Cerca
Logo
Cerca
+

Aiuto! Un altro mandato per la Raggi, no!

Grillo ha dato l'ok alla deroga della regola del doppio mandato, così Virginia...

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

Vai al blog
Povera Capitale Foto: Povera Capitale
  • a
  • a
  • a

C'è una notizia che, se fosse confermata, potrebbe far sprofondare nel panico i cittadini di Roma. Beppe Grillo, garante del Movimento Cinquestelle, ha dato il suo assenso alla deroga del secondo mandato. Significa che cade una delle regole auree dei pentastellati, quella che prevede il ritiro dalla politica attiva (cioè niente più candidature ad ogni livello, dal consiglio comunale al Parlamento) per chi ha già raddoppiato. La deroga, chiesta a livello locale più volte in passato, implorata da alcuni grillini che altrimenti vedrebbero finire inesorabilmente la loro avventura a spese dei contribuenti e dovrebbero andare a cercarsi un lavoro, è però diventata di stringente attualità a livello nazionale, per il caso Di Maio. Il capo politico del Movimento puntava tanto alla premiership, dopo che nella scorsa legislatura era stato vicepresidente della Camera. Si è dato molto da fare in campagna elettorale e ha ottenuto milioni di voti, ma non sufficienti a vincere le elezioni definitivamente e ad andare a Palazzo Chigi. Infatti, dopo averci provato in tutte le salse e con tutti i forni possibili, con la Lega e con il Pd, ora ha capito l'antifona e ha fatto un passo indietro. Niente premierato per 'sto giro. Ma al prossimo? In teoria Luigino non dovrebbe più ricandidarsi, se il Movimento è coerente con il proprio "non-statuto". Ma Di Maio, poco più che trentenne, è convinto in futuro, magari già in autunno o a dicembre come chiede Mattarella, di prendere ancora più voti e quindi ci spera. Però deve avere la possibilità di ricandidarsi, avere cioè la legge grillina dalla sua parte. Il garante, sollecitato da più parti, ha capito di non avere più alternative e ha detto alla fine: sia. Ma per la Capitale? Davvero c'è il rischio che la Raggi rimanga per un altro mandato ad amministrare la città più bella del mondo che negli ultimi 2 anni, cioè da quando governano i grillini, è un colabrodo, una discarica a cielo aperto, sempre più impoverita, con aziende che smettono di investire, turisti che si lamentano, tasse alte e servizi pubblici scadenti? Tempo fa Virginia, di fronte all'evidente incapacità sua e della sua giunta, aveva dichiarato: non mi ricandido a sindaco. Per poi precisare subito: anche perché c'è la regola dei due mandati. Ma se Grillo davvero toglie questo paletto e il via libera valesse anche per i Comuni? Povera Roma e poveri romani.   

Dai blog