La Rocca di Arignano in Piemonte e la sua storia millenaria
Dopo un sonno lungo 700 anni, la Rocca di Arignano torna a vivere. La Rocca ha infatti appena riaperto le sue porte al pubblico, dopo un restauro durato 6 anni. Al suo interno un ristorante "La Locanda della Rocca", guidato dall’Executive Chef Fabio Sgrò, con la consulenza dello chef 1 Stella Michelin Ugo Alciati, una Scuola di Cucina, uno spazio eventi, sei intime suite d'epoca con letto a baldacchino e un’area benessere personale, un percorso sensoriale e un’opera d’arte dell’illustre scultore Arnaldo Pomodoro. “Vogliamo che la Rocca torni a splendere, che diventi una destinazione e che si riappropri di quella vita che le è stata rubata secoli fa” esordiscono Luca Veronelli ed Elsa Panini, i proprietari della Rocca di Arignano, entrambi provenienti da una famiglia di imprenditori. Lui consulente aziendale, lei biologa per formazione con la passione per la cucina. Vi è anche una Scuola di Cucina guidata per l'appunto dalla proprietaria e direttrice creativa Elsa Panini. Alla base di tutto, prima ancora del progetto, c’è il sogno di una famiglia, quella di Luca Veronelli e di Elsa Panini, che da sempre condividono un desiderio comune: vivere e lavorare a contatto con la natura, in un contesto che abbia quel gusto del vissuto che dona a tutto un sapore diverso. “Enogastronomia, antichità e desiderio di benessere, in attesa che un giorno, ad apprezzare questo progetto di vita – e non di puro investimento – ci saranno i nostri eredi”, afferma Elsa Panini. “Il nostro" contjnua "è un vero e proprio progetto di vita, più che di lavoro, che mi ha permesso di apprezzare ancora di più il valore della bellezza e delle cose fatte bene e con amore. È un sogno che si realizza, fatto di amore e mattoni vecchi di mille anni, benessere e cibo. Nel ristorante della Rocca di Arignano (a pochi minuti in macchina da Torino), la "Locanda della Rocca", è stato inaugurato il nuovo menu estivo, che è possibile degustare anche negli spazi esterni della struttura millenaria. “Non è cambiata la filosofia di cucina con richiami al periodo medievale, curata dallo chef 1* Michelin e consulente del ristorante Ugo Alciati” precisano i titolari della Rocca, Elsa Panini e Luca Veronelli “ma, come in tutte le carte servite sin qui al ristorante, sono cambiate alcune materie prime, per via della stagionalità”.
Così si spiega l’utilizzo di ingredienti di qualità e locali, che da luglio sono ordinabili anche nel momento dell’aperitivo, insieme a una selezione di vini e cocktail creati e raccontati da Mattia Di Maggio. “Siamo felici di poter dare il via alla stagione calda con una proposta pensata ad hoc, che dà la possibilità di apprezzare la cucina piemontese in una chiave leggera e contemporanea” hanno aggiunto i titolari della Rocca. Freschezza e leggerezza sono le chiavi intorno alle quali è stata fatta la ricerca per il menu estivo. Se da un lato viene confermata l’idea di puntare su una cucina che si lega al passato, quello che qui si è vissuto secoli e secoli fa, dall’altro non mancano innovazione e ricerca nei nuovi piatti che lo chef Fabio Sgrò ha messo a punto per la carta dei Plumentaria. Il Capont del cavolo con vitello arrosto e verdure fermentate è un involtino ripieno di costato di vitello e kimchi di cavolo con mela verde, carota, paprika e aglio, accompagnato a una giardiniera dalle proporzioni più piccole e dai sentori meno acidi; i Tajarin gialli e verdi ai 30 tuorli sono il connubio di due paste fresche impastate con le erbe del Giardino dei Semplici e condite con un pesto di melissa – anch’essa del Giardino - e lievito disattivato, che ricorda in tutto e per tutto il sapore del Parmigiano Reggiano; gli Agnolotti del plin al tovagliolo omaggio a Ugo Alciati ospitano un ripieno di tre arrosti (vitello, maiale e coniglio), scarola e fondo bruno. Tra i secondi spicca la carne, sia nelle delicate “Grive” di agnello – involtini farciti con la carne dell’animale cotta con scalogno, Freisa, ginepro e racchiusi nell’omento del maiale – sia nell’Anatra di Francia al punto rosa con erbe antiche, che viene cotta a bassa temperatura, ripassata in padella e servita con ceci, borragine e fondo al vermouth. Si chiude con i dessert, in cui meritano una menzione il Bonet calmo, con la ricetta tradizionale di latte, uova e amaretti ma senza caffè, e La Granita della Locanda, di frutta fresca e melassa invecchiata, composta da caramello, zucchero e acqua e fatta maturare per almeno 25 giorni.
Dal mercoledì al sabato, dalle ore 18:00 alle ore 20:00, da inizio luglio alla Rocca di Arignano è possibile godere dell’aperitivo sulla “Ronda di guardia” che corre lungo il castello e dalla quale si può ammirare una vista splendida (compreso il tramonto sulle colline di Superga) e si può apprezzare la selezione di tapas che lo chef Fabio Sgrò ha messo a punto per l’occasione. Tra le tapas in assaggio all’aperitivo, assolutamente in linea con la filosofia di cucina del ristorante, ci sono la Rolata di coniglio alle erbe, con coniglio grigio di Carmagnola, salsiccia e fichi, la tradizionale Giardiniera della Rocca, con carote, sedano, piselli, cavolfiore, fagiolini, patate e cipolline abbinate alla classica salsa rossa acidula, e infine la Focaccina e paté di fegatini. La prima viene realizzata con un impasto di farina bianca e integrale, con l’utilizzo di un pre-fermento e di 30 ore di lievitazione, il secondo, invece, con i fegatini di pollo e coniglio. All’aperitivo non può mancare l’abbinamento al bicchiere e così Mattia di Maggio ha pensato a una selezione di vini piemontesi e francesi della “Crotta del vino” della Rocca e a una selezione di cocktail tradizionali e speciali della Rocca con erbe, frutta e fiori edibili del Giardino dei Semplici. Per l’aperitivo è consigliata la prenotazione. Il recente evento estivo dell'Associazione Impreditrici e Donne Dirigenti d'Azienda AIDDA presso la Rocca si Arignano, mi ha dato modo di conoscere questo gioiello del Piemonte, una location incredibile in cui le socie AIDDA, grazie all'interessante Corso di Cucina, guidato da Elsa Panini e una cena conviviale tra le suggestive mura della Rocca, hanno potuto visitare l'affascinante location e apprezzarne tutte le qualità di una perfetta struttura ricettiva a 360°.
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