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Dov'era Obama mentre l'Europa veniva attaccata dall'Isis? Allo stadio. E non è la prima volta

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Ricordate George W. Bush, presidente da 8 mesi, seduto in un' aula di una classe elementare, circondato dai bambini che leggevano sotto gli occhi della solerte maestrina? E lui che sorrideva contento di essere li' a promuovere la lettura, l'educazione, un suo chiodo fisso fin da quando era stato governatore in Texas? Era il mattino dell'11 settembre 2001. So che ve lo ricordate, dai. Se avevate perso le immagini della TV, aveva poi provveduto Michael Moore a mettere quell'episodio nel suo “documentario” sul presidente, girato per sputtanarlo in generale e per ridicolizzarlo perche', nell'ora esatta in cui i terroristi dirottatori colpivano le Torri Gemelle George W. era li', tra i bimbetti che leggevano le favole mentre Al Qaeda sferrava l'attacco. Se siete liberal, suvvia, vi ricordate d'aver riso a crepapelle per quel momento di stridente contrasto. Lo so, ero al cinema e vi ho visti. Agli occhi delle persone in buona fede quella, ovviamente, non era che una pura coincidenza: Bush non sapeva che DURANTE la sua “lezione” in Florida stava svolgendosi il primo atto di guerra all'America dei terroristi di Bin Laden. E' vero che per i complottisti anti-americani il governo USA di allora “sapeva”, o persino “aveva organizzato tutto in combutta con gli ebrei”, e quindi Bush stava costruendosi l'alibi di essere a due ore di volo da Washington. Ma, appunto, io mi rivolgo alle persone in buona fede e non a chi farnetica, e ai liberal che non farneticano dico questo. Dopo George W. avete avuto il vostro presidente “smart”, intelligente e sensibile, tanto diverso dal rozzo cowboy texano. Avete riso di Obama per le sue imperdonabili gaffe? Sapete di che cosa parlo, perche' sono stati episodi simbolici del suo credo politico, e non pure coincidenze sfortunate. Atti meditati, successivi a momenti storici indelebili. Per esempio, ricordate il Barack del 2014 che, alla notizia del giornalista USA James Foley ucciso, il primo ostaggio decapitato dall'ISIS, lascia per mezzora i suoi impegni vacanzieri agostani a Martha's Vineyard, recita tre minuti di condoglianze davanti ai microfoni, e immediatamente dopo va a giocare a golf ? Si' che ve lo ricordate. Persino lui, qualche tempo dopo, aveva dovuto ammettere che avrebbe dovuto mostrare piu' “partecipazione”. Ma il lupo perde il pelo, e quando il vizio viene ignorato e perdonato dai suoi adoranti fans, ci ricasca immancabilmente. E cosi', ora, siamo davanti alle immagini di attualita', che non potete dire di non aver visto perche' hanno girato il mondo. Barack e' li', in camicia bianca con i famigliari, seduto al fianco di Raul Castro nello stadio dell'Havana a guardare la partita di baseball tra il Tampa Bay e la nazionale cubana, mentre le sirene delle ambulanze lacerano Bruxelles per cercare di salvare i 240 feriti e la citta' piange i 34 morti gia' accertati. Tutto preso dal “successo” di aver riabilitato i dittatori comunisti che opprimono il loro popolo da 60 anni, il presidente ha dedicato a Bruxelles 51 (cinquantuno) secondi del suo discorso ufficiale in cui ha “voltato la pagina e chiuso la Guerra Fredda”. John Kasich non ha perso tempo nel dire che, se presidente, lui non sarebbe andato alla partita ma nella Stanza Ovale della Casa Bianca per dirigere e coordinare la risposta politica e militare. “Siamo in guerra”, hanno detto i ministri di Francia e Gran Bretagna, mentre Obama pontificava ai cronisti sportivi di ESPN, sugli spalti con lui, che e' proprio il punto dei terroristi di sconvolgere le nostre vite e farci cambiare il calendario. Lo so, non c'e' niente da ridere… ma tenete almeno la vergogna di vivere nel doppio standard, quando giudicate i nemici e gli amici politici? Glauco Maggi

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