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Aiuto! Salvate la tv dalle (finte) nozze di Pamela Prati

La pochade del gossip matrimoniale sta diventando insopportabile

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Fare del gossip in tv è come scrivere un editoriale politico in punta di penna: devi conoscere i fatti e, soprattutto, non annoiare il lettore. Ora, di questa faccenda del “giallo del matrimonio di Pamela Prati” che intasa democraticamente i palinsesti -da Domenica in a Domenica Live, dalla Rai a tutta Mediaset, con una capatina su La7- non solo i fatti continuano a mutare prospettiva, ma soprattutto cominciano a provocare un'invincibile orchite che è di certo inversamente proporzionale agli ascolti, ma non aiuta la qualità della tv. La storia della Pamelona sembra uscita da una puntata di Uomini e donne, ma è scritta molto peggio. Tra gli elementi da pochade spiccano: la cougar pregiata del nostro immaginario giovanile che avrebbe contratto un matrimonio segreto con -mi pare- inesistente Marco Caltagirone; il ruolo sospetto di due pierre che avrebbero organizzato le finte nozze allo scopo di finire sui giornali; una serie di autori, impresari, conduttori più o meno consapevolmente conniventi con un' immensa fuffa mediatica fornita alla massa del popolo bue. Tra i conduttori escludo, ad onor del vero, Silvia Toffanin che non solo non è stata al gioco, ma ha smontato la Prati a Verissimo, dando l'impressione di essersi graziosamente rotta i maroni, con un piglio che mai avrei detto. Però, per il resto, mesi di straziante, martoriata telenovela sull'episodio della vita di un'ex starlette bisognosa di fama che Louella Parsons e Hedda Hopper, dee del pettegolezzo della Hollywood babilonia, avrebbero al massimo infilato in 30 righe a pagina 40 dei loro lettissimi tabloid. Ma davvero suscita l'interesse compulsivo della gente e dei direttori di palinsesto sapere se Pamela Prati sia sposata, quando nessuno neanche sapeva che fosse nubile? Soprattutto è essenziale per i destini dell'umanità tirarla per le lunghe, farcire i talk di amici e nemici, scettici e sostenitori, filosofi e psicologi per sfruculiare gli abissi delle psiche di Pamela quando la maggior parte dei suoi esegeti, un tempo -parliamoci chiaro- era attratto solo delle sue tette? Personalmente ho apprezzato, di Pamela, anche la professionalità da soubrette, specie nelle mie notti fanciulle davanti al Bagaglino. E a vederla così mi si stringe il cuore.  A vedere il contorno, invece, con tutto il rispetto, mi si stringe il dito sul grilletto del lanciafiamme…    

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