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Il mio parrucchiere è differente

Riccio Capriccio lancia corsi per insegnare a giovani un mestiere

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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Alessandra Pucci all'opera Foto: Alessandra Pucci all'opera
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Alessandra Pucci, ancora lei. Stavolta se n'è inventata un'altra. Un progetto unico, nel suo genere, che rende Riccio Capriccio, salone da parrucchieri di via San Giovanni in Laterano a Roma, un posto speciale. Si è messa in testa (è il caso di dirlo) di aiutare ragazze e ragazzi, giovani italiani e non, a integrarsi, a imparare un lavoro, a inserirsi socialmente. Aiutiamoli a casa loro dice qualcuno, certo. Ma quando sono già venuti qui e affollano i centri di accoglienza fissando le pareti grigie di una stanza-dormitorio e non puoi più rimandarli indietro, c'è un solo modo per evitare che si perdano buttando via loro vita: farli lavorare. O, almeno, dare a loro gli strumenti per imparare qualcosa. Alessandra è una che tende la mano e poiché di esperienza nel suo campo ne ha accumulata parecchia, ha deciso con il suo staff di avere nel suo negozio per otto settimane 6 under 25 prescelti tra i tanti, che si sono proposti, ai quali far fare una sorta di tirocinio, lezioni teoriche e pratiche, per diventare apprendista nel salone di bellezza. Puntando sulla cura di sé, sul rispetto per l'ambiente, sull'entusiasmo di lavorare in un team e quella di Riccio Capriccio è, di sicuro, una squadra variegata, colorata e piena di vitalità. C'è Laura Towers, inglese, biondissima, emigrata a Roma per amore, che taglia così bene i capelli da essere lei, insieme alla titolare Alessandra, l'ideatrice del progetto che si chiama GoAhead e segue un po' la precedente iniziativa "Il taglio solidale" del 2013, quando nel salone un giorno alla settimana era dedicato a coccolare chi non poteva permetterselo, perché era disoccupata o in cassa integrazione o troppo in difficoltà per andare da un hair-stylist a farsi fare una piega come si deve.  Adesso, invece, l'allegra banda di Riccio (multietnica, controcorrente, disponibile alle novità, un mix di brasiliane, veneti e pugliesi, più un gatto senza pelo che si aggira ogni tanto e un incrocio di pittbull più mansueto di un micio) ha pensato all'integrazione di giovani donne e uomini partendo dal mondo del lavoro. Senza filtri. Con una grande apertura mentale, e di testa, che rende questo posto speciale.    

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