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Il giorno nero della Taverna

La senatrice grillina bacchettata sulla casa popolare e sconfessata sui vaccini

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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La Taverna è vicepresidente del Senato M5S Foto: La Taverna è vicepresidente del Senato M5S
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Il problema è che l'ultimo messaggio che campeggia sul suo profilo Facebook è un attacco all'azzurra Mara Carfagna sulla questione dei migranti. Paola Taverna, pasionaria grillina proveniente dalla borgata romana, donna dal turpiloquio facile ("io a quello je sputo", disse di Silvio Berlusconi suo collega a Palazzo Madama) e dalle sfuriate epocali, non ha avuto neppure il buon senso di stare zitta nel giorno in cui il tribunale rigettava il ricorso con cui sua mamma, l'80enne Graziella, chiedeva di rimanere nella casa popolare del Quarticciolo dove vive dal '94. Paola ha pensato bene di attaccare l'avversaria di Forza Italia, mentre invece avrebbe solo dovuto chiedere scusa per una situazione, oggettivamente, imbarazzante. Taverna avrà pure umili origini, ma dal 2013 è senatrice della Repubblica, si è rifatta il look e anche il portafoglio, ha uno staff che paga, per cui all'abitazione di mammà può tranquillamente pensarci lei, senza usufruire di un alloggio popolare che, magari, può andare a famiglie molto meno abbienti. E invece no. Voleva averla vinta lei. La vicenda era già esplosa nel momento in cui la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in nome della legalità e del rispetto delle graduatorie, aveva annunciato un giro di vite sugli inquilini dell'Ater. Tra loro anche la signora Graziella, la quale ha deciso non di lasciare l'abitazione al centro del contendere, bensì di fare ricorso per potere evitare lo sfratto. Errore, visto che ora l'imbarazzo è doppio, non solo per la Taverna, ma anche per il Movimento Cinquestelle di governo e di reddito di cittadinanza. Insomma, l'idea è che la senatrice dura e pura non abbia pensato che forse era meglio evitare di arrivare a questo punto, ma fare un bel gesto prima. Adesso, invece, è costretta a difendersi, a minacciare querele contro chiunque osi attaccare i suoi , a lanciare anatemi contro chiunque provi a  contraddirla.  A proposito di gente che la contraddice: ieri Beppe Grillo ha firmato il manifesto pro-scienza a favore dei vaccini. Una mossa eclatante, che va contro anni di campagne no-vax e cerca di riportare il Movimento in un ambito più istituzionale, specie dopo il caos delle nomine saltate al consiglio superiore di Sanità. Taverna in passato è sempre stata scettica sui vaccini, poi ha corretto il tiro. Ma quella di giovedì 10 gennaio, per lei, è stata proprio una giornata da dimenticare. Voleva attaccare gli avversari politici, è stata travolta lei da una marea di critiche e sfottò.     

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