” della legge. Indagando sui protagonisti che erano stati citati come gli artefici tecnici e politici del “mostro giuridico” che e' l'ACA (Affordable Care ACT o Obamacare, 2mila pagine di testo) , Weinstein, analista finanziario indipendente che si e' inventato “cittadino giornalista”, ha scovato un primo video, girato nel 2013 alla Universita' della Pennsylvania. In esso, Gruber ha detto la frase che e' diventata un simbolo, ma solo negli ambienti conservatori, del cinismo di Obama nel manipolare con l'inganno, e con la complicita' dei media mainstream, l'opinione pubblica. “Questo testo di legge e' stato scritto in una maniera tortuosa affinche' il CBO (Congressional Budget Office, Ufficio Congressuale del Bilancio) non calcolasse il mandato (ossia l'obbligo di pagare una penalita' per chi non avesse comprato una polizza Obamacare NDR) come fosse una tassa. Se il CBO lo avesse calcolato come una tassa, la legge sarebbe defunta. La mancanza di trasparenza e' un enorme vantaggio politico e sostanzialmente, chiamatela LA STUPIDITA' DEGLI ELETTORI AMERICANI o come volete voi, ma fondamentalmente cio' fu davvero cruciale perche' il provvedimento passasse”. Ora e' la volta di Rhodes, sull'Iran nucleare, a entrare nella Galleria delle Truffe di Obama. di Glauco Maggi

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