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Il nemico in casa. Chi è l'uomo che fa tremare Donald Trump

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Il nome emergente della campagna repubblicana e' il senatore del Texas Ted Cruz, le cui quotazioni stanno salendo negli ultimi sondaggi. Secondo RealClearPolitics, che raccoglie tutti i maggiori sondaggi e ne calcola quotidianamente le medie, oggi 14 dicembre, a livello nazionale, Cruz e' balzato al secondo posto grazie alle preferenze che ha via via sottratto a Ben Carson, in netto avvitamento. Al primo posto dunque c'e' sempre Donald Trump, con 29,8%, e Cruz lo segue con 16,7%, davanti a Marco Rubio (13.8%), Carson (13,2%), Jeb Bush (4.2%), Carly Fiorina (2.7%), Chris Christie (2.7%), Paul (2.2%). Questi otto sono i nomi che la CNN ha selezionato per il terzo dibattito tra i candidati del GOP di martedi' 15,  il primo in cui Cruz sara' al centro dell'attenzione proprio per i successi che sta raccogliendo da qualche settimana. I vertici del partito repubblicano, e i media, sono alla ricerca da mesi dell' anti-Trump ed ora che Carson pare avviato sul viale del tramonto, tocca di diritto a Cruz l'onore, e l'onere, di sfidare il magnate immobiliare dalle battute facili e spregiudicate. Non a caso, e proprio per la visibilita' appena conquistata da Cruz, Donald ha avuto per la prima volta parole critiche nei suoi confronti. “Guarda al modo che usa quando tratta con i colleghi in Senato”, ha detto al giornalista Chris Wallace durante Fox News Sunday. “Francamente Cruz ha un po' del fissato, del maniaco. Non potra' mai ottenere i risultati che vuole in quella maniera”. L'allusione e' alla propensione di Cruz per l'ostruzionismo in Congresso e per “il tutto e subito, senza compromessi”, la linea che aveva portato alla “serrata del governo” in occasione del voto di bilancio federale che Cruz voleva subordinare alla cancellazione della riforma sanitaria Obamacare. Era una battaglia senza speranza con Obama forte del suo potere di veto. Fra Trump e Cruz non c'era stata finora alcuna scintilla, perche' Cruz era stato sempre zitto sulle sparate di Trump, ed anzi lo aveva difeso nella polemica sul muro da erigere al confine con il Messico. Ma non c'e' peggiore affronto per Trump che insidiare la sua posizione da leader, ed e' invece proprio quello che sta facendo da qualche tempo il giovane senatore texano, nato in Canada e con il padre cubano, oggi un pastore evangelico che fa la campagna per il figlio. Aveva cominciato il sondaggio CNN/ORC a registrare la crescita di Cruz, con il sorpasso ai danni di Ben Carson, spodestandolo dal secondo posto: ma Trump era restato primo con il 33%, davanti a Cruz con il 20%, a Carson slittato al 16%, e a Marco Rubio all'11%. Poi, nei sondaggi a seguire relativi allo Iowa, il cubano-americano Cruz ha accelerato e ha conquistato addirittura la prima posizione. Il quello della Monmouth University, Cruz ha avuto il  24%  davanti a Trump con il 19%. Nella rilevazione della FOX News, Cruz ha avuto il sostegno del 28% superando il 26% di Trump. Lo Iowa e' importante perche' vi si terra' la prima consultazione in febbraio con la formula dei caucus, che e' diversa del semplice deposito della scheda con il nome preferito, il metodo classico delle primarie. I caucus sono lunghi meeting che richiedono una partecipazione diretta degli elettori, piu' impegnativa del semplice deposito del voto nei seggi elettorali, che e' quanto avviene nelle normali primarie. Cio' comporta che i caucus sono di fatto il terreno ideale di caccia per candidati in grado di mobilitare i fans piu' militanti, il che spiega l'exploit di Cruz, che da quando e' sceso in campo ha puntato tutto sugli evangelici e i teapartisti. In Iowa queste due componenti della coalizione conservatrice sono particolarmente forti, e Cruz e' stato in gamba a coagularne una maggioranza attorno a se', utilizzando una sofisticata tecnica di studio dei social network. Ad elaborarla e' stata una societa' di consulenza inglese avanzatissima nella creazione di algoritmi che permettono di individuare con precisione il target delle persone piu' sensibili al messaggio di rigore religioso e di aderenza ai principi della Costituzione che caratterizzano la sua campagna. di Glauco Maggi

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