Le pagelle di Una grande famiglia
ai raggi X la fiction dell'anno, da Piera Degli Esposti all'attore simil Trota
10) Serafina, la segretaria onniscente, enigmatica, losca. Scelta del nome meravigliosa. Lei è la gigantesca Piera Degli Esposti. «Per questo ruolo la gente mi ferma per strada», ha confessato l'attrice. 9) I protagonisti Stefania Sandrelli e Gianni Cavina. Perfetti nel ruolo di Eleonora ed Ernesto Rengoni. La Sandrelli più invecchia più è brava. Cavina è struggente quando comunica ai suoi operai che è costretto a metterli in cassa integrazione. 9) I giovani attori. Accanto ai mostri sacri di cui sopra, hanno sorpreso Sarah Felberbaum (Nicoletta, la pasticciona) e Primo Reggiani (Stefano, il figlio più piccolo). Simpatica Nicoletta che chiede la mano del fidanzato, invece del contrario. 8) Alessandro Gassmann: quello del torbido Edoardo è uno dei suoi ruoli più belli in televisione. La beffa è che ha recitato un quarto d'ora, visto che “muore” subito. 8/7) La colonna sonora (soprattutto nei momenti di pathos). 7) Giorgio Marchesi (Raoul) e Lino Guanciale (Ruggero detto «il re dei cessi» perché ha una fabbrica di sanitari): il primo sexy (tranne con il fuseaux attillato da cavallerizzo), il secondo sexy e simpatico. 7bis) La quasi totale assenza di spot durante la puntata finale (ma la Rai come campa?). 6) L'ambientazione nordica. La famiglia Rengoni vive tra Milano, Como e la Brianza. Una delle rare fiction che non parla romanesco. 5) Il finale. A qualcuno è piaciuto, ma tanti (vedi il blog ufficiale http://rumors.blog.rai.it/2012/05/14/questa-sera-lultima-puntata-di-una-grande-famiglia/) hanno protestato perché molti intrecci sono rimasti in sospeso. Perché Gassmann sembrava morto? Dove sono spariti i soldi? Chi era i losco figuro che chiamava Serafina? Le risposte (forse) nella seconda stagione. 4) Luca Peracino. L'attore che interpreta Niccolò, il figlio monoespressione di Sonia Bergamasco (Laura). Oggettivamente è quello che ha recitato peggio. E poi è uguale al Trota. 3) Le copiature. Come moltissimi hanno evidenziato, Una grande famiglia si è ispirata selvaggiamente all'americano Brothers and Sisters. Però l'ha copiato bene, quindi pazienza. 2) L'Avvenire: si è scandalizzato per un bacetto gay alle 11 di sera (nel penultimo episodio). 1) La scelta di una coppia di attori di colore nel ruolo dei camerieri. Unico clichè della fiction. 0) Le facce decisamente poco felici dei parenti di Gassmann quando scoprono che è vivo. Carini... Il più attapirato era Raoul che dopo la pseudo morte del fratello si spupazzava la vedova, Stefania Rocca (Chiara, detta “la Trump”).