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Centocinquanta e l'audience non canta

il flop dell'Unitaà d'Italia in tv

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“Centocinquanta”, il programma di Raiuno sprofonda tra i flop come Garibaldi nelle paludi della Romagna. Se verrà  interrotto prima e tagliato di tre puntate; se dall'Unità d'Italia nasce la disunità dell'audience (3, 3 milioni di spettatori, un tragico 12.70% di share da punte del 34%), con i conduttori feriti molto più che a un gamba -come dice la canzone-, be' vari sono i motivi. Il primo attiene ai dioscuri in smoking. Pippo Baudo e Bruno Vespa non solo non si sono amati; sono entrambi Gemelli narcisi; e ognuno dei due ha assegnato a sè stesso il ruolo di Garibaldi e all'altro quello di Nino Bixio. Le sgomitate nei reciproci sterni si notano. Secondo motivo: dopo l'insufflata d'un sani aneliti patriottici negli spettatori, quest'abbuffata di celebrazioni sta sfribrando gl'italiani volenterosi fino all'orchite. Va bene che la bandiera tricolore è sempre stata la più bella. Ma vedercela garrire perfino sulle tette di Belen, argentina arruolata nei panni  della brasiliana Ana Maria Ribeiro da Silva detta Anita, giusto a fare la salvatrice della patria catodica; be', onestamente  spiazza. Qualcuno spieghi ai ragazzi irresistibili della tv che Belen non porta nè toglie ascolti; e se c'è un nome ormai logorato dalle cronache, è il suo. Specie se accostato alla valangata di ospiti illustri del programma come Loren, Napolitano, Albertazzi. Terzo motivo del crollo: l'incapacità di gestire il cocktail di divulgazione storica e intrattenimento. Se discetti delle gesta di D'Annunzio, Marinetti, Ungaretti e ti compare Cristina Chiabotto, forse qualcosa nella narrazione stride. Certo, nel calderone, alcune chicche che odorano di sperimentazione ci sono state, tipo Cristicchi sulla campagna di Russia o la revisione in diretta del fascismo, non più così cattivo alla presenza d'insospettabili come Oliva e Tranfaglia. E lì si leggeva la soddisfazione nello sguardo di Vespa, figlio segreto del Duce secondo la leggenda . Però, a conti fatti, trattasi d'un omaggio troppo diluito nel tempo. Bastava un evento unico, considerando il programma denso di celebrazioni della Rai Storia di Minoli. Paradossalmente Raiuno ha reso un servizio migliore alla patria trasmettendo il teatro di “Filumena Marturano”, boom d'ascolti. Centocinquanta ha fatto bum, e basta...

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