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Piroso nomade tra i palinsesti

le buone trasmissioni di Piroso

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Antonello Piroso come l'ebreo errante delle leggende, o come un immigrato spaesato tra Manduria e Lampedusa viene traslato nelle varie tendopoli del palinsesto de La7 per ragioni indipendenti dalla sua volontà. Prima il suo “Ndp- Niente di Personale” era di domenica, essendo tornata imperiosa la Bignardi a dettar legge; e poi viene trasmesso al martedì per rimediare  al flop del “Contratto” spostato a sua volta il sabato pomeriggio. “(Ah)I Piroso”, invece, da lunedì prossimo andrà in onda alle 10.30 e non più alle 9.55 per aiutare “Life”. Insomma, il ragazzo è un nomade suo malgrado. Ogni volta che gli dettano il cambio di fascia, tira un sospiro, si rimbocca i tatuaggi e si riaccomoda sorridendo davanti alla telecamera che tanto ama. Producendo, a dire il vero, ottimo giornalismo mescolato ad intrattenimento. Per dire, Piroso -con la sua faccia di tolla, ma ponendosi sempre una tacca sotto l'intervistato- è stato l'unico a far emergere il lato umano e l'autoritratto artistico di Vittorio Sgarbi che da lui non ha mai tentato di fare il pazzo come spesso accade in diretta. Piroso, nella sua “intervista- show” ha anche reso straordinariamente la nobiltà proletaria di Antonio Pennacchi; e in quella a Minzolini, ha fatto incespicare il direttore del Tg1 nel guscio delle sue stesse parole (Minzo che saltellava su dati, curve di ascolto mentre veniva sistematicamente battuto dal Tg2 era esempio di rara icastia). Piroso, da ex cronista di spettacoli -i migliori assieme a quelli dello sport, se riescono ad evolvere- riesce ad ammantare di idee autorali le notizie, come nel caso dell'uso del “Dizionario di Proust” o di Bella Ciao accomunata all'onda verde iraniana, o della performance con Noemi. Nonostante l'ego giganteggiante (e sul quale lo stesso conduttore ha confezionato uno spot) che tanti crampi provoca ad Aldo Grasso, un Piroso lasciato a tempo pieno in onda è un atout per La7, e -volendo- anche per Mediaset. Certo, la puntata di ieri era molto paracula: il dibattito d'ispirazione processual-berlusconica con parterre di giornalisti di varia sponda non è nulla di nuovo, e serve a mantenere un piede nella cronaca politica. Ma, nonostante la recente tendenza a montare e smontare la tenda, rimane una sicurezza...

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