Plastik, l'estetica dell'orrore
il nuovo programma su italiauno
La bellezza può trafiggere come un dolore”, scriveva Thomas Mann. I colti di Italiauno con “Plastik- Ultrabellezza”, programma sulla chirurgia estetica, l'hanno preso troppo alla lettera. Perchè è davvero doloroso -e ancorchè raro- visionare in prima serata su una rete generalista, una trasmissione che metta democraticamente d'accordo sulla propria inclinazione all'orrore sia la critica che il pubblico (poco più di un milione 500mila telespettatori, share 7, 5%). Plastik sta diventando un caso per aver mostrato la storia di Lakshmi, un'indianina di otto anni operata da trentacinque chirurghi, nata con quattro gambe e quattro braccia, considerata in paese la reincarnazione della dea Vishnu; e disprezzata a seguito dell'operazione, dai suoi concittadini. Roba che già si fatica a digerire in un freak show deputato alla deformità come lo Show dei record, figurarsi in un contesto che dovrebbe carezzare argomenti delicati come la medicina e la psicologia nell'inadeguatezza sociale. Purtroppo il caso suddetto è forse anche l'esprit migliore del programma. Plastik, tanto per essere delicati, è un prodotto di rara efferatezza. Ma non tanto per i servizi sull' “uomo felino” di San Diego, un tizio che si è sottoposto a 12 interventi per somigliare a Romeo degli Aristogatti; o per quelli sulle rinoplastiche e i tagliuzzamenti di orecchie a sventola di commesse insicure di sè; o per quelli sul “Botux Party”, una divertita pratica illegale in cui un chirurgo francese impotatato arriva in limousine e somministra botulino e acido ialuronico a miliardari rincoglioniti come in un film di Scorsese. No, il fastidio è nella sciatteria del contesto, nella confezione del programma affidata a Elena Santarelli, bellissima, vestita come una Barbie in una “casa di bambole” (non esattamente Ibsen...) ma involuta professionalmente dall'esperienza, seppur gassosa, di Kalispera. Quando la Santarelli afferma: «Tutti vorrebbero avere un bel vestito, una bella casa e perché no un bel marito. Per definire una brava persona diciamo che quella persona è bella, per definire una vacanza fantastica diciamo bella vacanza, i vecchi ricordi di un tempo diventano bei ricordi. Quindi, di fronte a un mondo di plastica e alla casa delle bambole. cosa ci viene in mente?», be', ci viene in mente di bruciarlo, quel mondo e con esso, metaforicamente, i suoi autori. Plastik è un gorgo senza fondo di insensatezza. E non ha neppure la scusante della sperimentazione. Quando nel 2004, sempre Italiauno propose “Bisturi” i conduttori Irene Pivetti e Platinette, tentarono di ammantarne la crudezza con le tematiche di successo della serie “Nip/Tuck”. Lì c'era già di tutto. Pallavoliste che si facevano piallare il naso; casalinghe che per compiacere le figlie si farcivano di silicone; un tripudio di angosce, di toraci flaccidi, di anestesie in soggettiva, di sacche ghiandolari e camici bianchi come le pagine di una realtà nullificata. Fu brutta televisione allora. Non si capisce la necessità di replicare oggi, se non per pubblicizzare l'inesausta attività di quei tre-quattro chirurghi estetici dai nomi impossibili (Franz Baruffaldi Preis: ma è vero?) e presentati graficamente come eroi dei polizieschi anni 70. Ciòdetto, proprio non capiamo la ciclotimia di Italiauno. Dev'esserci a Cologno un sosia del direttore Luca Tiraboschi che fa i palinsesti mentre quello vero è in palestra. Non è possibile riuscire ad alternare con tale indifferenza Gli invincibili e Fenomenal, Le Iene e Mistero, Chiambretti Night e il Saturday Night Live (italiano). A pensarci bene le stesse mirabolanti imprese della rete potrebbero diventare un format...