Le sexy gaffe della Clerici nella notte all'Arena
Su Raiuno opera e pop
Di solito i programmi dell'estate, “all'aperto” sono markette indicibili che dovrebbero essere spalmate dal napalm dei giusti; di solito vanno in onda su Raiuno. Invece “Lo spettacolo sta per iniziare” (Raiuno, mercoledì scorso) variopinto melange tra operistica, musica classica e guizzi pop dev'essere sfuggito alla selezione. Sarà che nella straordinaria location dell'Arena osservare le facce dei concittadini e le inquadrature a piombo tra via Mazzini e via Cappello dava, a noi veronesi, una strizzatina al cuore; sarà che stimolavano romanticherie nella notte stellata le arie del Libiamo ne' lieti calici, del Figaro o del catalogo di Leporello intonato da Erwin Schrott, uno che più che un baritono sembra il Keanu Reeves di Matrix; sarà che quel David Garrett, violinista rock che faceva sembrare Beethoven uno dei Deep Purple era davvero bravo anche quando eseguiva il “Volo del calabrone” in 1minuto e 6 secondi; sarà che c'erano i sottotitoli e finalmente, per la prima volta nella vita, capivamo senza impazzire, quei testi intrisi di retorica che devastarono le nostre estati da fanciulli proprio sulle scalinate dell'Arena. Sarà tutto questo; ma, insomma, l'esperimento è riuscito. E, proprio per questo sarà forse irripetibile dato gli ultimi standard qualitativi della rete. Poi, ovviamente, c'è la questione Antonella Clerici, presentatrice inquartata in un lamè terribile ma in linea con la tradizione. Antonellona non ha condotto male, anzi. Ma, certo, quella sua ruspanteria da desperate housewife un po' stonava. Prima lo sguardo fisso sul volto apollineo di Garrett (commenti tipo: «È un figaccione», «non sapevo se guardare lui o il violino») poi le battute veraci sul sexyssimo Schrott: la Clerici con la scusa che è spontanea spesso sbraca. Quando al Campiello Vespa si concesse una battuta sul decollette della scrittrice Avallone fu lapidato. Invochiamo il ministero delle Pari Opportunità.