Da Chamonix a Lione, il meglio del Lusso a Rhone-Alpes
Sono appena tornata in questa incantevole regione della Francia e ancora una volta ammiro la maestosità delle sue montagne. Il poeta William Blake scriveva che quando uomini e montagne si incontrano, grandi cose accadono. Siamo al crocevia delle frontiere tra Francia, Svizzera e Italia, nella regione Rhône-Alpes. Ricca di otto parchi naturali e di siti unici come il Monte Bianco e le Gole dell’Ardèche, Rhône-Alpes offre paesaggi molto vari e sorprendenti: montagne, vigneti e dolci vallate, campi di lavanda, di girasole e oliveti. Impossibile non restarne affascinati e infatti io ne vengo rapita ogni volta e in ogni stagione.
In questa regione, l’acqua si incontra sotto tutte le forme: neve, ghiacciai, fiumi, laghi. Rhône-Alpes possiede tre dei cinque laghi più grandi di Francia: lago Lemano, lago del Bourget e lago di Annecy. Uno dei posti più belli e famosi è senza dubbio Chamonix. Girare per le strade di questo gioiello è una continua scoperta: collage di chalet, ville signorili, palazzi in stile Belle Époque, facciate di art déco, casali tradizionali che si alternano all’architettura moderna. Qui si trova anche il prestigioso cinque stelle “Le Hameau Albert 1er”, dove alloggio in questi giorni, che propone tre tipi di sistemazioni che si differenziano per arredamento ma egualmente confortevoli e lussuose. Vi sono le camere “Le Ferme” che riprendono l'architettura delle vecchie fattorie alpine, legno antico che domina e arredi di design, vi è poi il "Grepon Chalet", minimalista e contemporaneo che si affaccia sul Brévent e le Aiguilles Rouges e infine lo "Chalet Soli" con vista della catena del Monte Bianco e accesso diretto al giardino. La Spa interna, “Le Bachal”, propone una gamma completa di trattamenti per il corpo e massaggi. L’ideale per rilassarsi dopo le mie passeggiate nella neve, che in queste settimane è caduta copiosa.
Due gli eccellenti ristoranti: lo stellato Albert 1er e Maison Carrier. Chamonix è un rifugio che combina la bellezza della natura, la solennità del Monte Bianco e il piacere di un piccolo paese di montagna. Al mattino con Leone, il mio instancabile cane, dopo colazione facciamo delle lunghe passeggiate fino all'ora di pranzo per ammirare questo scenario di montagna che pare un sogno. Ma anche Les Houches è delizioso, situato nel dipartimento dell'Alta Savoia della regione Rhône-Alpes, dove vado sempre a bere un’ottima cioccolata calda. Si trova nella Valle dell'Arve bagnata dal fiume omonimo e qui nel 1951, Cécile DeWitt-Morette, creò una scuola di fisica teorica per gli studenti di dottorato francesi. Oggi la scuola fa parte de l'Università Joseph Fourier di Grenoble.
Qui troviamo anche un’altra impareggiabile struttura: “Les Granges d'en Haut”, un gioiello con quattordici chalet di lusso, un ristorante gourmet “La Table des Granges” e una stupenda Spa. Quest’ultima è dotata di una vista mozzafiato, come d’altronde tutto l’hotel, sulle leggendarie cime della Valle di Chamonix, ed è un paradiso di pace. Potrete godere di uno spazio benessere di 600 metri quadrati, luminoso e raffinato, con piscina coperta, idromassaggio, bagno turco, sauna.
Ma il nostro tour in questo splendido spicchio di Francia non è ancora finito. Arriviamo a Lione, la terza città più grande dopo Parigi e Marsiglia. Sublime il centro storico (Vieux-Lyon, Fourvière, Saint Jean). Qui troviamo un hotel scolpito nella pietra, punteggiato con soffitti francesi di tours escaliers e vicoli intimi: il cinque stelle “Cour des Loges”, uno dei capolavori della Old Lyon. Ma più che la nobiltà del luogo, in cui ogni pietra sembra intrisa di storia, è il matrimonio di stili che raggiunge una sottile armonia tra Rinascimento e spirito contemporaneo. Mobili rinascimentali, ambienti raffinati, corridoi, saloni, e le 61 camere sono state completamente rinnovate pur conservando la magia e il fascino di questo luogo incantato. Adoro questo posto.Tutte le camere de “Cour des Loges” sono caratterizzate da un arredamento originale con accenti d'epoca. Inutile decantare le varie suites in cui ho soggiornato in passato in questo hotel: tutte emozionanti. Due i ristoranti: “Les Loges”, che serve una cucina gastronomica a base di prodotti stagionali freschi, mentre il "Bistrot Café Epicerie" offre originalità, freschezza con aromi speziati. Al “Les Loges” lo chef Anthony Bonnet, una stella Michelin dal marzo 2012, offre una cucina che unisce tradizione e fantasia.
E ancora a Lione come non citare uno dei ristoranti più rinomati? Restaurant Pierre Orsi. La «piccola dimora» di Geneviève e Pierre Orsi, situata nel cuore di Lione, rende onore ai prodotti nobili nell'arco di tutto l'anno: ravioli di foie gras d’anatra, astice, piccioncino e animelle di vitello. I grandi classici della cucina sono reinterpretati con un tocco raffinato. Per lo chef Pierre Orsi, persona squisita e piena di estro, ogni sapore sboccia come un fiore di stagione, che si apprezza con tutti i sensi e si porta via come un ricordo radioso. In estate il Roseraie è il luogo ideale per una cena tête à tête. «Dolcezza, amore e tenerezza», questo è il motto di questa struttura. A Lione se si parla di gastronomia come non ricordare il compianto Paul Bocuse? Lo conobbi circa otto anni fa quando mi portò a visitare il suo mercato e ne conservo un bellissimo ricordo umano e professionale.
Il mercato Les Halles de Lyon è infatti considerato "il ventre di Lione". Questo mercato coperto è il simbolo dei due segreti del successo: “la qualità e la creatività”, secondo Paul Bocuse. Il mercato di Les Halles è rimasto per più di cento anni nella piazza dei Cordeliers, ma per questioni legate alle esigenze della società moderna il sindaco Louis Pradel dovette trasferirlo nel quartiere in piena trasformazione di Part-Dieu.
Inaugurato nel 1971 e restaurato nel 2006, il mercato ora è aperto sulla città grazie all'enorme vetrata sul corso Lafayette. Les Halles ospita una cinquantina di venditori di ostriche, produttori di formaggio, fornai, pasticceri, agricoltori, salumieri, macellai, pescivendoli, rosticcieri, commercianti di vino e ristoratori, degni rappresentanti del savoir-faire gastronomico. Alcuni dei fornitori del compianto chef Bocuse, scomparso nel gennaio del 2018 all'età di 91 anni, sono ancora presenti con le loro merci, come i famosi formaggi di Mère Richard o Maréchal, il pescato di Pupier, i salumi di Colette Sibilia o Gast, i famosi cioccolati di Sève o ancora la frutta secca di Bahadourian. Girare per questi banchi è un’esperienza unica, di odori, sapori e colori. Oggi, come quando mi ci condusse Bocuse, esco dal mercato con una borsa piena di prelibatezze che gustero' una volta a casa in Italia, con il ricordo nel cuore di questo grande cuoco e gastronomo francese considerato uno dei più grandi cuochi del XX secolo.
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