"Storie controcorrente", ma Biella dimentica le artiste. È solo una svista?
Qualche giorno fa è stata annunciata una mostra che aprirà i battenti il prossimo 21 ottobre a Biella nella doppia location di Palazzo Gromo Losa e Palazzo Ferrero. Sulla carta si tratta di una esposizione davvero interessante: l'obiettivo del curatore e dei committenti (è realizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con il Comune di Biella e Arthemisia e con main sponsor Biver Banca - Gruppo Banca di Asti) è quello di raccontare "storie controcorrente", di vita, morte, ingiustizia sociale e guerre, narrate ora con spirito canzonatorio, ora con maestria lirica o anche con un deciso tono di attacco da alcuni artisti contemporanei.
Gli artisti di cui si fa il nome nel titolo della mostra sono Banksy, Jago, TvBoy, definiti il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Michele Colombo, "tra i più influenti più influenti artisti viventi noti e amati in tutto il mondo, capaci di interpretare in chiave critica la contemporaneità e di parlare ai giovani". Ma questi, assicura la nota stampa, saranno solo alcuni dei protagonisti della mostra biellese, che vedrà per la prima volta riunite insieme celebrità internazionali rappresentate da oltre 70 opere il cui nucleo principale sarà dedicato al notissimo Banksy, presente con alcune delle sue realizzazioni iconiche come «Girl with balloon». Ci sarà poi lo statunitense Obey con «Hope», il francese Mr Brainwash e il giapponese Takashi Murakami, che lavora con le immagini dei manga. E ancora: David LaChapelle, regista di video musicali oltre che fotografo, e del cinese Liu Bolin, noto per i suoi sorprendenti autoritratti in cui gioca sulla fusione del corpo con l'ambiente circostante attraverso un accurato body-painting.
E le donne? Nessuna artista controcorrente meritava di essere citata nel titolo della mostra o almeno nel comunicato stampa? Ma soprattutto ci sono le loro opere? Domande che per ora non hanno risposta. Andando a spulciare in rete sui siti che di solito hanno le anteprime, ma anche sui siti ufficiali della mostra, non si trova nessun elenco dei lavori che verranno proposti e nemmeno chi il curatore Piernicola Maria Di Iorio ha selezionato per raccontare le "storie controccorente". Forse il progetto non è ancora chiuso. In questo caso dunque c'è ancora da sperare che in questa bella mostra compaia anche qualche donna, e ce ne sono molte, che con il suo essere controcorrente ha interpretato in chiave critica la contemporaneità "parlando a giovani", come si puntualizza nella nota stampa. Aspettiamo fiduciose.