Il mio matrimonio sologamico: la performer Elena Ketra mi ha sposato con me stessa
Ora sono la moglie di me stessa. Lo certifica un documento che è un'opera d'arte. Non solo perché è firmato dalla performer digitale Elena Ketra ma anche perché rende pubblico e ufficiale come un contratto di matrimonio legale "l’affermazione della propria indipendenza affettiva". L'invito all'unione sologama è arrivato dall'artista vicentina in una caldissima sera di metà luglio. Al Gazometro di Roma dove era in corso Videocittà - il Festival della visione e della cultura digitale -la Fondazione Solares delle Arti in collaborazione con la galleria romana Supermartek ha presentato in anteprima internazionale la performance digitale Sologamy. Spiega Elena Ketra che la sologamia, l’atto di sposare sé stessi, è un fenomeno sociale basato sull’inclusività: “È la presa di coscienza di sé e delle proprie capacità, forza e bellezza, al di là di diktat estetici, sociali e sessuali uniformanti. L’inclusione sociale parte prima di tutto da noi stessi”.
È solo di recente che il termine sologamia ha fatto capolino ma ancora se ne conosce poco, almeno in Italia, di quello che ha tutti i connotati di un autentico fenomeno sociale contemporaneo. Lo stesso termine non ha tuttora una definizione ufficiale nemmeno nella Treccani. In realtà, la sologamia è una pratica che esiste da decenni in Giappone, ed è fondata su una filosofia intimista volta alla cura del sé e del proprio benessere interiore, a Kyoto c’è pure un’agenzia che propone pacchetti per matrimoni 'self-wedding' che sono molto richiesti, soprattutto dalle donne. Ha fatto pure una timida comparsa sul piccolo schermo all’interno della serie 'Sex and the City' e recentemente una indiana che si è spostata con se stessa ha fatto parlare a livello internazionale.
Durante la performance digitale 'Sologamy' chi ha voluto sposarsi con sé stesso, lo ha fatto grazie a uno schermo touchscreen, 'in virtù dell’arte e dell’amore', con tanto di certificato che attesta il proprio matrimonio sologamico. Tale certificato, firmato dall’artista, è un’opera unica. Elena Ketra spiega così la poetica che l’ha ispirata: “Imparare ad amare se stessi è necessario per poter amare in modo libero ogni altro essere umano. È l’affermazione della propria indipendenza affettiva, la presa di coscienza di sé e delle proprie capacità, forza e bellezza, al di là di diktat estetici, sociali e sessuali uniformanti. L’inclusione sociale parte prima di tutto da noi stessi”.
Le prime opere attorno a questo concetto risalgono al 2021, una serie di lastre specchianti sulle quali è impressa una torta nuziale stilizzata a più piani sopra la quale troneggia un pezzo degli scacchi femminile, maschile e neutro, e sotto la definizione della parola sologamia, in dialogo con un’altra opera-specchio 'Nontiscordardite'. Il filo conduttore della ricerca di Elena Ketra è l’empowerment femminile e l’inclusione sociale, ponendo come centro della riflessione il sé come persona, oltre stereotipi di genere. Questa performance ne è il manifesto più limpido e sincero, in quanto esiste solo grazie all’interazione e abbraccia tutti i generi.
Chi vuole sposarsi con se stesso basta può farlo collegandosi sul sito di Sologamy . Pronunciate le promesse di rito per l'unione sologama ed è fatta. Felicitazioni!