Ecco come risparmiare fino a 50 mila euro cambiando mutuo
Se c’è una cosa che neanche il lockdown è riuscito a bloccare è la voglia degli italiani di cambiare il loro vecchio mutuo. E come dargli torto. In alcuni casi, come quello dell’esempio riportato in tabella (prestito da 200 mila euro a 30 anni acceso nel giugno del 2015 a tasso fisso) si riescono a risparmiare fino a 50 mila euro, visto che Eurirs ed Euribor, i due tassi di riferimento per fisso e variabile, hanno subito un ulteriore ribasso dopo che il presidente della Bce Christine Lagarde ha dato impulso al Quantitative easing.
Per capirci. A oggi i migliori mutui a tasso fisso costano (Tan, tasso effettivo netto) non più dell’0,80%. Cinque anni fa si sfiorava il 3%. Basta fare un po’ di calcoli considerando la durata residua di un mutuo trentennale per rendersi conto delle possibilità di ridurre la spesa.
Non parliamo di bruscolini. "Per questo motivo - spiega a Libero il responsabile business development di MutuiSupermarket Guido Bertolino – nei mesi di maggio e giugno le surroghe hanno pesato per il 65% rispetto all’erogato e per il 50% rispetto alle richieste di nuovi mutui. Anche se nelle ultime settimane notiamo un rinnovato interesse per l’acquisto e le ristrutturazioni".
Da un lato incidono prezzi delle abitazioni in ribasso e dall’altro gli incentivi statali che per l’efficientamento energetico raggiungono il 110%. Ma non solo. "Alcuni istituti come Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole offrono sconti di 10 basis point per l’acquisto di abitazioni di classe 'A' o 'B' e per la ristrutturazione energetica… Quello dei mutui green è un filone destinato a prendere sempre più piede".
E poi ci sono le offerte delle banche che si differenziano a seconda dei redditi dei sottoscrittori. Unicredit, per esempio, premia sempre con lo 0,10 di sconto le coppie che abbiano un reddito cumulato superiore ai 2.400 euro netti, mentre Ubi, esclusivamente per la surroga, aumenta dello 0,10% i prestiti per chi ha un reddito inferiore ai 3 mila euro.
Da ricordare inoltre che molte banche accettano le surroghe solo per importi che siano superiori agli 80 mila euro. Questo perché l’istituto subentrante sopporta delle spese per accollarsi la pratica e se l’ammontare complessivo degli interessi, che sono la sua unica fonte di guadagno, non è consistente, perde qualsiasi convenienza a portare a termine l’operazione.