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Viva Magalli e gli altri mediani del video

La vittoria del piccoletto dopo le polemiche

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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l'uomo dei Fatti Vostri Foto: l'uomo dei Fatti Vostri
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Premetto. Gli scazzi tra divi e divetti televisivi nutrono il gossip ma avvolgono di tristezza i palinsesti. Quindi non rimesterò  nella  querelle che, nelle ultime settimane, ha toccato i Fatti vostri (Raidue, day time da lunedì la venerdì): Giancarlo Magalli contro Adriana Volpe accusata di muoversi in tv usando «armi improprie«; e contro pure l'iroso cantante Marcello, una roba che vista dalla lente d'ingrandimento della stampa, pareva il preludio all'impeachment di Trump per il Russiagate. No. Mi limito a riferire che, quando l'epilogo di tutto questo casino, è stata - a sentenza inappellabile di Michele Guardì- la trombatura della Volpe e di Marcello e il ritorno alla «conduzione unica» del programma, con la vittoria di Magalli; be', in cuor mio ho fatto la ola. E non tanto perchè Magalli avesse ragione (forse non l'aveva) , ma perchè anche  nei suoi  anfratti mattinieri noto che la Rai , da qualche tempo, tenda, finalmente, a far  valere la meritocrazia. Al netto delle vaporose candidature alla presidenza della Repubblica, delle passegiate romane in divisa come vigile urbano, del suo traversare i programmi come un flâneur letterario (l'ultimo è stato Secondo Costa, con  Della Gherardesca), Magalli rimane una delle migliori risorse del servizio pubblico. Assicuratore mancato, compagno di classe di Mario Draghi, sposato, due figlie, geniale ideatore del quiz dei fagioli nel barattolo di vetro e di un'altra mezza dozzina di format (I Cervelloni, Fantastica italiana ecc..) scippagli e devastatigli dai grandi produttori esterni, Magalli l'ho sempre visto un martire col sorriso. Strangolato dall'esclusiva Rai,  da una ventina d'anni viene chiamato per risolvere problemi d'ascolti di programmi che star superpagate  sono sul punto di far defungere. E lui, voilà, vecchia volpe («volpe» non un termine appropriatissimo..) della tv li risolve e torna nello sgabuzzino. La tv ne ha decine di questi mediani del video. Alcuni, come Paolo Del Debbio o Carlo Conti poi esplodono e assurgono al regno dei cieli. Altri rimangono nel limbo. Questo pezzo è per tutti loro...

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