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La svolta di Mipel

Grandi novità per la "passerella" milanese di accessori che apre alla città

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Grandi novità per il Mipel The Bag show, "passerella" dedicata agli accessori. «Abbiamo rinnovato la manifestazione fin dall'inizio del mio mandato cercando di rafforzare il Mipel come fiera internazionale», spiega Riccardo Braccialini, presidente dell'associazione dei pellettieri Aimpes, «occorre un nuovo passo, oltre al tema del "fare sistema"'auspicato dal ministro Carlo Calenda». Nel disegno governativo, la filiera italiana del fashion deve infatti presentarsi con una formazione d'attacco, con Mipel insieme a TheMicam (calzature), al Mido (occhiali) e ai tessuti in pochi appuntamenti calibrati. Braccialini, annunciando la prossima edizione a Milano  (a Rho Fiera dal 3 al 6 settembre), ha avvallato il progetto di Calenda annunciando, tra gli altri, un'accordo con la Camera italiana buyer moda, oltre a Camera Moda (Cnmi) e il Comune di Milano, per  garantire all'evento maggiore risonanza.  «Fiera più web è la formula per rilanciare le esposizioni in Italia», spiega il presidente- imprenditore. «Oggi i buyer si informano fin dalla rete sui nuovi talenti, ma poi sono gli incontri e il contatto con i prodotti a suggellare le alleanze. Un po' come nei consumi di pelletteria: sulla rete comprano una borsa solo 25 donne su 80 e ben 22 dichiarano di essere state nel negozio prima di passare all'e-commerce».   Mipel cambia pelle: a settembre apre anche alla città con eventi sulla darsena dei Navigli, alla XXI Triennale di Milano grazie a un accordo con la Nuova accademia delle Belle arti (Naba), che ha ridisegnato anche il layout dei padiglioni in Fiera Milano ispirandosi al mondo digitale e ai codici numerici, giusto per stare in tema di innovazione. Sarà in città che verranno premiati i talenti emergenti nell'ambito del contest The Icons. Si ripeterà anche l'iniziativa The Glamourous, dove gli stilisti emergenti «adottati» da quattro buyer esporranno sia in fiera nella sezione ad hoc sia nelle vetrine dei negozi della città. Braccialini non ha dubbi:  «Il bicchiere è assolutamente mezzo pieno, nonostante la crisi del settore lusso»,secondo il consuntivo del 2015 di Aimpes e in base alle rilevazioni del primo trimestre 2016. Nel dettaglio, l'anno si è chiuso con un saldo attivo della bilancia commerciale di 3,9 miliardi di euro (con un incremento del 6% a valore e del 3% in quantità), mentre la produzione nel 2015 ammonta a 7,2 miliardi, anche se  il settore del lusso per i primi tre mesi del 2016 hanno subito una frenata: in particolare i pr odotti in pelle segnano un -3,3% e le borse donna un -1,7%.

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