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Mamme oltre la malattia

Un progetto per donne che non si arrendono mai

Brunella Bolloli
Brunella Bolloli

Alessandrina, vivo a Roma dal 2002. Ho cominciato a scrivere a 15 anni su giornali della mia città e, insieme a un gruppo di compagni di liceo, mi dilettavo di mondo giovanile alla radio. Dopo l'università tra Milano e la Francia e un master in Scienze Internazionali, sono capitata a Libero che aveva un anno di vita e cercava giovani un po' pazzi che volessero diventare giornalisti veri. Era il periodo del G8 di Genova, delle Torri Gemelle, della morte di Montanelli: tantissimo lavoro, ma senza fatica perché quando c'è la passione c'è tutto. Volevo fare l'inviata di Esteri, ma a Roma ho scoperto la cronaca cittadina, poi, soprattutto, la politica. Sul blog di Liberoquotidiano.it parlo delle donne di oggi, senza filtri.

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La gioia della maternità Foto: La gioia della maternità
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Il 22 aprile ricorre la giornata nazionale della salute della donna. Un appuntamento che, in realtà, non dovrebbe essere circoscritto a una data, così come è ormai inutile celebrare la festa della donna, quella dei nonni, quella della terra, della mamma, del papà, degli innamorati, degli zii e perfino del cane. Ogni giorno è buono per cercare di stare bene e per non smettere di curarsi. Però visto che così è stato deciso a livello nazionale, ospedali e cliniche si sono organizzati con progetti ad hoc e a Torino, Sant'Anna-Città della Salute, ce n'è uno che vale la pena menzionare. Si tratta dell'iniziativa chiamata "Mamme oltre il tumore" ed è rivolta alle donne con diagnosi di tumore che desiderano avere un figlio. Una maternità nonostante la malattia, con il terrore, magari, di non riuscire a portarla a termine o di ripercussioni sul nascituro, ma la forza della vita prevale sulla paura del futuro, e nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Sant'Anna, diretto da Chiara Benedetto, si affronta con le pazienti il dramma del cancro, sia per chi ha già avuto un figlio e vuole ritentare, sia per chi ha scoperto la malattia durante la gravidanza e non sa come fare, sia per chi è guarita dal tumore e teme che possano esserci recidive che impediscono di mettere al mondo un figlio in sicurezza.  Attraverso un percorso codificato diagnostico-terapeutico, le pazienti affette da neoplasia, avranno tutta l'assistenza che meritano. E questo è già un modo per prendersi cura di sé in qualunque giorno dell'anno, con l'occasione del 22 aprile un po' di più.  

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