Cerca
Cerca
+

Tra Hillary Clinton e Trump c'è Bill il cornificatore

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

Vai al blog
  • a
  • a
  • a

Bill e' uno sciupafemmine seriale e fedifrago, Hillary lo ha sempre coperto ignorando od offendendo per interesse politico le tante vittime del marito sessista: soltanto Donald Trump poteva dissotterrare con successo l'ascia di guerra contro i Clinton, lui e lei, sferrando l'attacco piu' banale e scontato, ma meno usato dal GOP dopo il fallimento dell'impeachment in Congresso a seguito dello scandalo di Monica Lewinsky. Ci aveva provato per la verita' Rand Paul qualche mese fa a parlar male della Clinton in chiave personale, sostenendo che era un'ipocrita ad accusare i repubblicani di “condurre una guerra contro le donne” avendo un marito simile, un “predatore”. Ma chi si ricorda della battuta del senatore texano? Nessuno. Le sue parole sono scivolate come acqua sulla roccia. Donald, invece, con quella bocca puo' dire quello che vuole, ed e' sicuro che l'eco e' tremenda, e che il segno rimane. Trump aveva iniziato ad aprire il fronte “sessuale” la settimana scorsa con la battuta sulla Clinton “fottuta” (“schlonged”, dove “schlong” e' termine volgare per definire il membro maschile) da Barack nel 2008. Alla replica di Hillary che lo aveva attaccato per la sua “inclinazione al sessismo”, Trump non si e' fatto pregare, quasi avesse gettato la parolaccia (“schlonged”) come un'esca. Nei giorni successivi, lui e i suoi alleati si sono scatenati ad accusare Hillary di “giocare la carta del sesso”, e contemporaneamente hanno ricordato che Bill “ha una terribile storia di abusi di donne”. Inoltre, hanno denunciato la ex First Lady di aver intimidito quelle stesse vittime per tenerle zitte e “nascondere i segreti sessisti del suo marito misogino”. Trump e' convinto di aver guadagnato dei punti politici dalla controversia, e lo ha detto in un commento domenicale a “Fox & Friends” lunedi' mattina: “Ho ribaltato il tavolo sui tentativi dei democratici di far avanzare l'idea che i Repubblicani siano in guerra contro le donne”, ha sostenuto. “In realta', io ho usato le sue stesse parole contro di lei su questo argomento'. Non c'e' dubbio che il Donald abbia toccato un tasto sensibile in una larga fetta di America, quella che odia i Clinton al punto che gli stessi Democratici avevano preferito l'alternativa di Obama nel 2008, quando la debacle repubblicana era un fatto inevitabile dopo il secondo mandato di George Bush. La scelta di giocare il jolly del Bill cornificatore e abusivo proprio adesso non e' casuale. Hillary aveva annunciato un paio di settimane fa che il nuovo anno avrebbe riportato alla ribalta della sua campagna l'ex presidente, pronto a tenere comizi di sostegno aumentando la propria visibilita'. Ricordare le malefatte di Bill, i momenti piu' bassi della sua Casa Bianca e il patto utilitaristico che ha poi tenuto Hillary avvinghiata al marito per sfondare nella carriera politica, e' il “benvenuto” di Trump ai Clinton come coppia. E cio' piace a moltissimi nel GOP. “I repubblicani si sono sempre lamentati che i loro candidati non combattono, che se la fanno sotto quando il gioco si fa duro”, ha detto a The Hill Jeffrey Lord, ex membro della amministrazione Reagan che appoggia Trump. “Questo e' cio' che i candidati dell'establishment non fanno, ed e' il perche' un mucchio di gente non ne puo' piu' di loro. La risposta di Trump e' stata di andare contro gli avversari senza esitazione, e i conservatori lo amano per questo. Cosi' siamo a questo punto, e questo e' cio' che lui fa”. Insomma, Trump non ha solo trovato il modo di essere nei titoli di giornali e Tv, e di dominare il dibattito, anche nella stagione “morta” delle vacanze. Ha fatto riaffiorare un problema che e' sempre stato represso a fatica dalla stessa vulgata femminista, sdoganando il tabu' della donna tradita che protegge il marito per calcolo. Una donna che, essendo una Democratica candidata presidente, diventa intoccabile. di Glauco Maggi @glaucomaggi

Dai blog