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Iscrizione obbligatoria ai sindacatiLo storico sorpasso degli anti-unions

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il “movimento antisindacale americano” sta per tagliare un traguardo statistico, e psicologico, importante: il West Virginia infatti e' sul punto di diventare il 26esimo stato ad adottare la cosiddetta legge del ”diritto al lavoro”, e cio' farebbe finire in minoranza (24 su 50) gli stati in cui le Union hanno il potere di imporre il tesseramento, con relativo pagamento delle salate commissioni annue, anche ai dipendenti che ne farebbero a meno ma che devono iscriversi per lavorare. Il West Virginia, lo Stato minerario dell'America orientale famoso per il carbone, ha subito pesantemente le politiche ambientaliste di Obama: con il 6,5% di disoccupati (la media nazionale e' del 5%) adesso e' secondo a pari con il Nevada nella classifica degli Stati con piu' disoccupati (il primo e' il New Messico con il 6,8%). La misura del “diritto al lavoro” (Right to Work) e' considerata una condizione necessaria, se non sufficiente, per incentivare la creazione di imprese e per attrarre investitori da altri stati, o dall'estero: non a caso tutti i maggiori stabilimenti industriali del settore dell'auto e dell'aviazione sono stati impiantati recentemente negli Stati che godono di questa legislazione, dall'Alabama alla Carolina del Sud. Il governatore del West Virginia e' un Democratico, Earl Ray Tomblin, ma alla Camera statale i repubblicani hanno un'ampia maggioranza, 64 a 36, e qualche giorno fa al Senato, dove tra i due partiti c'e' maggiore equilibrio, i senatori hanno votato per 17 a 16 la legge, citata sopra, del “diritto al lavoro”. Se la Camera, come e' praticamente certo, fara' lo stesso nei prossimi giorni, il governatore potrebbe anche porre il suo veto, ma basterebbe poi una maggioranza semplice dei due rami del parlamento locale per renderlo nullo e dare validita' finale alla legge. Il GOP, che come detto controlla gia' Camera e Senato a Charleston (la capitale del West Virginia), ha incassato venerdi' 22 un'ulteriore buona notizia, quando la Corte Suprema dell'Appello dello stato ha emesso un verdetto che riconosce ai repubblicani il diritto di nominare un proprio rappresentante per occupare un seggio senatoriale contestato attualmente vacante: cio' rafforzera' la maggioranza repubblicana anche in Senato. La legge "right-to-work" proibisce accordi tra le union e i datori di lavoro che stabiliscono l'impegno di prendere la tessera e di pagare la quota quali condizioni per essere assunti e per lavorare. Questa norma non punta quindi a fornire generali garanzie ad avere un posto a chiunque, ma vuole dare il “diritto di lavorare” anche a coloro che non sono, e non vogliono, appartenere ad una union e non vogliono sovvenzionarla. Peraltro, e' noto che i sindacati, soprattutto del settore pubblico, sono di fatto finanziatori, grazie alle tessere pagate obbligatoriamente dai lavoratori, del partito democratico. E il rapporto “incestuoso” tra gli amministratori pubblici che decidono gli stipendi e le pensioni (con i soldi dei contribuenti) di maestri e vigili urbani, e le union che li rappresentano, sono la causa dei dissesti nelle finanze pubbliche locali in moltissimi Stati (Illinois, New York, California in testa). Le leggi di “diritto al lavoro” possono essere introdotte dalle legislature, come sta per avvenire in West Virginia, ma in qualche caso sono addirittura previste come norme della Costituzione statale. L'essere un “Right to Work State” e' un incentivo per le aziende a insediarsi li', e cio' favorisce l'occupazione del posto. Ecco l'elenco attuale, in attesa del West Virginia, degli Stati in cui i sindacati devono conquistare gli iscritti con la loro attivita' e dimostrare di meritarseli, in concorrenza con il datore di lavoro che preferisce rapporti diretti con i dipendenti e vede un intralcio operativo ed economico nell'intermediazione, imposta, delle union. L'anno scorso, in febbraio, era stato il Wisconsin a diventare il 25esimo Stato “Right to Work”, la meta' del totale, come conclusione della vittoria contri i sindacati pubblici del governatore repubblicano Scott Walker. I 26 STATI USA DOVE C'E' IL DIRITTO DI LAVORARE SENZA OBBLIGO DI TESSERA SINDACALE: Alabama Arizona (nella Costituzione dal 1946) Arkansas (nella Costituzione dal 1947) Florida (nella Costituzione dal 1944 - con emendamento nel 1968) Georgia Idaho Indiana Iowa Kansas (nella Costituzione dal 1958) Louisiana Michigan Mississippi Nebraska Nevada Nord Carolina Nord Dakota Oklahoma Sud Carolina Sud Dakota Tennessee Texas Utah Virginia West Virginia (approvazione imminente) Wisconsin Wyoming Anche il Territorio di Guam ha una legge di “diritto al lavoro”. I dipendenti del Governo Federale hanno il diritto di iscriversi o meno alle rispettive Union di categoria. Gli ultimi tre stati, prima del Wisconsin nel 2015, che avevano introdotto una legge di “diritto al lavoro” erano stati l'Oklahoma nel 2001 e il Michigan e l'Indiana nel 2012. di Glauco Maggi

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