La senatrice M5S appoggia il presidente della Camera sul caso Diciotti
Brunella Bolloli
Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.
Se Matteo Salvini va avanti come un treno con le sue politiche anti-sbarchi, contro tutto e contro tutti, e se Luigi Di Maio, il socio grillino, dichiara urbi et orbi di stare con lui, c'è una parte di Movimento Cinquestelle che comincia a dare segni di nervosismo sul tema migranti. , dicono nelle chat segrete e perfino sui social, senza timore di essere smentiti. Del resto, sul tema i grillini sono sempre stati divisi e ora che sono al governo queste divisioni appaiono ancora più evidenti. Il capo degli ortodossi, Roberto Fico, gratificato con la presidenza della Camera ha deciso che non ne può più di suonare la campanella, vuole dire la sua che, neanche a dirlo, va nella direzione opposta a quella di Salvini e Di Maio. Fico ha obiettato: e il capo della Lega gli ha risposto secco di fare il presidente della Camera che a fare il ministro dell'Interno ci pensa lui. Ma le truppe di Fico non l'hanno presa benissimo e una delle prime a farsi sentire, oltre alla ministra per il Mezzogiorno Barbara Lezzi, è stata la senatrice M5S Elena Fattori, notoriamente una che ha le sue idee e già in passato ha manifestato il proprio dissenso anche rispetto al suo stesso Movimento. Fattori ha scritto il suo pensiero su Twitter: e come lei anche uno sparuto gruppo di ortodossi grillini tra cui Andrea Colletti, Paola Nugnes (), Luigi Gallo e Cristian Romaniello. Pochi, tuttavia, per parlare di vera spaccatura tra l'ala governativa dei pentastellati e la base. Tace Beppe Grillo, che sa di non potere condizionare più di tanto la sua creatura. Defilatissimo, in questo momento, Davide Casaleggio. Ma stranamente stanno zitte anche le pasionarie, come la romana Paola Taverna, Roberta Lombardi e Laura Castelli. Ora che il governo è gialloverde, meglio non disturbare il manovratore...