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Lo strano caso di Greggio e Iacchetti vestiti da donna

Francesco Specchia
Francesco Specchia

Francesco Specchia, fiorentino di nascita, veronese d'adozione, ha una laurea in legge, una specializzazione in comunicazioni di massa e una antropologia criminale (ma non gli sono servite a nulla); a Libero si occupa prevalentemente di politica, tv e mass media. Si vanta di aver lavorato, tra gli altri, per Indro Montanelli alla Voce e per Albino Longhi all'Arena di Verona. Collabora con il TgCom e Radio Monte Carlo, ha scritto e condotto programmi televisivi, tra cui i talk show politici "Iceberg", "Alias" con Franco Debenedetti e "Versus", primo esperimento di talk show interattivo con i social network. Vive una perenne e macerante schizofrenia: ha lavorato per la satira e scritto vari saggi tra cui "Diario inedito del Grande Fratello" (Gremese) e "Gli Inaffondabili" (Marsilio), "Giulio Andreotti-Parola di Giulio" (Aliberti), ed è direttore della collana Mediamursia. Tifa Fiorentina, e non è mai riuscito ad entrare in una lobby, che fosse una...

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Greggio/ Iacchetti en travesti e Salvini Foto: Greggio/ Iacchetti en travesti e Salvini
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Due vecchie, carnevalesche, prostitute di basso cabotaggio che rivendicano la loro antica liasion con un importante uomo politico. Il terribile segreto di una maternità nascosta tra adunate sul Monviso, sfilacciate giarrettiere e slip verdi “tenuti per ricordo” e per tergersi il sudore. Il riconoscimento della responsabilità. L'agnizione finale, come da peggior feuilleton, del padre peccatore che riabbraccia i figli. Se si dovesse giudicare un programma dal suo ascolto, l'inebriante 24.72% di share dell'ultimo C'è Posta per te battezzato con il finto incontro tra Ezio Greggio e Enzo Iacchetti travestiti da battone e l'ubiquo Matteo Salvini; be' non si farebbe altro che confermare la maestria di Maria De Filippi nell'entrare in empatia col suo pubblico. Ma non si vive di sola audience. Ora, non mi scandalizzo certo per la presenza di un politico in un programma ultrapop glassato dai sentimenti (Fassino e la Tata e il chiodo di Renzi con dentro Renzi rimangono ancora fuochi accesi nell'immaginario). Salvini, invitato nel format di punta del sabato sera, ha fatto benissimo a prestarsi. Ed è legittimo che ne abbia approfittato per soffiarci dentro il suo messaggio politico contro la Fornero, o sulla necessità degli asili nido gratis, o sugli immigrati (“Matteo hai un figlio illegittimo…”, e lui: “ Ma è regolare? Sennò, andale”, citazione dall'ex assessore lombardo Prosperini). No. Il rilievo è all'estenuante sketch di cui sopra -40 minuti che abbatterebbero un elefante- è , semmai, tecnico. Greggio e Iacchetti mi ricordano l'esordio cinematografico della coppia Franchi & Ingrassia che nel film “Due marines e un generale” commentarono la performance del loro partner, un vecchio comico Usa sbarcato in Italia per motivi alimentari: “Quel signore non ridere…”. Ed era Buster Keaton. Ecco: Greggio e Iacchetti, come Aldo, Giovanni e Giacomo e molte star di Zelig, non fanno più ridere.. Mossette en travesti che scimmiottano il Totò vestito da donna di Tototruffa; l'armamentario degli sfottò fintamente antileghisti dall'ampollina dell'acqua del Po alle alle manette (pronto, Salvini: “Bene. Io sono per la sicurezza”) ; i falsi “figli della colpa” tra cui un immigrato col cartello “Sì alla polenta, no al cous cous”. Triste. Ha ragione Domenico Naso: qui, al confronto il peggior Pingitore sembra Woody Allen. E Pingitore, comunque, ha inventato un genere, trascinando la politica dall'altare nella polvere….

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