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Continua a brillare la stella di TrumpMai così primo nei sondaggi sul GOP

Glauco Maggi
Glauco Maggi

Giornalista a NYC per Libero, autore di Figli&Soldi (2008), Obama Dimezzato (2011), Guadagnare con la crisi (2013), Trump Uno di Noi (2016). Politica ed economia. Autori preferiti: Hayek, M.Friedman, T.Sowell

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Donald Trump non e' mai stato tanto in alto nelle preferenze dei repubblicani e dei simpatizzanti conservatori come nel sondaggio reso noto oggi venerdi' 4 dicembre dalla CNN-ORC. E' ora al 36% (+ 9 punti rispetto ad ottobre), e si e' staccato decisamente da Ben Carson, sceso al 14%, che per qualche settimana lo aveva affiancato. La seconda sorpresa, dopo il picco record del magnate immobiliare, e' la scalata al secondo posto del senatore Ted Cruz, con il 16% (ha guadagnato ben 12 punti). A due cifre, il 12% (ha guadagnato 4 punti), e' anche la performance dell'altro senatore “prodotto” come Cruz dal Tea Party, Marco Rubio. I due parlamentari del Sud (Cruz dal Texas e Rubio dalla Florida) sono le figure emergenti “anti-Trump” piu' vicine all'establishment e hanno altre due caratteristiche comuni oltre alla matrice teapartista: sono poco piu' che quarantenni e ispanici entrambi. Ma mentre Cruz fa leva piu' sulla componente ultraconservatrice ed evangelica, Rubio piace di piu' ai conservatori moderati e interventisti in politica estera. Rispetto al sondaggio di ottobre della CNN-ORC i perdenti secchi di oggi sono Carson (-8 punti), Jeb Bush (-3 punti, e ora e' al 3%) e Rand Paul (- 4 punti, e ora e' ad misero 1%).  A meta' dicembre ci sara' il prossimo appuntamento in TV per i candidati del GOP, ma l'impressione e' che a determinare il loro destino siano sempre meno importanti queste apparizioni, e ancora di meno gli spot pagati delle campagne. Secondo NBC News, tra denaro ufficiale della campagna e contributi dei comitati politici esterni di appoggio, Bush e' quello che ha speso finora di piu' in spot televisivi, 28,9 milioni di dollari. A seguire ci sono Rubio con 10,6 milioni, Clinton con 9,7, Kasich con 8, Christie con 6,4, Sanders con 4,9, Paul con 869mila, Cruz con 665mila e il miliardario Trump con 217 mila (con la sola sua campagna autofinanziata). A pesare sui successi (Trump e Cruz) e sui fallimenti (Bush) sono piuttosto i fatti della vita. In questi ultimi sei mesi gli attentati islamici e le vicende geopolitiche internazionali malgestite da Obama (ISIS, Iran, Russia) hanno fatto schizzare alle stelle la preoccupazione degli elettori per l'espandersi nel mondo della minaccia del radicalismo islamico. E, di riflesso, stanno imponendo l'esigenza di trovare personalita' dal carattere forte e volitivo in cui poter credere. Se si pensa che questo sondaggio e' stato condotto tra il 27 novembre e il primo dicembre, quindi prima dell'attacco terroristico a San Bernardino (ormai e' certa la sua natura islamica dopo che sono emersi su Internet i giuramenti di fedelta' all'ISIS della killer pakistana), si puo' scommettere che le azioni di Trump potranno ancora salire nella borsa delle primarie repubblicane con le prossime rilevazioni. Oggi, la media dei recenti sondaggi nazionali rilevati da RealClearPolitics registra Trump oltre il 30% (30,5%), davanti a Carson con il 17,5% e alla coppia Cruz-Rubio appaiata al 13,5%. Bush e' quarto, ma con un 4,8% umiliante, dati il nome della famiglia e i soldi spesi finora per sostenere la propria candidatura. di Glauco Maggi

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