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La prima visita di Obama in una moschea: perché Barack non è imparziale con l'Islam

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Oggi Obama fa la sua prima visita ufficiale in una moschea, e ha scelto la Islamic Society di Baltimora (ISB). Il presidente aveva visitato una settimana fa l'ambasciata israeliana a Washington, per criticare le crescenti manifestazioni di antisemitismo nel mondo. Con la sortita alla moschea ha pensato cosi' di pareggiare le condanne facendo vedere che ci sono due opposti estremismi ugualmente da biasimare. Lo scopo dichiarato e' di condannare il sentiment anti-islamico, che sarebbe in aumento negli USA secondo il CAIR (Council on American-Islamic Relations), un'associazione che e' stata accusata in molte occasioni di legami con organizzazioni estremiste e che, dopo le stragi di Parigi e San Bernardino, ha registrato attacchi simbolici (con scritte e minacce, senza torcere un capello a nessuno) a moschee e a individui della comunita' musulmana. Ma Barack Hussein Obama non e' credibile come imparziale arbitro tra le due fedi, e tantomeno tra le due comunita'. Anzitutto perche' l'equiparazione morale tra le religioni in quanto tali – ebraismo, islam, cristianesimo o buddismo - e' astratta, non tiene conto della realta'. Il presidente che si rifiuta, ancora oggi, di chiamare con il suo nome il radicalismo islamista che insanguina il mondo non ha la statura etica, ne' il vigore politico e militare, per sradicare l'ISIS, Al Qaeda, i Talebani, Boko Haram e tutte le ramificazioni del terrore e della intolleranza religiosa. Ma decidendo di fare il pellegrinaggio proprio in quella specifica moschea, poi, Obama ha fatto di peggio. Ha ignorato cio' che i suoi stessi servizi segreti gli hanno detto sui trascorsi inquietanti, per dire poco, di molti clerici della Islamic Society in Maryland. Secondo l'IPT (Investigative Project on Terrorism) gli stessi leader islamici che accolgono oggi Obama hanno rilasciato in un recente passato dichiarazioni oltraggiose contro Israele. Il fondatore dell'IPT, Steve Emerson ha detto al sito WND di aver saputo da fonti dell'FBI che al presidente sono state portate prove contro l'Islamic Society di Baltimora, ma che lui non ne ha tenuto conto nella scelta. “Agenti delle forze dell'ordine USA hanno preparato rapporti sulla sordida storia e sui nessi con il terrorismo della ISB”, ha detto Emerson a WND. “Come ha fatto tante volte in passato, Obama ha ignorato le prove e ha dato legittimazione a una moschea che ha un passato di suoi dirigenti connessi al terrorismo islamico e che a tutt'oggi ha dei leader che fanno oltraggiose dichiarazioni pro-terroristi che sembrerebbero in conflitto con le politiche del presidente”. La moschea visitata e' affiliata alla ISNA (Islamic Society of North America), che ha a sua volta una storia sordida. Infatti e' stata creata negli Anni 80 da membri della Fratellanza Musulmana Internazionale, che fu fondata in Egitto nel 1982 ed e' bandita in molti Stati come organizzazione estremista. Mohammad Adam el-Sheikh, un imam che ha servito nella moschea di Baltimora per 15 anni, fino al 2003, era stato un membro della Fratellanza Musulmana in Sudan negli anni 70 e ha poi lavorato per un gruppo di volontari islamici che il Ministero del Tesoro Usa ha designato “organizzazione terroristica” nel 2004. Secondo Emerson, con la sua scelta Obama ha “legittimato gruppi islamici radicali alle spese dei musulmani ai quali dovrebbe rivolgersi, quelli che hanno coraggiosamente riconosciuto la seria dimensione che l'Islam radicale sembra assumere nella comunita' musulmana americana”. Il grave e' che Obama aveva alternative alla moschea “pro-radicali” di Baltimora. In America esiste anche il Muslim Reform Movement, fondato da M. Zuhdi Jasser e Raheel Raza , il cui manifesto ha bisogno del sostegno di tutti gli uomini liberi. A partire da Obama che invece lo ignora e non riconosce i suoi coraggiosi fondatori. Ecco i punti fondamentali: “Noi rigettiamo le interpretazioni dell'Islam che propugnano violenze di ogni genere, ingiustizia sociale e politicizzano l'Islam. Invitiamo i nostri correligionari musulmani e i vicini ad unirsi a noi. Noi rigettiamo il bigottismo, l'oppressione e la violenza contro ogni persona basati su ogni pregiudizio, compresi l'etnia, il genere, la lingua, le credenze, la religione, l'orientamento sessuale. Siamo per il governo laico, la democrazia e la liberta'. Ogni individuo ha il diritto di esprimere critiche all'Islam. Le idee non hanno diritti. Gli esseri umani hanno diritti. Noi siamo per la pace, i diritti umani e il governo secolare”. Glauco Maggi

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